Scusate se la smorzo un po 'sta discussione sui Rom, Rumeni e Roma...
A mio avviso è indubbio che qualche problema c'è: a Roma sono la seconda comunità (dopo i filippini), ma sono arrivati molto più di recente. E non serve porre la questione in termini sentimentalistici. Non si tratta di vietare il lavaggio dei vetri al semaforo, ma di impedire la riscossione dei 50 euro a fine giornata da chi li lava i vetri".
Il vetro me lo lavo da solo, la benzina me la faccio da solo, il parcheggio non lo voglio "sorvegliato".
Cazzo sono tutti lavori inutili, di strada, malsani. Perche?
C'è un evidente problema di controllo del terriorio, al sud si chiama mafia, qui sono bande. A chi fa comodo questo stato di cose? Che senso ha un campo nomadi all'acqua acetosa? Sono anni che parlo di aprire i cortili condominiali, aumentare l'accesso alle aree verdi, lungo i fiumi, le ferrovie in 2 parole POTERE PEDALARE!
E ora ci troviamo con intere zone insicure...i baraccati. Prima eravamo noi nelle catapecchie. Adesso vogliamo accettare questo stato di cose, confinarci a guardare le vetrine nelle belle strade illuminate. Non ci sto.
A parte il dato di fatto che il malcontento di più di mezzo paese rischia di farci ritrovare una Lega di FiniCasini + il Berlusca, secondo me oggi si deve dare un doppio segnale:
- scoraggiare il campeggio urbano di migliaia di persone alla mercé della criminalità;
- tutelare le stesse, incoraggiando l'inserimento in attività lavorative utili, selezionandole e creando un alternativa alla strada.
In questo momento, meglio eccedere in sicurezza, accompagnando la "stretta" con iniziative di inserimento scolastico lavorativo ed abitativo. Corsi di lingua, scuole tecniche, LSU ecc.
Non c'entra un cazz..comunque, ecco un bell'articolo su bici reclinate pieghevoli:
http://www.treehugger.com/files/2007/09/you_must_learn.php
Ciao
G
