Il giorno 05/set/07, alle ore 13:32, pietro ha scritto:
> Il camerata Valerio ha veramente rotto i coglioni e ha ragione Anna a
> chiedere di sbatterlo fuori.
Pietro, mi dispiace ma non mi trovo d'accordo né con te né con Anna.
Valerio sta tentando, malamente quanto vuoi, di portare avanti una
discussione, perché vuole arrivare a definire quale sia l'approccio
migliore al problema del degrado.
Degrado che lui misura in bottiglie abbandonate, voi in sofferenze
delle persone, ma sempre di degrado si tratta.
Chiudergli la porta in faccia e tirarsene fuori senza neppure
argomentare (e di argomenti, fin qui, ne ho letti davvero pochi)
significa rifiutare il confronto, e non arricchisce nessuno.
> Non e' una questione di censura ma di
> rispetto e il camerata Valerio continua ad offendere. Come pensate
> che si senta un ciclista di origine rumena o albanese o rom a leggere
> quelle porcate sulla lista (e ce ne sono anche se non scrivono)?
Io lavoro con dei rumeni, e nei confronti dei rom sono più razzisti
degli italiani.
E ho visto dei rom, in Albania, vivere in condizioni pazzesche.
> Non deve essere lui a intervenire per autodifendersi, dobbiamo
> farlo tutti.
Sì, ok, ma difenderlo da cosa? Dalle parole?
Cominciamo a dire che se i romeni in "fila" al consolato sporcano è
anche per le condizioni che noi, stato italiano, creiamo per loro. La
burocrazia non è scelta loro, i tempi interminabili non sono scelta
loro. Siamo noi incapaci di gestire la loro situazione, come
pressoché tutto il resto, pulizia delle strade compresa. Se li
trattassimo da esseri umani, creando le condizioni perché certi
servizi fossero erogati decentemente, anche loro si comporterebbero
meglio. Ma è questo il paradosso, non sappiamo farlo nemmeno per noi
stessi. Le file agli uffici postali sono infinite, servono due mesi
per rinnovare un passaporto... l'elenco delle nostre inefficienze è
interminabile.
Io non credo che Valerio sia razzista, ma non penso neppure che ci
siano soluzioni semplici, o che qualcuno di voialtri le possieda.
Ci si becca stasera al picnic.
Ciao
--
Marco Pierfranceschi
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- con gli altri»
