[NuovoLab] SOLO 8 ANNI!!! Silenzio, che il governo lavori...…

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Szerző: Edoardo Magnone
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Tárgy: [NuovoLab] SOLO 8 ANNI!!! Silenzio, che il governo lavori...in pace!


Cpt di Gradisca: bimba di 8 mesi ferita dal lancio di lacrimogeni

Lettera aperta di Melting Pot Europa per denunciare quanto è avvenuto
all’interno del Cpt di Gradisca.

Ciò che è avvenuto all’interno del Cpt di Gradisca, la sera del 23 settembre, è
una delle vicende più gravi mai accadute nella drammatica storia dei centri di
detenzione.

La terza rivolta scoppiata nel giro di pochi giorni all’interno del centro,
dimostra come la situazione di queste strutture sia oggi più che mai
insostenibile, il processo di “umanizzazione” è più che mai fallito.

Le forze dell’ordine, intorno alle ore 22.00, sono intervenute per sedare la
rivolta dei migranti detenuti nel centro con un fitto lancio di lacrimogeni.
Questo è inaccettabile.
Solo dopo due ore è stato possibile l’intervento delle ambulanze giunte nei
pressi del Cpt già circondato dalle forze dell’ordine.

A fare le spese di questa vicenda, che fa emergere con chiarezza tutta la
violenza che ruota intorno all’esistenza di questi centri, una bambina di otto
mesi, ricoverata per intossicazione in una vicina struttura ospedaliera.

Denunciamo l’accaduto come inaccettabile ed esprimiamo indignazione per ciò che
è successo.
Denunciamo la necessità di chiudere queste strutture perché non si verifichino
più simili episodi.
Troppi episodi ci stannio consegnando una realtà drammatica: le fughe e le
rivolte che in questa estate hanno animato il Cpt di Bari e il pestaggio
avvenuto ai danni di un migrante all’interno del Cpt di Modena.

Facciamo appello a tutti gli organi dell’informazione perché sia rotto il
silenzio nel quale è avvolta la vicenda e perché i fatti di Gradisca possano
essere portati, con il giusto risalto, all’attenzione dell’opinione pubblica:
tanto grave è quanto accaduto!

La redazione di Melting Pot Europa

Per sottoscrivere la lettera invia una mail a
redazione@???

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Sommossa al Cpt di Gradisca, intossicata dai lacrimogeni una bambina di otto
mesi

Nuova rivolta dei migranti, usate decine di lacrimogeni.

Nuova rivolta al Cpt di Gradisca d’Isonzo, la terza in neppure trenta giorni, e
naturalmente nuovo tentativo di fuga da parte dei migranti, fuga questa volta
placata brutalmente con l’uso della forza da parte della polizia e dei
carabinieri.
Domenica 23 settembre, intorno le 21.30, alcuni migranti detenuti all’interno
della struttura sono saliti sui tetti del Cpt di Gradisca per cercare di
scappare oltre le alte reti che circondano quella che doveva essere una
struttura modello. La polizia è intervenuta in forze, manganelli alla mano, ma
questa volta è stato immediato il lancio di un fitto numero di lacrimogeni, una
pioggia durata quindici minuti. I candelotti sono stati lanciati anche dentro
l’edificio, alcuni sono finiti perfino oltre il muro di recinzione lungo la
strada che scorre davanti ai cancelli, innescando un principio d’incendio. Solo
l’arrivo dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme si espandessero, mentre
all’interno della struttura un centinaio di migranti venivano fermati con la
forza.
Alcuni testimoni riferiscono di aver visto alzarsi, sopra il Cpt, un’enorme nube
bianca e, tutto attorno, espandersi l’odore acre e irrespirabile dei gas, mentre
dall’interno provenivano urla, rumori , grida.
La sommossa è durata fino a mezzanotte, solo a quel punto l’ambulanza è potuta
entrare ed il risultato della repressione di questa rivolta sono una decina di
migranti contusi. Ma la cosa più allarmante è che fra le vittime di questa
repressione inaudita c’è una bambina, una piccola bambina di appena otto mesi
che assieme alla madre sembra fosse nell’area della struttura adibita a centro
d’accoglienza per richiedenti asilo. Le circostanze non sono ancora chiare, le
due infatti si trovavano bloccate nella loro stanza chiusa a chiave senza
possibilità di fuga, mentre il gas dei lacrimogeni invadeva l’edificio. Verso
mezzanotte la bambina è stata portata nella vicina struttura ospedalòiera di
Gorizia per un principio di soffocamento.

Scene simili in un Cpt non si erano mai viste e ci auguriamo di non rivederle
mai più, è inaccettabile pensare che una bambina di appena otto mesi finisca in
ospedale intossicata dai lacrimogeni in una struttura che viene descritta come
“un modello di accoglienza”.
Due domande sorgono spontanee: è questo il modello di sicurezza che il Ministro
Amato intende applicare? In nome della sicurezza può una bambina di otto mesi
rimanere intossicata dai gas lacrimogeni?
Possiamo solo immaginare il dolore di una madre intrappolata in una stanza piena
di fumo con in braccio sua figlia in lacrime per il dolore, possiamo solo
immaginare come il sogno di un futuro migliore si infranga brutalmente dentro
una stanza satura di gas.

Fatti come questi non dovrebbero accadere, e non possiamo pensare che ciò che è
successo a Gradisca rientri nella normale gestione dei Cpt.
Ciò che è accaduto auspichiamo possa servire per riaprire la discussione sulla
necessità di chiudere queste strutture.

Marco Visintin

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Nuova rivolta al Cpt, bimba intossicata

Le forze dell’ordine hanno usato lacrimogeni. Un centinaio gli immigrati
coinvolti

dal Messaggero Veneto del 24 settembre 2007

Scoppiato nel centro attorno alle 22, è il terzo episodio nel giro di poco meno
di un mese. A tarda ora era ancora imprecisato il numero dei feriti e dei
contusi durante la sommossa

Gradisca. Terza rivolta nel giro di tre settimane al Cpt di Gradisca d’Isonzo
dove ieri sera, poco dopo le 22, le forze dell’ordine hanno dovuto ricorrere a
un fitto lancio di lacrimogeni per sedare la sommossa che, stando a quanto si è
potuto apprendere, avrebbe coinvolto un centinaio di immigrati clandestini.
Ancora ufficioso il bilancio degli scontri (si parla comunque di alcuni
clandestini feriti o contusi) visto che solo verso mezzanotte le due ambulanze
accorse sul posto sono potute entrare nella struttura.
Ufficiale, invece, la notizia che tra gli immigrati che sono dovuti ricorrere
alle cure dei sanitari del 118 c’è anche, intossicata dal fumo dei lacrimogeni,
una bimba eritrea di appena 8 mesi, ospite insieme alla madre della sezione
recentemente riconvertita a centro di prima accoglienza. La piccola, dopo le
prime cure ricevute sul posto, è stata trasportata verso le 23.30 all’ospedale
di Gorizia per accertamenti. Tutto, stando alle prime ricotruzioni fornite da
passanti e fruitori di una vicina pizzeria “con vista” proprio sul Cpt, sarebbe
cominciato intorno alle 22, con l’avvistamento di alcuni clandestini sul tetto
del centro. Subito dopo urla e rumori indecifrabili dall’interno della
struttura. Immediata la reazione delle forze dell’ordine, con una ventina di
volanti tra Carabinieri e Polizia accorse, nel giro di pochi minuti, in
rinforzo da tutto il comprensiorio. Pochi minuti e a togliere ogni dubbio su
quanto stesse succedendo dall’altra parte del muro un fitto lancio di
lacrimogeni, andato avanti per almeno un quarto d’ora avvolgendo il Cpt in una
coltre bianca.
Alcuni lacrimogeni sono finiti anche sull’adiacante statale (via Udine),
bloccando per un paio di minuti il traffico. Intervenuti sul posto anche due
mezzi dei vigili del fuoco che hanno sgomberato l’area esterna e garantito la
normale viabilità. Alla mezzanotte forze dell’ordine e ambulanze erano ancora
sul posto, insieme al questore Gatti e al capo di gabinetto della Prefettura
Scarabino.
Marco Ceci

[ lunedì 24 settembre 2007 ]

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Sommossa al Cpt sedata con lancio di lacrimogeni

Serata ad alta tensione a Gradisca Ferita una bambina eritrea
da Il Piccolo di Trieste del 24 settembre 2007

Spento dai vigili del fuoco un principio d’incendio. Nessuno sarebbe riuscito a
scappare.

Sparati lacrimogeni per evitare la fuga di un gruppo di ospiti. Danni ingenti
all’interno della struttura.

Gradisca. Serata ad altissima tensione ieri al Cpt di Gradisca. Un gruppo di
ospiti ha tentato la fuga e per fermarli i carabinieri hanno sparato dei
lacrimogeni. Il fumo ha fatto desistere i fuggitivi. Ne ha però fatto le spese
una bimba eritrea che con la mamma è ospite nell’attiguo centro riservato agli
extracomunitari che chiedono asilo politico. La piccina verso mezzanotte è
stata accompagnata all’Ospedale civile di Gorizia per accertamenti. Quella di
ieri sera è l’ennesima pagina drammatica per la struttura che ospita oltre 200
extracomunitari. Una vera e propria sommossa provocata da una parte di ospiti è
montata quando erano da poco passate le 21.30.
Alcuni extracomunitari sono riusciti a salire sul tetto della palazzina alloggi
del Cpt con l’intento di tentare la fuga e disperdersi nelle campagne
circostanti. Si sono arrampicati sulle sbarre in ferro nel tentativo di
raggiungere il tetto e quindi lanciarsi di sotto. È assai probabile che tra i
fuggitivi ci siano persone già scappate e riacciuffate nelle settimane scorse.
Ma i carabinieri dislocati all’interno dell’ex caserma «Polonio» non si sono
fatti sorprendere. Per sedare la sommossa hanno sparato parecchi lacrimogeni.
In pochi istanti la zona è stata infestata da un fumo opprimente. Un candelotto
per errore è stato proiettato dall’interno all’esterno del muro di cinta del
Cpt. Il fumogeno ha provocato un incendio, tanto che per spegnerlo sono accorsi
con due autobotte i vigili del fuoco di Gorizia.
Dall’interno della struttura si levavano intanto i fumi dei lacrimogeni. E urla
indistinte a testimoniare la drammaticità del momento. Il traffico ha subito un
parziale rallentamento e solo verso le 23.15 è tornato alla normalità.
Sul posto sono giunte forze dell’ordine di rinforzo a quelle dislocate per la
normale sorveglianza. In particolare sono arrivate sgommando una mezza dozzina
di volanti della Polizia, da cui sono scesi una ventina di agenti in tenuta
anti-sommossa. Notati anche agenti della Polfer. In tutto si stima che siano
stati circa 50 gli agenti di rinforzo.
Probabilmente tra coloro che hanno innescato la protesta qualcuno è rimasto
ferito. Al Cpt infatti, è stata fatta confluire un’ambulanza del 118 e un’auto
medica. L’ambulanza ha percorso senza fermarsi il perimetro interno del centro
di accoglienza, nel timore di finire nell’epicentro della sommossa. Fino alle
23.30 comunque nessuna ambulanza del 118 ha trasportato all’Ospedale civile di
Gorizia. Tranne, appunto, la bambina.
All’interno del Cpt a rappresentare le istituzioni c’era il funzionario della
Prefettura, Scarabino, e il capo della Squadra mobile della Questura di
Gorizia, Ortolan. Alle 23.30 è arrivato il Questore, Gatti.
Con quello, grave, di ieri sera sono tre le rivolte che si sono verificate al
Cpt nel giro di appena un mese, da quando cioè sono stati portati a Gradisca
gran parte degli egiziani intercettati sui barconi al largo di Lampedusa. Da
allora il Cpt è riempito in ogni ordine di posti (252) e le conseguenze si
vedono.

Roberto Covaz
Stefano Bizzi

[ lunedì 24 settembre 2007 ]