Szerző: Edoardo Magnone Dátum: Címzett: forumgenova Tárgy: [NuovoLab] Crescent: "società della quale si avvale il Governo italiano"
Atti parlamentari
15:52 - giovedì
Interrogazione sui costi e sull'operato della Crescent in Iraq, società della
quale si avvale il Governo italiano
Roma, Italia - Presentata dall'onorevole Tana De Zulueta (Verdi)
"Al ministro della Difesa. - Per sapere - premesso che:
il 'Corriere della Sera' del 30 luglio 2007, in un articolo a firma di Ennio
Caretto, riporta notizia di un articolo apparso sul 'Washington Post' sulla
'Guerra privata' in corso in Iraq, quella dei contractor addetti alla
sicurezza;
il 'Washington Post', denuncia lo scandalo della Crescent, una società fondata
dall'italiano Franco Picco, al servizio dei nostri militari fino al loro
ritiro;
il giornale ha accusato la Crescent, che a marzo è stata cacciata dalla base Usa
di Tallil, di aver violato i regolamenti e di non aver protetto il personale;
il quotidiano statunitense, ha ricordato che il 16 novembre scorso durante lo
sgombero delle nostre truppe, un convoglio di ben 37 camion scortato da sole 7
guardie della Crescent è stato bloccato da 30-40 terroristi, e che 5 delle
guardie, 4 americani ed un austriaco, sono state sequestrate. Secondo Paul
Chapman, il vice di Picco, gli italiani erano responsabili del monitoraggio del
convoglio, ma toccò alle forze Usa andare in soccorso;
il 'Washington Post' traccia un quadro ambiguo dei rapporti tra la Crescent e il
nostro contingente, e pubblica la foto di una tessera che Picco sostiene di
avere dato ai dipendenti su autorizzazione italiana: intitolata a David Corner,
una delle 5 guardie sequestrate, reca due scritte, 'Italian Military Logistic
Security' in inglese e 'Capo del servizio amministrativo' in italiano, nonché
la firma 'Argentieri', anche se il giornale non esclude che possano essere
false;
il quotidiano aggiunge che secondo Picco, durante il nostro ritiro, Crescent
fece 'Trasporti quasi quotidiani per i militari dell'Italia con cui aveva un
lungo contratto di assistenza' verso e dalla base di Tallil, vicino alla nostra
zona di Nassirya, dove avevamo uomini e attrezzature;
a Tallil Picco gestiva un ristorante ed una pizzeria per i soldati, secondo
quanto da lui stesso riferito la Crescent fu fondata nel 2003 in difesa dei
camion appartenenti ad una sua azienda marittima, la Mercato del Golfo, che
percorrevano l'Iraq, si allargò subito, raggiungendo le destinazioni più
rischiose a prezzi più bassi rispetto ai concorrenti, all'apice delle sue
fortune incassava da 600 mila a 800 mila dollari al mese;
in una intervista rilasciata a novembre, Picco precisò che si era assunto anche
il compito di difendere i militari, i suoi dipendenti erano soldati di ventura
occidentali che venivano pagati fino a 7000 dollari al mese, mentre gli
iracheni ne percepivano solo 600;
il 'Washington Post' afferma che la base di Tallil chiuse la Crescent quando
scoprì che nascondeva armi vietate come granate e missili, e sostanze messe al
bando come birre e steroidi;
il giorno dell'imboscata al convoglio, da 7 a 11 iracheni dovevano accompagnare
le 7 guardie occidentali, ma non si presentarono alla partenza, arrivò solo il
traduttore che, s'apprese poi, era d'accordo con i terroristi;
il sequestro, il più grave per gli Usa, costrinse la società a ridurre le
operazioni a gennaio, a febbraio il comando americano le contestò gravi
irregolarità, e a marzo Picco si addossò la piena responsabilità delle
infrazioni, ripiegando su Kuwait City, dove poi sbarrò l'ufficio;
il 'Washington Post' chiede un'inchiesta sui contractor che in Iraq hanno
guadagnato miliardi ma sacrificato molte vite umane -:
se le notizie riportate nell'inchiesta del 'Washington Post' corrispondano al
vero e, se sì, chi, come e quando nel nostro Governo abbia deciso di avvalersi
delle prestazioni della Crescent e quanto queste siano costate al contribuente
italiano;
se, anche alla luce degli impegni assunti dal Governo il 7 marzo 2007 con l'odg
accolto come raccomandazione a firma Bonelli e De Zulueta (9/2193/3), che
impegna il Governo 'Ad adottare le opportune iniziative normative, anche
urgenti, volte a regolamentare la materia nel suo complesso', se non ritenga
opportuno quanto prima comunicare al Parlamento quale sia lo stato dei lavori
di tale regolamentazione".