[NuovoLab] Il ricordo di Angelo Frammartino

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Szerző: brunoa01
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Tárgy: [NuovoLab] Il ricordo di Angelo Frammartino
il manifesto 11.08.07

Un anno dopo a Gerusalemme
Il ricordo di Angelo Frammartino

Verrà scoperta oggi, nella sede dell'associazione palestinese "Laqlaq", nella Città Vecchia di Gerusalemme, una targa in ricordo di Angelo Frammartino, il giovane di Monterotondo (Roma) ucciso con una coltellata un anno fa nella zona araba di Gerusalemme da un ragazzo giunto da Jenin (Cisgiordania) che lo aveva scambiato per un colono israeliano e che nelle scorse settimane è stato condannato all'ergastolo. Alla cerimonia saranno presenti anche Michelangelo e Silvana Frammartino, i genitori del giovane che doneranno attrezzature sportive al centro "Laqlaq", dove Frammartino stava svolgendo un periodo di volontariato quando venne ucciso. Parteciperanno anche rappresentanti della Cgil e dell'Arci. Ieri pomeriggio invece è stata inaugurata in suo ricordo una sala attrezzata con computer nel Media Center di Betlemme. Domani Michelangelo e Silvana Frammartino incontreranno una delegazione del "Parents Circle", una associazione di vittime israeliane e palestinesi del conflitto in Medio Oriente.

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liberazione 11.0708

La testimonianza dei compagni ad un anno dalla morte. Ieri commemorazione con la famiglia
A Gerusalemme ricordando Angelo
Un "giorno di pace" in Palestina e Israele

Erasmo Palazzotto*
Gerusalemme
Una Giornata di Pace in Palestina ed Israele, questo è quello che i genitori di Angelo Frammartino hanno voluto dedicare al figlio ad un anno dal tragico 10 Agosto 2006, in cui un giovane Palestinese ha spezzato la sua vita.
La pace si costruisce ogni giorno, è l'insieme di tante piccole azioni, è quello slancio forte in noi che ti spinge a saltare le vacanze estive e partire per terre lontane dove si combatte una guerra che molti sulle spiagge sembrano dimenticare. Angelo è uno di noi, è un giovane comunista, ma anche un volontario dell'Arci, un giovane del movimento, un ragazzo come tanti che oggi sognano la pace e provano a costruirla. Così la Palestina ed Israele, i bambini del quartiere arabo, il centro "La Torre del Fenicottero" sono diventati il luogo dove Angelo ha iniziato a costruire il suo pezzo di pace: ogni giorno attraverso dei giochi provava a cancellare la violenza dai loro cuori, a debellare l'idea che il diverso è tuo nemico e che l'unica forza regolatrice della tua vita possa essere la guerra. «Fare l'amore con la non violenza per partorire la Pace dal ventre della Società», queste sono le parole con cui Angelo concludeva una mail che aveva spedito ad i compagni del circolo di Monterotondo. Questa la ricetta che ha trovato qui in mezzo a quei bambini che sono il futuro di questa terra.
«Oggi sono sicuro che manderei ancora una volta Angelo qui a Gerusalemme» queste sono le parole commosse del padre, Michelangelo Frammartino, che insieme alla madre ed alla famiglia di Angelo è arrivato a Gerusalemme accolto dal consolato Italiano e dagli operatori della Cooperazione Italiana in Palestina. «Siamo qui - ha aggiunto - perché il messaggio che vogliamo lanciare è quello di non arrendersi e speriamo che la nostra presenza possa essere d'aiuto a chi qui continua il lavoro di Angelo». Così anche noi Giovani Comunisti/e abbiamo pensato di essere qui in questa giornata, a costruire la pace proprio come faceva Angelo. Da settimane, infatti, 15 di noi sono impegnati in tre campi di pace con i bambini di Gerusalemme Est, di Hebron e del campo profughi di Jenin. Abbiamo voluto raccogliere l'eredità che Angelo ha lasciato a tutti noi perché "le sue idee abbiano ancora oggi delle gambe per continuare a camminare". Ieri si è svolta la funzione religiosa presso la chiesa di S.Anna a cui hanno partecipato oltre alla famiglia di Angelo il Consolato e tutto l'ufficio della Cooperazione Italiana, Daila Husseini, direttrice del Centro in cui Angelo lavorava, ma anche tanti cooperanti e volontari Italiani. Oggi le cerimonie ufficiali alla "Torre del Fenicottero" dove la famiglia renderà omaggio ad Angelo insieme ai bambini che tanto amava e per i quali, come lui stesso ha scritto, «bisogna imparare ad amare daccapo, e tornare ad amare ogni giorno».
*Responsabile Esteri,
Pace e Cooperazione
Giovani Comunisti/e


11/08/2007


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