Autor: massimiliano.piacentini@tin.it Data: Para: forumlucca Assunto: [Forumlucca] Nuovo catechismo di Ratzinger:guerra okse ci sono "fondate possibilità di successo"
Tratto dal catechismo della chiesa cattolica, elaborato dall'allora
Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Joseph
Ratzinger
483. Quando è moralmente consentito l'uso della forza
militare?
2307-2310
L'uso della forza militare è moralmente
giustificato dalla presenza contemporanea delle seguenti condizioni:
-
certezza di un durevole e grave danno subito;
- inefficacia di ogni
alternativa pacifica;
- FONDATE POSSIBILITA' DI SUCCESSO;
- assenza
di mali peggiori, considerata l'odierna potenza dei mezzi di
distruzione.
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Gianni Riotta, attuale direttore del Tg1, ha scritto su La Repubblica:
"la guerra preventiva avrebbe dovuto iniziarla Clinton"
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LE RAGIONI DELL'ARAGOSTA, il nuovo film di Sabina Guzzanti
"Questo
film rappresenta l'Italia sprecata"
La Guzzanti ha accompagnato alla
mostra del cinema di Venezia, la presentazione del suo nuovo film, 'Le
ragioni dell'aragosta', proiettato all'interno de "Le Giornate degli
Autori"
di Enrico Tantucci
«Questo film rappresenta l'Italia
sprecata. Un paese in cui se hai qualcosa da dire, sei sempre costretto
in un ruolo marginale e in cui ogni slancio creativo viene stroncato
senza pietà. Viviamo in un regime - massone, sovietico, nazista o
berlusconiano che sia - diverso da tutte le democrazie note, e sapevamo
da prima del film che non sarebbe stato il Governo Prodi a cambiare
l'Italia». Sono alcune delle parole, durissime, con cui una "musa"
della satira politica come Sabina Guzzanti ha accompagnato al Lido la
presentazione del suo nuovo film, un po' malinconico, Le ragioni
dell'aragosta, proiettato ieri, come avvenne già per Viva Zapatero!,
alla Mostra del Cinema all'interno de «Le Giornate degli Autori». Esso
vede tornare insieme accanto a lei - che lo dirige e lo interpreta -
dopo quindici anni nel piccolo villaggio sardo di Su Pallosu, alcuni
attori del gruppo storico di «Avanzi»: Pierfrancesco Loche, Francesca
Reggiani, Cinzia Leone, Stefano Masciarelli e Antonello Fassari.
Lo
scopo, nel film, è quello di mettere in piedi uno spettacolo per una
piccola cooperativa di pescatori sardi in difficoltà per lo
spopolamento del mare, a cominciare proprio dalle aragoste e "motore"
del progetto è un ex operaio e sindacalista della Fiat, Gianni Usai,
riconvertitosi alla pesca dopo il trauma della Marcia dei Quarantamila
del 1980 che pose fine alle lotte operaie nell'azienda torinese.
«E'
un finto reality - ha spiegato l'attrice - dove ciascuno interpreta sé
stesso e le proprie crisi. Ho sfruttato la falsa convinzione che il
reality ha trasmesso al pubblico: che una storia possa nascere dal
nulla. Ma è anche un film profondamente politico, che cerca di
rispondere al senso di impotenza che ciascuno di noi ha rispetto alla
situazione che viviamo e che interpreta l'angoscia che viene dal
pubblico dei miei spettacoli, concentrato in una sola domanda: "Cosa
possiamo fare?" L'unica risposta è prendersi le proprie responsabilità,
lavorare, riprendere contatto e avere fiducia nella realtà. Sono stata
molto contenta di rimettere assieme il vecchio cast di "Avanzi" perché
allora, con Tangentopoli, abbiamo potuto fare quello che volevamo,
senza nessun controllo politico, visto che all'epoca i politici
italiani erano più preoccupati di restare fuori dal carcere che non di
controllare cosa passava in tv. Dopo non è stato più possibile
riproporre alla televisione italiana uno spettacolo di questo tipo».
Ma il film non risparmia il nuovo catechismo di Papa Ratzinger che
sostiene che «la guerra è giustificabile se ha fondate possibilità di
successo», i giornalisti e gli intellettuali «che scrivono solo per
mantenere i loro privilegi», Silvio Berlusconi, che ha definito «un
atto di banditismo togliere un canale a Mediaset», e per il mondo della
comunicazione, Gianni Riotta che ha detto «che la guerra preventiva
avrebbe dovuto iniziarla Clinton», "La Repubblica" «che non citiamo
mai, in attesa che tornino dalle ferie, perché su questo quotidiano
adesso non è scritto proprio niente». E ricorda quando Masciarelli fu
chiamato alla convention della Fiat, di fronte a Romiti, Luca di
Montezemolo e Gianni Agnelli a interpretare - per i quadri aziendali -
il suo operaio che parlava come l'Avvocato.