[NuovoLab] Vaffanculo a chi?

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Szerző: antonio bruno
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Vaffanculo a chi?
Giuliano Santoro

Un paese che, senza soluzione di continuità, si stringe attorno alle salme
di Gigi Sabani e Luciano Pavarotti e che si sente assediato da misteriose
(e virtuali) orde di lavavetri e writers, si prepara alla giornata della
vendetta dell’Uomo qualunque.
Questa giornata è il «Vaffanculo day», indetta dal blog più letto nel
nostro paese, quello di Beppe Grillo, comico epurato dalla tv di stato e
predicatore adorato dalle masse in cerca di punti di riferimento.
Grillo è diventato il fenomeno dell’antipolitica, della rivincita del
cittadino vessato dalla Casta, della Verità contro le Bugie dei mass-media.
Tanto che anche noi di Carta, che in quasi dieci anni vissuti
pericolosamente non ci siamo fatti proprio la fama di essere un giornale
affine ai Palazzi, ci siamo sentiti rivolgere la domanda: «Come mai non
avete aderito?».
Già, come mai non abbiamo aderito? Abbiamo incrociato molto spesso i
seguaci di Beppe Grillo, c’erano ad esempio alle manifestazioni contro la
Tav in Val di Susa e contro la base Usa di Vicenza. E sventolavano il
faccione del Grillo parlante che li ispira. Il primo punto è proprio
questo, è una questione di metodo (anzi di stile, verrebbe da dire) prima
che di merito. Il «grillismo» è la spia di fenomeni che è difficile negare.
La diffidenza della gente per le verità ufficiali di RaiSet e dei
principali giornali, l’uso di internet come strumento di comunicazione
orizzontale, l’abisso che divide la Politica dalla Società. Sono cose sotto
gli occhi di tutti, per certi versi sono l’acqua in cui naviga la barchetta
di Carta.
Daniele Luttazzi è un altro comico epurato dalla Rai. Tempo fa, con garbo e
understatement, facendo un bilancio dell’esperienza del suo blog, ha
suggerito che internet rischia di trasformarsi in un pericoloso pulpito da
cui sciorinare prediche. «La logica del potere è il numero – ha affermato
Daniele – ‘Più di centomila contatti al giorno!’ E il blog relativo diventa
potente. E temuto. E rispettato. E strumentalizzato (specie da chi lo fa).
Ho notato che un blog tende ad assecondare le derive populistiche (di
chiunque). Per bloccarle sul nascere, questo blog torna a essere slow e
one-to-one. Io torno a studiare. Appuntamento qui fra dieci anni».
Anche nel caso del «Vaffanculo day» la prima cosa che balza agli occhi, è
il populismo telematico che caratterizza l’iper-attivismo di Beppe Grillo.
Le campagne ambientaliste di Grillo e quelle sulle malefatte del
capitalismo straccione italiano sono sacrosante. Altri temi sembra vengano
agitati apposta per accarezzare gli istinti peggiori dell’Uomo qualunque.
Grillo si è schierato [e non manca di sottolinearlo] contro l’indulto, ha
coccolato alcuni degli umori xenofobi che circolano nel nostro paese, ha
gridato allo scandalo dei finanziamenti all’editoria puntando il mirino del
suo bazooka telematico contro le piccole cooperative editoriali invece che
contro i giganti della stampa.
Dev’essere per questo che uno come Claudio Scajola [scusate la parola] ha
serenamente aderito alla richiesta dei «vaffanculisti» di rendere
ineleggibili i pregiudicati [categoria cui appartiene Grillo, peraltro].
Dev’essere per questo che i siti dell’estrema desta hanno pubblicato
l’appello per il «Vaffanculo day».
Dev’essere per lo stesso motivo che uno come Massimo Fini [che ha fondato,
sulla falsa riga di Beppe Grillo, il Movimento Zero i cui dirigenti locali
hanno più di un legame con le micro-formazioni dell’estrema destra
italiana] lo supporta.
Se provate a cercare su You Tube «Vaffanculo day», troverete i video che i
gruppi locali di supporto all’iniziativa grilliana hanno realizzato per
invitare la gente a scendere in piazza con loro. Il video del gruppo di
Treviso alterna le parole d’ordine del pulpito virtuale a slogan leghisti
[«Padroni a casa nostra»], il volto di Beppe Grillo e il profilo di
Giancarlo Gentilini, l’archetipo padano del sindaco-sceriffo che oggi va
tanto di moda.
Insomma, attorno ai comizi telematici di Grillo e a tante cose giuste che
il comico genovese denuncia, c’è molta confusione. Per questo i nostri
vaffanculo ce li teniamo per occasioni migliori, che sicuramente non
mancheranno.