[Forumgenzano] no all'accardo del 23 Luglio

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Autore: eviti\@libero\.it
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To: forumgenzano
Oggetto: [Forumgenzano] no all'accardo del 23 Luglio
DICIAMO NO ALL’ACCORDO DEL 23 LUGLIO

APPELLO
Noi, delegate e delegati sindacali, rappresentanti delle precarie e dei precari che affollano le nostre aziende, delle pensionate e dei pensionati, noi che ci siamo battuti durante i cinque anni del governo Berlusconi per la redistribuzione dei redditi e per ridare centralità al lavoro stabile, diciamo NO all’accordo del 23 luglio che smantella le pensioni pubbliche e che fornisce ulteriore legittimazione alla precarietà. E invitiamo tutte e tutti coloro che sono stanchi delle politiche liberiste a fare altrettanto, ribadendo il proprio NO al momento del referendum che si terrà nelle giornate dell’8, 9 e 10 ottobre.

- Lo scalone Maroni viene riconfermato, trasformandolo nel sistema degli scalini, e, in alcuni casi, viene addirittura peggiorato

- Vengono introdotte 2 finestre di uscita anche per le pensioni di vecchiaia, costringendo le donne ad andare in pensione ben oltre i 60 anni

- Si inficia il provvedimento di maggior favore nei confronti dei lavori usuranti, con il tetto di 5.000 pensionamenti l’anno, a fronte di una platea di 1.400.000 addetti (ciò significa che potrà fruirne non più di un lavoratore usurato su otto)

- I coefficienti di trasformazione saranno ridotti dell’8% a partire dal 2010 e ulteriormente negli anni seguenti

- Si mantiene tutto l’impianto della attuale precarietà e tutta la legge 30, mantenendo cioè quello che è stato definito il “supermercato” dei contratti di lavoro

- Si legittima la ripetizione senza limiti temporali, senza causali e senza tetti quantitativi dei contratti a tempo determinato, peggiorando l’attuale legislazione

- Si attua una gravissima decontribuzione delle ore di straordinario, producendo nei fatti ulteriori regali alle imprese, un innalzamento dell’orario di lavoro, nuovi ostacoli alla creazione di occupazione stabile e un nuovo danno alle casse dell’INPS

- Si è rinunciato ancora una volta a separare la previdenza dall’assistenza (già prevista per legge), continuando a far gravare sull’INPS oneri impropri, continuando a regalare alla cassa previdenziale dei dirigenti d’azienda fondi pagati dai lavoratori dipendenti

- Si è definitivamente incassato senza alcuna contropartita l’aumento dello 0,30% dei contributi scattato da gennaio 2007 sulle nostre buste paga.

Per questi motivi, e perché siamo stanchi di una politica ultraventennale di regali ai padroni e di tagli ai redditi e ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, invitiamo tutte e tutti voi, nostre compagne e nostri compagni di lavoro, a votare NO al referendum dell’8, 9 e 10 ottobre prossimi.


per adesioni : noaccordo23luglio@???



          SdL Gaia




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