Re: [cm-Roma] tutti in galera- riflessioni antropologiche

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著者: Valerio
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To: lista cm-roma.
題目: Re: [cm-Roma] tutti in galera- riflessioni antropologiche
viviciclica ha scritto:
> tralasciando il resto della questione, che non mi va di impelagarmi
> nel pantano, mi soffermerei su un particolare.
>
> */Valerio <val.marle@???>/* ha scritto:
>
> >E' la razza italica che non va
>
> e rivolgo a voi una domanda/ riflessione , miei illustri ospiti.
>
> per quanto l'abbia dichiarato io stessa, e a lungo , e per una serie
> infinita di argomenti, che sò gli italiani che non vanno, ultimamente
> sto rivalutando la cosa.
> perchè se è lecito dire peste e corna degli italiani come popolo,
> allora è lecito dirlo anche per le minoranze regionali- mi spiego: io
> salto sulla sedia ogni volta che sento dire che i siciliani so'
> mafiosi, i napoletani ladri e via dicendo; e finchè son luoghi comuni,
> vabbè.
> ma quando mi vengono a dire che la mafia prospera in certe regioni
> perchè c'è un "humus" favorevole, allora mi incazzo.
> come a dire che è la cultura stessa che è bacata, che è un modo di
> fare, un modo di vivere, ed è per questo che certe organizzazioni
> prosperano. "altrimenti perchè in altre regioni non è così?"
> e insomma via citando.


Io credo che se da una parte non sia lecito dire "se è italiano allora
non è rispettoso" non sia poi nemmeno tanto distante dalla realtà
un'affermazione del tipo "non è rispettoso delle regole infatti è
italiano"; voglio dire che se la generalizzazione è sbagliata partendo
da un "non episodio", non possiamo purtroppo rimanere molto sorpresi se
generalizziamo partendo invece da un episodio realmente accaduto. Anche
se questo, secondo me, varrà ancora per poco, vista l'alta densità di
situazioni illegali e la presenza sempre più massiccia di furbetti del
quartierino.
Ciò non toglie che esiste ed esisterà sempre gente italiana meritevole
più del tedesco più tedesco o dell'inglese più inglese ma di certo, se
abbiamo in mente un progetto e vogliamo vederlo realizzato, dobbiamo
necessariamente puntare su un paese diverso dal nostro dove la
possibilità di incontrare brave persone e di essere tutelati dalla legge
( che qui in Italia comunque è applicata pochissimo e male) è maggiore.
E' una questione di probabilità, diciamo.
E parlo di un progetto qualunque: una famiglia sicura, uno stile di vita
consapevole, un passeggiata in campagna, un'attività produttiva, un
riconoscimento dei diritti, etc, etc.


>
> mi ritrovo a corto di argomenti ogni volta che intavolo questo tipo di
> discussione, mi dico ogni volta che non è così, non può essere così,
> che più terrona :) di me ce ne so pochi eppure io non faccio parte di
> nessun humus del cazzo e mi sento una persona corretta e rispettosa
> degli altri come qualunque altro,a mia concittadino,

eccoti qua. Parlavo di te poche righe sopra; ma attenta: sei circondata.
> a.
>
> epperò so' la prima a dire che negli italiani c'è qualcosa che non va.
> a proposito del rispetto delle regole, degli altri, del senso di
> responsabilità nei confronti del proprio lavoro ( leggi : lavori
> statali )e tante altre cose.
>
> ma il filo logico è lo stesso no?
> non posso indignarmi quando sento che i nap ( ci chiamano così,
> sapete?) son cafoni e allo stesso tempo dire che gli italiani sono
> incivili.

Direi che si tratta di un'estensione del particolare ( i "nap") al
generale ( gli italioti). Che i napoletani siano incivili, TUTTI, è
sbagliato senz'altro. Spiegare perché una città come Napoli sia ridotta
com'è ridotta, dando certamente moltissime colpe alla politica (fatta da
italiani eletti da italiani), è però cosa difficile senza pensare che un
certo grado di inciviltà a Napoli (come sempre più spesso noto anche a
Roma) sia presente.

Attenzione: il concetto di inciviltà va rivisto includendo nel
significato anche situazioni come quelle descritte nel libro "la casta"
o su questo articolo dell'espresso:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Eldorado-in-Parlamento/1723007&ref=hpsp


>
> superando l'obiezione della generalizzazione , che in questo caso è
> scontata, mi chiedo quale sia la soluzione.
>
> in realtà sto chiedendo se in questo congresso c'è qualche luminare di
> antropologia, e , nel caso ci fosse, se esiste qualche teoria sui
> tratti comuni delle popolazioni, o insomma roba del genere, per sapere
> se mi devo rassegnare a sentire storiacce sul conto della gente del
> sud oppure se potrò alzarmi trionfante dal tavolo e proclamare:
>
> state dicendo una marea di stronzate.

:-))) Già mi immagino la scena! Ho solo paura che non avverrà mai perché
smentire certe evidenze mi sembra, ma potrei sbagliarmi, impossibile.

A presto.

Valerio