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«Esercitazione di routine». E si rischia la strage
Un aereo militare partito dalla base americana di Aviano si è schiantato a
terra martedì sera, a pochi metri da un centro abitato. Subito imposto il
segreto militare, ma secondo indiscrezioni l'incidente sarebbe stato causato da
un'avaria al motore. Cittadini e sindaci scrivono al prefetto: «A rischio la
nostra sicurezza»
Orsola Casagrande
Aviano
A due giorni dalla conferma da parte del Natural Resources Defence Council di
Washington che nella base Usaf di Aviano sono dislocate 50 bombe termonucleari
martedì sera si è sfiorata la tragedia in Val di Zoldo (provincia di Belluno)
quando un aereo militare F16 americano decollato proprio dalla base di Aviano è
precipitato a poca distanza dal centro abitato. Il pilota, stando a quanto
dichiarato dalle autorità militari statunitensi, sarebbe riuscito ad evitare le
case e quindi si sarebbe lanciato con il paracadute mentre l'F16 precipitava.
In effetti il pilota è stato recuperato qualche chilometro più in basso da un
automobilista che l'ha soccorso e portato alla caserma dei carabinieri. Al
soccorritore sarebbe stato intimato di non dire nulla dell'incidente, coperto
da segreto militare. Nel frattempo la zona in cui si trovano i resti dell'aereo
è stata subito blindata. Erano le sei e mezza di martedì sera quando un forte
boato ha spaventato gli abitanti della zona. Un terremoto, hanno pensato quelli
che si trovavano in casa, ma tantissime persone hanno visto l'aereo
precipitare. Nella zona a quell'ora stava piovendo ma ieri dalle indiscrezioni
si è appreso che l'incidente sarebbe stato causato da un'avaria al motore
dell'F16. I militari hanno assicurato che a bordo dell'aereo, che stava
effettuando una «esercitazione di routine», non si trovavano armi. Sulle prime
le autorità militari statunitensi hanno dichiarato che l'aereo era precipitato
in una zona disabitata. Ma le testimonianze degli abitanti contrastano e fanno
crollare la versione Usa. Un ragazzo ha raccontato alle telecamere del tg3
regionale di essere uscito con i cani e di aver visto l'aereo sbucare
all'improvviso. «E' passato a un metro dal tetto di casa. Ho pensato che
sarebbe precipitato e dopo qualche secondo lo schianto e il boato». Immediate
le reazioni di cittadini e amministratori del Friuli e del Veneto. Decine di
consiglieri, sindaci, associazioni, sindacati, esponenti della sinistra
radicale hanno scritto al prefetto di Pordenone per esprimere la loro
preoccupazione, ma anche per chiedere delucidazioni in merito all'incidente.
«Noi cittadini che da tanti anni viviamo vicino alla base Usaf di Aviano -
scrivono nella lettera i firmatari - con questo ennesimo incidente che fa parte
di una lunga lista di altri incidenti imputabili alla presenza di questa base
di guerra nel nostro territorio (jet caduti, pezzi persi per strada, bombe e
serbatoi in orti e giardini) oltre alla presenza delle cinquanta testate
nucleari, senza dimenticare la tragedia del Cermis, esprimiamo una forte e
sentita preoccupazione per la sicurezza di tutti i cittadini della provincia di
Pordenone». Gli amministratori quindi chiedono spiegazioni sulla richiesta «da
parte dei carabinieri italiani e dei militari americani di far firmare un
documento all'uomo che ha incontrato il pilota statunitense sulla strada,
perché non riveli nulla sull'accaduto». Mentre cercano un incontro con il
prefetto i firmatari della lettera chiedono anche al governo Prodi di fare «un
passo indietro sulla costruzione di nuova basi di guerra come a Vicenza e anzi
si impegni a ridurre quelle attualmente presenti nel territorio italiano». E da
Vicenza il presidio permanente No Dal Molin denuncia «l'ennesimo episodio che
mette a nudo la pericolosità delle installazioni militari». Dal presidio
ricordano anche il misterioso incidente avvenuto nel '92 all'interno dei bunker
di Site Pluto
fonte "il manifesto"
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Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal
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