Re: [cm-Roma] Digest di Cm-roma, Volume 41, Numero 26

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Autor: proto
Datum:  
To: cm-roma
Betreff: Re: [cm-Roma] Digest di Cm-roma, Volume 41, Numero 26
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> Date: Sun, 26 Aug 2007 12:28:43 +0200
> From: Valerio <val.marle@???>
> Content-Type: text/plain; charset=ISO-8859-1; format=flowed
>
> > accetterebbe di pagare una tassa in più per la soluzione del problema
> > dell'immigrazione.
> Forse perché di tasse se ne pagano già tante e si vedono scarsissimi
> risultati?



E quindi mi pare che il problema qui sta a monte del sistema e non tanto
nella presenza immigrati, o sbaglio?



>> Siamo d'accordo che per aiutarle dovremo comunque cambiare la
> >> loro cultura, giusto?
> >>
> >
> > Più che cambiare direi "integrare".
> >
> Vabbè. Non so come si possa integrare una "cultura" del genere...ma
> comunque...il risultato è quello che conta.



beh, tra cambiare integrare e ...convivere direi che ci sono delle belle
differenze, anche di risultati!



Ok, sono ignoranti invece di avere
> una cultura diversa. [...]




O_o ?!?!? what's? che significa: "sono ignoranti invece di avere una cultura
diversa"?

> Pensavo, durante il mio recente viaggio in Albania, che l'Italia non
> > è un unico paese, ma decine, se non centinaia. Parliamo lingue
> > diverse (i dialetti), abbiamo uanze diverse, musiche diverse,
> > tradizioni diverse, storie diverse. Eppure riusciamo a vivere insieme
> > e considerarci un unico popolo.
> Su questo ho serissimi dubbi. Secondo me il senso di appartenenza è più
> "indotto" che "percepito"; io non mi sento praticamente nemmeno romano,
> pensa che mi posso riconoscere come italiano. Che vuol dire essere
> italiano? Ed essere romano? Hanno senso solo se ci riferiamo al paese o
> alla città natale:



ebbe...mi pare che quando si parli di "romano" o di "italiano" l'uccellino
mi suggerisce che ci si riferisca proprio a questo, o vogliamo affrontare
problemi di semiotica e della nascita del linguaggio prima di parlare delle
differenze di "cultura"?!?!?

per il resto, il senso di appartenenza percepito da
> me è più dettato da similitudini di pensiero e azione che dal mio luogo
> di nascita.



beh! mi pare diciate le stesse cose arrivando a conclusioni
opposte...mettetevi d'accordo....


> E poi, se possibile, cerchiamo di non fare di ogni erba un fascio.
> > "Gli albanesi", "gli italiani", sono categorie che hanno senso solo
> > su un piano etnico-culturale, non di singoli individui.
> >
> Vabbè, parliamo sempre per "maggioranza" o, meglio, per minoranze che
> influenzano la maggioranza. E' chiaro che i cattivi sono sempre meno dei
> buoni però una minoranza cattiva può far del male ad una maggioranza di
> buoni. Dunque, nell'ambito della minoranza possiamo trasferire il
> concetto sulla maggioranza che ci rimette. E allora se una minoranza
> rumena fa più danni alla maggioranza "non rumena" di quanto non ne
> faccia una minoranza "albanese" ecco che la minoranza rumena è una
> maggioranza per il fatto che i suoi comportamenti hanno effetto su una
> maggioranza. Non so se mi sono spiegato.



si, e però continui a parlare di "albanesi", "rumeni", ecc...come se fossero
un unico gruppo quando nemmeno dieci righe sopra ti sei chiesto il
significato dell'essere "romano" o "italiano"...non è che ci stiamo
arrampicando sugli specchi?

> Questa è la nostra ricchezza, il fatto che siamo nelle condizioni di
> > acquistare (e sprecare) il petrolio. Non l'essere più bravi,
> > organizzati e lavoratori di altri.
> >
> Ok, ma perché non tutti i paese sfruttati reagiscono come alcuni paese
> dell'est?




e perchè in asia si usa il cirillico o l'ideogramma? Com'è che reagirebbero
a tuo parere certi paesi dell'est?

E com'è che non passa giorno in cui tra tutte e minoranze presenti c'è
> sempre qualche rappresentante di quella rumena che si distingue per atti
> tipo questo riportato nell'articolo
> sotto?http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Linvasione-dei-romeni/169038774
>


Perchè le fabbriche italiane, tra tutti i paesi esteri hanno scelto proprio
la romania, dopo la cina, per delocalizzare le loro fabbriche? e perchè in
romania negli ultimi quattro anni i prezzi degli immobili si sono
quadruplicati?
Mi pare, non giustificabile, ma comprensibile, che quando qualcuno va a
mettere il dito nella piaga, la "piaga" non si rimargini, ma si espande alle
zone circostanti più vicine. L'italia e la Romania hanno canali di
comunicazione economica privilegiati e mi pare ovvio che ci sia chi, nel
bene o nel male, ne approfitti.


> Mentre aspettiamo che tutto diventi chiaro e limpido per poter essere
> affrontato, ci vogliamo continuare a raccontare la storia di come si è
> arrivati a questa situazione oppure possiamo/dobbiamo mettere in atto
> qualche strumento per "difenderci aiutandoli"?





Poiché temo che da qui a poco qualcuno ci accuserà, giustamente, di
> essere OT e visto che non ho certezza che tutte le mie chiacchiere siano
> gradite ai più, credo che questo sarà il mio ultimo post pubblico
> sull'argomento. A meno che non mi si dica che invece...
>
> A presto e grazie a tutti per il contributo.
>
> Valerio
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> Cm-roma@???
> https://www5.autistici.org/mailman/listinfo/cm-roma76
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> Fine di Digest di Cm-roma, Volume 41, Numero 26
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