[NuovoLab] Il governo imbarca la Lega? Ma io non ho votato l…

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Autore: Edoardo Magnone
Data:  
To: forumgenova
Oggetto: [NuovoLab] Il governo imbarca la Lega? Ma io non ho votato lega!!!
Davvero il volto della tristezza, dopo aver disatteso le speranze degli
"elettori" pur di rimanere in sella, ed arrivare al traguardo, potrebbero
anche riuscire a cavalcare un cavallo morto....
I compagni di merenda, naturalmente, potrebbero sempre sempre dire: dateci piu`
tempo, abbiamo i fantini con le mani legate!

Edoardo Magnone

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Dal sito dei DS (non ho voglia di sporcare la tastiera per elencare con chi sono
al potere!) leggo :

http://www.dsonline.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=43140

10 settembre 2007
Fassino, per vincere il centrosinistra guardi oltre se stesso

"Siamo disposti a fare di tutto perché questo governo arrivi alla fine della
legislatura. Le condizioni, pur difficili, ci sono, perché la maggioranza di
centrosinistra agli appuntamenti cruciali è arrivata sempre". Da Venezia, dove
ha partecipato alla festa provinciale de L’Unità, il segretario dei Ds Piero
Fassino, ha fatto arrivare il suo messaggio agli alleati di governo. "Una
qualche forma di riorganizzazione, di riassestamento della squadra di governo,
sarebbe utile per un rilancio della sua azione". Utile ma complicato da
realizzare. "Quando la maggioranza è fatta di 14 partiti in Parlamento e 11
nell’esecutivo, questa operazioni non sono semplici. E’ chiaro che ogni
decisioni deve essere affidata in modo assoluto ad una valutazione ed una
scelta del presidente del Consiglio"».

Dal Veneto, regione in cui il centrosinistra sta attraversando una crisi
profonda, Fassino invita poi ad una riflessione in tema di alleanze. "Va
affrontato in modo diverso da come lo si è fatto in questi giorni. Occorre
costruire un sistema di alleanze che nel tempo consenta di avere un consenso
maggioritario più largo di quello già avuto". E questo tema riguarda in
particolare, secondo il leader della Quercia, tre delle più grandi ed
importanti regioni italiane.
"In Lombardia, Veneto e Sicilia – ha spiegato Fassino – la configurazione del
centrosinistra, da Giordano a Mastella, non supera il 40%. Cosa facciamo quando
andremo a votare nel 2011?". Secondo il segretario dei Ds questo è un problema
di tutto il centrosinistra che "per continuare a governare e costruire uno
schieramento vincente non deve escludere, nelle regioni in cui questo è
possibile, il dialogo con forze quali la Lega Nord o l’Udc".

"Io sono per aprire un dialogo con altre forze – ha insistito Fassino - anche
con la Lega là dove sia possibile, anche con l'Udc. Penso - ha aggiunto - che
siano in corso processi nel centrodestra che possano anche cambiare
radicalmente lo scenario politico». Riferendosi in questo contesto alle
dichiarazioni del governatore della Lombardia Formigoni, che ha prospettato per
la sua regione «un partito analogo alla Csu bavarese", Fassino ha osservato che
qualcuno "elabora sul dopo Berlusconi con uno schema diverso da quello su cui
stanno operando lo stesso leader di Forza Italia e Fini".

A proposito di processi politici in divenire, il segretario dei Ds, analizzando
la situazione odierna, vede nella ormai prossima nascita del Partito
democratico, "un progetto dotato di enorme impatto formativo", l’evento che
nessuno, neppure Berslusconi, potrà ignorare. "Se avverrà quello che io penso,
e cioè che il 14 ottobre nei 10mila seggi di tutta Italia andranno a votare, in
ognuno, 200 persone, si arriva a due milioni di elettori. Non penso che
Berlusconi – ha osservato – avrà allora il coraggio di dire che bisogna andare
ad elezioni anticipate perchè il centrosinistra non c'è. La linea di marcia
della direttrice fondamentale del Partito democratico - ha concluso - è
giusta".

Se, come tutti si augurano, il Pd effettivamente questo impatto ce l’avrà, è
evidente che a giovarne sarà l’azione di governo, che potrà concentrarsi su
alcuni dei temi di più stretta attualità politica. Temi sui quali i cittadini
aspettano delle risposte. A tal proposito, Fassino non si è sottratto ad
un’analisi della manifestazione del V-Day, promossa dal comico Beppe Grillo,
che ha portato, nella giornata di sabato 300mila persone in tutta Italia a
firmare per promuovere tre leggi di iniziativa popolare. "Sono segnali che
devono farci riflettere. Un segnale analogo – ha sottolineato Fassino – lo
abbiamo avuto con l’altissima tiratura di vendite del libro “La Casta”". Per
Fassino non c'è dubbio che c’è «un’onda antipolitica, i partiti sono
impopolari, i cittadini manifestano insoddisfazione verso chi governa e anche
verso chi si oppone".

Le ragioni di tutto ciò sono, a giudizio di Fassino, diverse: "Penso, da un
lato, che tutto ciò che suscita rifiuto o ripulsa deve essere visto e
affrontato, intervenendo tempestivamente sulla questione"; nello specifico, sui
privilegi del sistema politico. "Perchè un parlamentare, ad esempio, che non ha
un mestiere ma un mandato, deve avere diritto a percepire la pensione prima dei
60 anni?. E' grave - ha continuato Fassino - anche la decisione, in alcune
regioni, di aumentare il numero dei consiglieri senza che sia cambiata
minimamente la qualità delle scelte, comportando anzi un costo aggiuntivo.
Auspico - ha proseguito - che il presidente del Consiglio convochi i presidenti
delle 20 Regioni per concordare con loro una legge che ripristini il numero
originario di consiglieri".

Altro tema al centro del dibattito politico, la sicurezza. "Un argomento
cruciale della vita di una società. Pensare – ha sottolineato – come spesso si
ritiene a sinistra, che la sicurezza sia un tema di destra, è un errore di
lettura. Chi si fa carico di governare una società deve dare una risposta". Per
il leader dei Ds devono essere adottate misure preventive efficienti riguardo,
ad esempio, ai tempi dei processi, alla certezza della pena e agli interventi a
favore delle persone disagiate.
"Nella sinistra c'è una parte che continua ad avere verso la sicurezza una
lettura ideologica e manichea. Penso che bisogna condurre una battaglia
culturale e politica nei confronti di queste posizioni, perchè c'è il rischio
che una parte della base elettorale, in particolare quella socialmente
diseredata, possa far scatenare una guerra tra poveri se non si riesce a
trovare una risposta".

Infine, le tasse. Pur confermando quanto detto già dal ministro dell’Economia
Tommaso Padoa-Schioppa, che ha assicurato che non vi sarà alcun aumento della
pressione fiscale nella prossima Finanziaria, il segretario dei Ds punta il
dito contro coloro che vogliono rappresentare la destra come quella che vuole
tagliare le tasse, e la sinistra, invece come quella che le vuole mettere.
Fassino, in particolare, contesta la frase di Berlusconi che ha definito le
tasse come "le mani dello Stato nelle tasche degli italiani». «E’ una frase
pericolosa, il fisco non rapina i cittadini ma è lo strumento, in qualsiasi
società, chiunque la governi, con cui la comunità finanzia beni comuni. Se
passa la frase di Berlusconi - ha concluso - allora qualsiasi riduzione sarà
insufficiente".