[Badgirlz-list] [Fwd: Prime adesioni corteo 6 ottobre: CRASH…

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CRASH! AGAIN... NON CI FERMERETE MAI!

Alle 6.45 del 20 Agosto 2007 un atto militare tenta di
fermare
l'esperienza del Laboratorio Occupato CRASH! Le ruspe
cofferatiane
entrano
nello spazio per demolire tutto quanto costruito e
vissuto in un anno e
mezzo di occupazione di un vecchio edificio dismesso,
a cui si era data
nuova vita. Nessun preavviso alla vile delibera a
porte chiuse
agostana.
Lo stabile torna vuoto e chiuso per le volontà
dell'amministrazione
Cofferati: l'ennesimo scempio di quanto Bologna è
ancora in grado di
produrre dal basso al di là delle ordinanze
proibizioniste, della
negazione della socialità, della mercificazione
culturale. Un
Laboratorio
largamente attraversato, catalizzatore di desideri e
bisogni di decine
di
migliaia di persone a Bologna, che ha visto prodursi e
riprodursi al
suo
interno reti sociali in cerca di spazi di vivibilità.

Quello che il Laboratorio CRASH! ha rappresentato in
città rimane
nelle
cronache: asilo per quanti, in fuga dalla ruffiana
cultura cortigiana
bolognese, hanno trovato li un luogo per esprimere le
proprie
conoscenze;
fruibilità per tutti di ineguagliati eventi musicali;
presentazioni di
libri, rassegne cinematografiche; condivisione di
saperi; laboratori
teatrali e fotografici... Ma soprattutto un virtuoso
meccanismo di
coinvolgimento di quanti hanno vissuto lo spazio nella
produzione di
eventi altri, di vivacità culturale e politica. Quello
che lo sgombero
del
Laboratorio CRASH! porta è solo un vuoto.

Ma il Laboratorio CRASH!, nella città/cavia del
delirio securitario
cofferatiano, ha rappresentato anche altro. Ed è
proprio su questo
piano
che la vendetta politica dell'amministrazione ha preso
corpo: anni di
lotte contro la precarietà, al fianco dei migranti per
la chiusura dei
CPT, una rinnovata propulsività sociale che ha saputo
contrastare
inquietanti presenze come quella razzista di Forza
Nuova il 21 Giugno,
che
ha dato battaglia per difendere la libertà
d'espressione e le libertà
personali di tutte e tutti e dare soddisfazione a
bisogni e desideri.

Con questo sgombero prende forma un ulteriore tassello
di quello che è
il
modello societario che Cofferati, in rappresentanza
delle forze
politiche
di cui è interprete, cerca di imporre ed esportare in
tutta Italia.
Sono
recenti le dichiarazioni del ministro Amato che
individuano nel modello
dello "Sceriffo Giuliani" l'ideale gestionale da
importare e diffondere
ad
opera del costruendo Partito Democratico: un modello
di esclusiva
repressione, ormai superato dalla stessa New York, sua
città natale. E
se
da un lato l'eco dei peggiori e più rischiosi modelli
politici
d'oltreoceano approdano qui a partire da Bologna, è
impossibile
scordarsi
tutta la sequela di provvedimenti che in ogni parte
d'Italia prendono
forma, spesso sotto il vessillo di amministrazioni di
centrosinistra:
dai
recenti provvedimenti, d'eco cofferatiano, contro i
lavavetri a
Firenze,
all'espulsione del diverso dalle città, alla manifesta
connivenza nei
confronti di quanti, portatori di eredità xenofobe e
fasciste, si
fanno
braccio armato di queste politiche, assaltando
occupazioni abitative,
bruciando campi nomadi, assassinando compagni, facendo
squadrismo
perfino
nel corso di eventi ludici come la recente, ma non
solo, cronaca romana
mostra. Ma questa estate non ha mietuto vittime solo a
Bologna: a
Milano,
Verona, Padova altre esperienze di autorganizzazione e
autogestione
vengono sgomberate e chiuse, marcando il segno di un
inquietante
parallelismo delle politiche adottate dai sindaci
forzaitalioti
Moratti,
leghisti Tosi e diessini Zenonato e Cofferati.

Se il modello di amministrazione cittadino è questo,
la politica
istituzionale si innalza sempre più a simulacro
mediatico, a vuoto
gioco
delle parti, quanto mai distante dalle contraddizioni
dell'esistente. E
così ecco lanciate mistificatorie campagne di
intolleranza e
repressione
all'insegna della legalità, che a malapena celano una
politica di
sacrifici fatta di stangate fiscali, attacchi ai
diritti, bisogni
insoddisfatti, peggioramento delle condizioni di vita.
Ecco inabissarsi
con questo ceto politico anche il mito di un
riformismo progressista
che
si rivela come semplice maschera di una esasperata
voglia di impattare
contro la società, di entrarvi per distruggerla e
funzionalizzarla
plasmandola ad esclusivo modello di sè, per la propria
riproduzione.

La necessità di una risposta antagonista a queste
politiche non
potrebbe
manifestarsi adesso in modo più palese. Ed in questo
stanno tutti i
conflitti che all'interno delle città, e non solo,
sorgono: dalla
vittoriosa lotta della Val di Susa del No Tav, alla
Vicenza del No
DalMolin, alle battaglie per la laicità e per la
libertà
d'espressione
vanno costruendosi terreni di rottura dai quali
partire per rilanciare
su
altri terreni. E nei territori gli spazi sociali
assumono un ruolo
centrale nel tentativo di costruire alterità e
contrapposizione, nel
strutturare queste ed altre battaglie, divenendo
espressione di
ingovernabilità dei conflitti. Del resto la Bologna
dello sgombero di
CRASH!, ma anche di Metrolab, della chiusura del
Livello 57 e del Link,
delle ruspe abbattute sui campi rom, delle ordinanze
anti-alcolici,
della
chiusura forzata di ogni ambito di socialità e
ludicità, della
cultura-merce ad alto prezzo solo per pochi, finisce
con l'innescare
dinamiche che semplicemente si autoalimentano.
Assistiamo allo
spettacolo
di un sindaco costretto a trincerarsi dietro decine di
agenti di
polizia e
bodyguards perfino alla festa del suo partito perchè
contestato e
fischiato. L'allarme sicurezza così amministrato
alimenta nuove
insicurezza, la legalità brandita a mo' di manganello
produce
clandestinità e questo perchè tutta questa parte della
città non è
riducibile ad un deserto sociale. Chi vuole negare,
neutralizzare le
esistenze di noi tutti, genera nuovi conflitti non
amministrabili.

Da oggi è il momento di marcare il segno di
un'assoluta
incompatibilità
dei soggetti che in questa ed in altre città si
muovono rispetto a
queste
politiche. La distanza del Palazzo resti tale: solo da
noi tutti potrà
venire una risposta adeguata, di massa, a chi questa
città la sta
uccidendo. Qualcuno, a corte, ha deciso che
l'alterità, a Bologna, non
debba avere casa. Rispondiamo contrastando il delirio
securitario, per
le
libertà d'espressione e personali, perchè CRASH! torni
ad avere uno
spazio. Bologna è di chi la vive e rende viva!

Facciamo appello a tutti coloro con cui abbiamo
tracciato segmenti del
nostro percorso, coloro con i quali abbiamo condiviso
battaglie,
piazze,
assemblee, socialità a portare assieme a noi la
propria rabbia per le
strade di Bologna.

SABATO 6 OTTOBRE CORTEO A BOLOGNA
in difesa degli spazi sociali e contro il modello
cofferatiano

Laboratorio CRASH!

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ADESIONI LOCALI

Collettivo Universitario Autonomo
Antagonismogay
CUB/RdB Bologna
COBAS Bologna
Rete Nazionale Ricercatori Precari ? Nodo di Bologna
VAG 61
XM 24
Livello 57
CS Tpo
Spazio Sociale Studentesco
Mc/Partito Comunista dei Lavoratori - Bologna
Scrivilo@Sergio_Crew
Versitudine on-line e penombre on-street



ADESIONI NAZIONALI

CSOA Askatauna (Torino)
CSA Murazzi (Torino)
Collettivo Universitario Autonomo (Torino)
CSOA Ex Carcere (Palermo)
Collettivo Universitario Autonomo (Palermo)
Collettivo Autogestito Modenese (Modena)
CSA Godzilla (Livorno)
Officina Sociale Refugio (Livorno)
Centro di quartiere El Chico Malo (Livorno)
CSA Mattone Rosso (Vercelli)
CSA "Gastone Dordoni" (Cremona)
Cosenza Antagonista (Cosenza)
Rioters 77 (Civitavecchia)
Centro Sociale "28 maggio" (Rovato ? Brescia)
Magazzino 47 (Brescia)
Radio onda d'urto (Brescia)
Collettivo studenti in lotta (Brescia)
Antifa Bergamo (Bergamo)
Laboratorio Sociale Occupato Buridda (Genova)
ASSO (Milano)
CSOA La Chimica (Verona)
Cantiere Sociale ChioggiaLab (Chioggia - Venezia)



ADESIONI INDIVIDUALI

Valerio Evangelisti - scrittore (Bologna)
Umberto Gay - giornalista Radio Popolare (Milano)
Roberto Serra - fotografo (Bologna)
Giuseppe Genna - scrittore
Girolamo De Michele - scrittore
Roberto De Caro - musicologo
Jadel Andreotto - scrittore del colletivo Kai-Zen
Guglielmo Pispisa - scrittore del colletivo Kai-Zen
Aldo Soliani - scrittore del colletivo Kai-Zen
Bruno Fiorini - scrittore del colletivo Kai-Zen
Alberto Prunetti - redattore Carmillaonline
Paolo Gioli - regista ed autore Sperimentale
Ivan Grifi - Archivio Aberto Grifi (Roma) - regista
Alessandra Daniele ? scrittrice
Marco Fincardi - ricercatore di Storia contemporanea,
università di
Venezia
Sergio Coronica - dipendente comune di Bologna
Daniela Piccioli ? Scrittrice
Serge Quadruppani ? Scrittore
Marco Coppi ? Musicista
Roberto De Caro ? Musicologo
Eliana Rauseo ? Educatrice
Amato De Feo ? Pubblico Dipendente
Carmen Boccieri ? Impiegata
Alberto Appia ? Consulente Informatico
Michele Terra ? Esecutivo Nazionale Pcl
Rossana De Simone ? Delegata CUB Bologna



ADESIONI GRUPPI MUSICALI E REALTÀ DIGITALI

Arpioni Ska band (Bergamo)
Bg's Team (Bergamo)
Check Point Charlie (Bergamo)
Tanake (Copyleft Noisy.jazz.core da Firenze)
No Seduction (Chioggia - Venezia)
Dr.Drer & Crc Posse (Casteddu - Cagliari - Sardigna)

MolleIndustria
RadioHacktive


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Laboratorio CRASH!
http://www.ecn.org/baz
http://www.myspace.com/laboratorio_crash



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