Peccato che però negli allevamenti intensivi di polli la lucina rossa non si spegne mai...
Mi fa ridere e mi genera rabbia il fatto che continuino ad essere citate statistiche convincenti per arrivare alla conclusione che l'uso distruttivo della terra, l'effetto serra, i consumi di energia e di acqua, l'inquinamento delle falde acquifere, e il continuo uso di additivi chimici indesiderati, sono il risultato anche dell'industria della carne. Ma dov'è la componente etica in questa litania di pensieri orientati alle risorse?
Sorvolare sulla più grande tragedia mai perpetrata da una specie nella storia biologica della Terra, vale a dire, la cancellazione arrogante e indiscussa della maggior parte delle altre forme di vita da parte del genere umano - perché il mangiar carne è la forma di violenza più prolungata, astuta, diffusa che possa esistere - appare come mostruosamente ignorante, ed egoista. Non può esserci consapevolezza ambientale, nessuna soluzione duratura alla mutilazione ecologica attorno a noi, senza un nocciolo etico di proponimenti. Non c'è dubbio che le specie stiano sparendo ad una velocità incalcolabile; che gli animali siano universalmente sotto assedio, che i motivi umani per questa carneficina siano troppo numerosi da diagnosticare. Dato quel che sappiamo sulla diminuzione numerica della maggior parte delle specie animali, come può una persona razionale e sensibile approvare l'abitudine di mangiar carne? Tutto deriva dall'ingordigia, stupidità e pigrizia da parte
di quanti sostengono che mangiar carne e ambientalismo sono impulsi compatibili. Non lo sono. Mangiare carne è una funzione delle papille gustative, che possono essere controllate. L'evoluzione non ci condanna. Le nostre scelte ci condannano. La carne non è una droga che dà assuefazione. E tenete presente che il 98% di tutte le trasformazioni di energia sulla Terra sono il risultato di appetiti erbivori, non del mangiar carne. Una volta che si è davvero consapevoli di tutto questo, lo si rimane, perché questa diventa l'auto-consapevolezza di ognuno, l'unicità etica in un mondo di cambiamenti tumultuosi. Non si dimentica come si va in bicicletta. Non si dimentica che la distruzione della foresta pluviale, della barriera corallina e degli estuari, è una calamità. Sostenere che i mazzi di cavolfiori siano indifesi e sensibili al dolore quanto un tacchino può essere vero o meno. Non c'è dubbio sul fatto che ogni organismo vivente provi dolore. Ma quest'argomento -
con tutte le sue implicazioni ancora da scoprire - è stato malignamente manipolato da coloro che intendono usarlo per invalidare tutte le distinzioni tra piante e animali, e giustificare così l'uccisione di TUTTO! Suggerire poi che, dato che gli altri animali uccidono, gli esseri umani possono farlo senza scrupoli di coscienza, significa negare il fine magico e la raison d'etre della coscienza, in primo luogo.
Non ci può essere ambientalismo senza una convinzione profonda e non ambigua di quanto la vita sulla Terra sia preziosa, importante e fragile. Mangiare carne significa sputare in faccia a questo sistema di convinzioni, preferire la golosità all'attenzione e all'autocontrollo, deridere tutto ciò che le forze vitali hanno raggiunto in quattro miliardi e mezzo di anni di aspirazione biologica.
Non possiamo continuare la farsa di un presunto rispetto per l'ambiente, mentre voltiamo le spalle a sette miliardi di mammiferi e uccelli condannati ogni anno a essere mangiati, solo negli Stati Uniti. I numeri non sono mai stati calcolati su scala internazionale, ma saranno sicuramente decine di miliardi di animali. Una sola catena di fast-food, tra le tante, si vanta, nei suoi cartelloni pubblicitari, di aver venduto quasi trenta miliardi di hamburger. E continua. Per queste e molte, molte altre ragioni, non prenderò mai sul serio un ambientalista - o qualsiasi altro essere umano, se è per questo - che, pur sapendo tutto questo, continui a mangiare carne.
drop'n'roll <ciclociclo@???> ha scritto:
io il mondo occidentale me lo immaggino come un grosso pollaio bip si accende la lucina rossa e i volatili beccano il mangime bip si spegne la lucina rossa e i volatili si fermano.
Il 12/09/07, Paolo Bellino <Paolo.Bellino@??? > ha scritto: vista, quella foto. ma penso che sia il contrario, conoscendo i miei polli itagliani&comunicatori: secondo me l'hanno messa per creare ansia, con un concetto visivo tipo "questo è il triste destino che ci aspetta se continua così (e non corriamo ai ripari, per esempio energia atomica): ridotti ad andare in giro in bicicletta".
la leggo come esempio/minaccia di sfiga, non come soluzione possibile, né tantomeno auspicabile
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