a parte quello che dice Ostellino (che è talmente assurdo che non merita
commenti) bisogna notare che il fine settimana scorso sono morte per
incidenti stradali suylle strade del territorio italiano 40 persone. E'
un bilancio simile a quello di un attentato suicida in Irak. Siamo
quindi in una situazione analoga alla guerra. O al terrorismo dato che
questo discorso spesso coinvolge chi non c'entra una minchia e sta
andando tranquillo per la sua strada. Non si capisce perchè uno dovrebbe
avere paura di un improbabile attentato sulla metropolitana di Milano di
Roma o di Napoli e non del pazzo che ti mette sotto mentre stai
pedalando con la tua bicicletta in santa pace.
Detto questo, si sta avvicinando pericolosamente una seconda causa di
morte che viene dalla macchine. Chi come me gira sempre in bici anche
per andare a lavorare si accorge che durante il giorno girare per milano
non è solo un atto di coraggio ma comporta uno stress pazzesco per il
gran numero di macchine e per l'inquinamento che in bici ovviamente ti
becchi di più. Lo stress è la prima causa di infarto e se già la città è
stressante di per sè aggiungere anche ulteriore stress mentre ti sposti
non mi sembra particolarmente furbo. Se in più mi devo beccare il tumore
per l'inquinamento mentre formigoni pontifica e dice che tutela la mia
salute mi incazzo ancora di più.
Che fare?
Azioni di protesta per chiedere di bloccare anche per settimane intere la
circolazione delle auto (totalmente non c'è euro che tenga).
Chiaramente sui tempi brevi non ottieni un cazzo ma se inizi a fare
serimente bordello affiancando a siffatto bordello iniziative politiche
(in senso lato) e di elaborazione intelligente (lasciando stare la
formazione informazione che tanto la gente se ne fotte e prende l'auto
lo stesso) allora si può portare il problema sotto le luci della
ribaltà e iniziare una battaglia con qualche arma in più.
Proviamoci!
In data 31/7/2007, "Il Bubba" <supersciri@???> ha scritto:
>
>Visto che si rigirano i msg di ciclobby senza citarli, meglio girarli
>integralmente, qualche volta arriva qualcosa di interessante o no?
>
>-------- Messaggio Originale --------
>Oggetto: [Ciclobby Soci] La sicurezza stradale secondo Ostellino
>Data: Tue, 31 Jul 2007 13:19:25 +0000
>Da: info@??? <info@???>
>
>
>
>La replica che Piero Ostellino, dalle pagine nazionali del Corriere (30.07.2007), ha riservato alla lettera del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi (Senza autovelox è peggio) lascia esterrefatta qualunque persona di buon senso. E fa len plein con lopinione espressa dallinsigne giornalista sabato 28 luglio nella rubrica Il Dubbio, sotto il titolo Lo Stato e lautovelox come strumento della lotta di classe.
>
>Secondo lapodittica tesi di Ostellino (il quale rivendica di poter citare statistiche - quali? - che relegano a poco più del 10% gli incidenti causati dalla velocità) Dire che la velocità uccide non è individuare una causa, ma elaborare una teoria politica: per risparmiare energia o per far soldi con le multe.
>
>Che la velocità, insieme al mancato rispetto delle distanze di sicurezza, costituisca la causa più importante degli incidenti di rilevante gravità non è il frutto di una elaborazione politica ma innanzitutto la mera constatazione degli effetti della fisica del moto dei corpi. La rilevanza statistica che la velocità gioca nel produrre incidenti gravi è testimoniata da analisi e studi documentati, non solo italiani, assai difficilmente revocabili in dubbio con battute ad effetto.
>
>Giova ricordare che, solo qualche mese fa, alla fine di aprile, si è tenuta la Prima Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale, sotto gli auspici delle Nazioni Unite, e anche in quel contesto è stato evidenziato che la velocità è, nella maggior parte dei Paesi, il fattore che più contribuisce alle lesioni da incidente stradale.
>
>Se poi Ostellino vuole dire che la velocità da sola non basta perché, per la produzione di un danno concreto, serve anche la complicità di altre circostanze, quali, ad esempio, una distrazione, un imprevisto, lasfalto bagnato, la posizione degli astri, una sfortunata coincidenza che ha fatto sì che Tizio passasse proprio da quel luogo e in quel momento, come per un tragico appuntamento con il destino, allora si rasenta la banalità. Con questa teoria, abbandonata ogni aderenza scientifica e regola di esperienza, si potrebbe arrivare anche a una regressione allinfinito delle cause, coinvolgendo nel processo causale persino situazioni del tutto remote ed ingovernabili.
>
>Se per sicurezza si intende innanzitutto la prevenzione di un danno possibile, allora bisogna dire che è compito della pubblica autorità e dellintera comunità civile adoperarsi in ogni modo per combattere le stragi che quotidianamente rendono le strade italiane (anche urbane) le più insanguinate dEuropa, con costi umani e sociali incalcolabili. Statistiche che dovrebbero far arrossire di vergogna il nostro Paese (e anche certi giornalisti, le cui tesi sono in singolare consonanza con quelle di alcune case di produzione automobilistiche).
>
>Io non so dove viva Piero Ostellino. Ma se abita in Italia e frequenta le nostre strade allora credo che gli sarebbe sufficiente osservare con attenzione e in modo obiettivo la realtà senza anteporre così scopertamente il suo pregiudizio a favore dellauto.
>
>Le risposte della politica si sono sin qui dimostrate tardive e inefficaci, spesso ammantate da logiche ambigue perché non hanno mai voluto (o potuto?) seriamente portare sino in fondo quel giro di vite invocato ogni volta di fronte agli ennesimi lutti (in una di tali occasioni lallora ministro Lunardi equiparò la patente addirittura al porto darmi).
>Ma le iniziative che il ministro Bianchi ha dichiarato, nel citato articolo, di voler perseguire toccano quattro forme di intervento su altrettante aree nevralgiche, che a nostro parere meritano pieno sostegno e adesione: la formazione, linformazione, le regole e i controlli.
>
>Che tutto questo possa essere bollato come mera teoria politica e mal digerito dal partito dellauto-a-tutti-i-costi, che si muove sulle strade allinsegna del laissez faire, laissez passer è ben comprensibile. Ma che ciò sia anche sufficiente a confutarne la validità ci pare ben lontano dallessere dimostrato.
>
>Certo, non si può continuare con questa emergenza stradale permanente né si può lasciar credere che il problema sia riconducibile solo a qualche scalmanato, meglio se extracomunitario, in preda ai fumi dellalcol o agli effetti di altre sostanze alteranti. Possibilmente da febbre del sabato sera, che sui giornali suona anche più ad effetto.
>Ripeto: per rendersene conto basta scendere in strada un giorno qualsiasi e guardare la realtà per come essa immediatamente appare.
>
>Eugenio Galli (Coordinatore regionale FIAB Lombardia)
>
>---
>La bici non consuma e non produce emissioni, non ingombra e non fa
>rumore: è un mezzo ecologico per definizione e ad alta efficienza
>energetica. La bicicletta migliora il traffico, l'ambiente, la salute e
>l'umore.
>
>Fiab CICLOBBY onlus promuove l'uso della bici per la mobilità quotidiana e per il tempo libero.
>
>MILANO - Fiab CICLOBBY onlus (via Borsieri 4/E - tel. 02.69311624)
>http://www.ciclobby.it
>
>ITALIA - Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB onlus)
>http://www.fiab-onlus.it <info@???>
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>EUROPA - European Cyclists' Federation (ECF)
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