Re: [cm-Roma] rom (era digest eccetera)

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Autore: Valerio
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Oggetto: Re: [cm-Roma] rom (era digest eccetera)
drop'n'roll ha scritto:
> allora posso stare tranquillo se entro dentro a un campo nomadi.

Si? Io non lo so.
Magari si, ma pongo la domanda in altro modo: quant'è "bello" vivere nei
pressi di un campo nomadi?
Da quando al Serafico hanno aperto il consolato rumeno, i furti e i
tentativi di effrazione sono aumentati del 40%. Lasciamo stare il
livello di degrado che ha raggiunto la zona...e non parliamo nemmeno
delle condizioni in cui è ridotta la "nuova" stazione della metrò
Laurentina!! Un vero cesso.

Però qui qualcuno fa finta di niente...e dice che il problema, l'unico,
è il traffico. Sicurezza zero...no...non è un problema. W i cinesi che
almeno si fanno i cazzi loro.

Valerio

>
> Il 26/08/07, *Valerio* <val.marle@???
> <mailto:val.marle@tele2.it>> ha scritto:
>
>     Marco Pierfranceschi ha scritto:
>     > Il giorno 26/ago/07, alle ore 09:30, Valerio ha scritto:
>     >
>     >> Quello che però non capisco è come posso fare per aiutare queste
>     >> persone?

>     >>

>     >
>     > Il problema è appunto _solo_ questo: nessuno vuole mettere l'aiutare
>     > queste persone davanti alle proprie personali esigenze. Detta in
>     > soldoni: nessuno (a parte pochi scemi come me e te, forse)
>     > accetterebbe di pagare una tassa in più per la soluzione del
>     problema
>     > dell'immigrazione.
>     Forse perché di tasse se ne pagano già tante e si vedono scarsissimi
>     risultati?

>
>     > Meglio tenersi i soldi in saccoccia e sperare che
>     > tocchi ad un altro/a.
>     >
>     Vedi sopra.
>     >> Siamo d'accordo che per aiutarle dovremo comunque cambiare la
>     >> loro cultura, giusto?

>     >>

>     >
>     > Più che cambiare direi "integrare".

>     >
>     Vabbè. Non so come si possa integrare una "cultura" del genere...ma
>     comunque...il risultato è quello che conta.
>     > Rubare perché non si sa fare un lavoro onesto non è "cultura", è
>     > "ignoranza".
>     > "Cultura", a mio parere, sono i canti e le danze tradizionali, è la
>     > lingua di origine, è la memoria.

>     >
>     Si, ok, mettiamoci d'accordo con le parole: la cultura è quella che
>     indichi tu, ma cmq il problema resta. Ok, sono ignoranti invece di
>     avere
>     una cultura diversa. E dunque che si fa?

>
>     > non commettiamo l'errore di considerare crudeltà ed efferatezza
>     delle
>     > forme di "cultura".
>     >

>     >
>     >> Siamo d'accordo sul fatto che non è possibile
>     >> arrivare in un paese e pensare di campare con la propria
>     cultura, se
>     >> quella del paese in cui siamo arrivati è sostanzialmente
>     diversa dalla
>     >> nostra, giusto?

>     >>

>     >
>     > Pensavo, durante il mio recente viaggio in Albania, che l'Italia non
>     > è un unico paese, ma decine, se non centinaia. Parliamo lingue
>     > diverse (i dialetti), abbiamo uanze diverse, musiche diverse,
>     > tradizioni diverse, storie diverse. Eppure riusciamo a vivere
>     insieme
>     > e considerarci un unico popolo.
>     Su questo ho serissimi dubbi. Secondo me il senso di appartenenza
>     è più
>     "indotto" che "percepito"; io non mi sento praticamente nemmeno
>     romano,
>     pensa che mi posso riconoscere come italiano. Che vuol dire essere
>     italiano? Ed essere romano? Hanno senso solo se ci riferiamo al
>     paese o
>     alla città natale: per il resto, il senso di appartenenza percepito da
>     me è più dettato da similitudini di pensiero e azione che dal mio
>     luogo
>     di nascita.

>
>     > Ma non siamo "omogenei". Abbiamo
>     > regioni intere in mano alla criminalità, e penso che quanto ad
>     > efferatezza mafia e 'ndrangheta abbiano tutto da insegnare a
>     romeni e
>     > albanesi allo sbando (e probabilmente lo fanno, da anni).
>     >
>     Diciamo che se la cavicchiano benino tutti e due....

>
>
>     > E poi, se possibile, cerchiamo di non fare di ogni erba un fascio.
>     > "Gli albanesi", "gli italiani", sono categorie che hanno senso solo
>     > su un piano etnico-culturale, non di singoli individui.
>     >
>     Vabbè, parliamo sempre per "maggioranza" o, meglio, per minoranze che
>     influenzano la maggioranza. E' chiaro che i cattivi sono sempre
>     meno dei
>     buoni però una minoranza cattiva può far del male ad una
>     maggioranza di
>     buoni. Dunque, nell'ambito della minoranza possiamo trasferire il
>     concetto sulla maggioranza che ci rimette. E allora se una minoranza
>     rumena fa più danni alla maggioranza "non rumena" di quanto non ne
>     faccia una minoranza "albanese" ecco che la minoranza rumena è una
>     maggioranza per il fatto che i suoi comportamenti hanno effetto su
>     una
>     maggioranza. Non so se mi sono spiegato.

>
>
>     > Esiste un problema, mondiale, di disuguaglianza della ricchezza.
>     > Esistono paesi, come il nostro, che sotto la cappa protettiva del
>     > potere militare (NATO) si arrogano il diritto di sfruttare e
>     > sperperare le risorse di carburanti fossili dell'intero pianeta, a
>     > scapito dei paesi poveri.
>     > Questa è la nostra ricchezza, il fatto che siamo nelle condizioni di
>     > acquistare (e sprecare) il petrolio. Non l'essere più bravi,
>     > organizzati e lavoratori di altri.
>     >
>     Ok, ma perché non tutti i paese sfruttati reagiscono come alcuni paese
>     dell'est?

>
>     E com'è che non passa giorno in cui tra tutte e minoranze presenti
>     c'è
>     sempre qualche rappresentante di quella rumena che si distingue
>     per atti
>     tipo questo riportato nell'articolo sotto?

>
>     http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Linvasione-dei-romeni/1690387
>     <http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Linvasione-dei-romeni/1690387>

>
>     Mentre aspettiamo che tutto diventi chiaro e limpido per poter essere
>     affrontato, ci vogliamo continuare a raccontare la storia di come si è
>     arrivati a questa situazione oppure possiamo/dobbiamo mettere in atto
>     qualche strumento per "difenderci aiutandoli"?

>
>     Poiché temo che da qui a poco qualcuno ci accuserà, giustamente, di
>     essere OT e visto che non ho certezza che tutte le mie chiacchiere
>     siano
>     gradite ai più, credo che questo sarà il mio ultimo post pubblico
>     sull'argomento. A meno che non mi si dica che invece...

>
>     A presto e grazie a tutti per il contributo.

>
>     Valerio
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