ao sti articoli del Manifesto pare escano a fagiuolo...
Così la «casta», alla fine, un foro per uscire, a modo suo, dall'angolo in cui era stata cacciata, se l'è immaginato. All'indignazione crescente per i privilegi di cui godono gli abitanti dei piani alti del Palazzo, al fastidio per una politica separata ed estranea alla propria gente, si pensa di rispondere con un bel giro di vite contro i «miserabili» che stanno in basso. Tanto in basso da essere «fuori» (senza rappresentanza, senza parola, senza diritti).
Ci vorrà tutto l'ingegno del Dottor Sottile che sta al Viminale e il pragmatismo un po' rozzo del «partito dei sindaci» che controlla il contado, ma alla fine sperano di potercela fare: una bella «legge contro i vagabondi» che colpisca nel mucchio lavavetri e ambulanti, writers e clochard, zingari e senza fissa dimora (insomma, tutti quelli che non stanno «al loro posto» per la semplice ragione che un «posto» per loro non c'è), così da offrire una bella immagine di ordine alla società del disordine e dell'incertezza che grande finanza e deregulation mercantile vanno creando. Certo la cosa puzza un po' tanto d'ançien régime, quando una bella gogna per esporre davanti al castello il pezzente di turno bastava a coprire le magagne del Signore. E fa specie nelle mani di chi si riempie quotidianamente la bocca del mito della modernizzazione. Ma tant'è. L'occasione è troppo ghiotta: un governo che non riesce nemmeno a resistere a qualche migliaio di taxisti, può comprarsi a buon
prezzo l'aura (e la faccia da «duro») di Sarkozy. Perché lasciarsela scappare?
Già una volta, in fondo, è stato così: prima si è fatta la «recinzione delle terre», e poi le «leggi contro i vagabondi». Si chiamava «accumulazione originaria». Ora che la nuova recinzione delle terre realizzata con la privatizzazione selvaggia dello spazio pubblico e dei relativi beni comuni sopravvissuti, va accumulando nelle nostre città la massa informe delle «vite di scarto», degli sradicati, dei fuori-luogo, si pone a un nuovo livello il problema di «sorvegliare e punire». O di stokkare e smaltire, come si smaltiscono le cose superflue, il ciarpame che disturba la vista ai cittadini bennati e benvissuti. Un brutto mestiere. Che, c'è da giurarlo, non riuscirà a produrre i risultati che promette, perché il livello di «sicurezza» che può garantire non sarà mai all'altezza della domanda di ordine a cui intenderebbe rispondere. E perché anziché ridurle, è destinato di per sé ad accrescere illegalità e devianze. Ma non per questo resterà indolore.
La «pedagogia del disumano» che tutto ciò mette in campo, la cancellazione dei residui frammenti di ethos umanitario e di tolleranza che esso comporta, l'accreditamento del fastidio verso l'Altro (l'Altro come disturbo), la certificazione ufficiale della sua rimozione dall'orizzonte umano e trasformazione simbolica in minaccia: tutto questo lo pagheremo tutti, con una società più dura e intollerante. Tanto più che esso appare la cifra scelta dagli strateghi del nuovo corso del centro-sinistra per qualificare la propria nuova identità politica
Valerio <val.marle@???> ha scritto:
UgaSofT GMail ha scritto:
> Marco Pierfranceschi ha scritto:
>
>> Cominciamo a dire che se i romeni in "fila" al consolato sporcano è
>> anche per le condizioni che noi, stato italiano, creiamo per loro. La
>> burocrazia non è scelta loro, i tempi interminabili non sono scelta
>> loro. Siamo noi incapaci di gestire la loro situazione, come
>> pressoché tutto il resto, pulizia delle strade compresa. Se li
>> trattassimo da esseri umani, creando le condizioni perché certi
>> servizi fossero erogati decentemente, anche loro si comporterebbero
>> meglio.
>>
>
> qui vicino Milano puliscono le strade due volte la settimana... il paese
> è composto al 70% da immigrati e... non c'è una cartaccia!
>
Qui a Roma non possiamo permetterci la pulizia delle strade, TUTTE, due
volte alla settimana. Dovremmo essere tutti meno zozzoni. TUTTI. Il
fatto è che alcune delle parti più sporche sono frequentate da immigrati
che stanno attraversando un momento anche molto difficile per loro...e
così...capita che in quelle zone ci sia un livello di sudiciume e
insicurezza + alto del normale (oltre che del tollerabile).
Poi sai..ci sono molti modi di esprimere certi concetti...ma la sostanza
non è che cambi poi molto.
Valerio
p.s.: alcuni di voi ritoccano i titoli delle email per inserirci alcuni
messaggi a me rivolti. Fate pena. Su questa lista, ho imparato più cose
oggi che in anni di letture.
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Cm-roma@???
https://www5.autistici.org/mailman/listinfo/cm-roma
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