boh,
io sono stanco di sentire che dobbiamo stare sulla difensiva con i
media, non per altro, ma perche' penso che si, sono delle merde, ma
non che sono per forza piu' bravi o piu' intelligenti di noi e quindi
sempre capaci di mettercela nel culo.
non so come dire, piuttosto che "averne paura" mi verrebbe da prenderli
per il culo.
ovviamente organizzare una presa per il culo in lista pubblica mi pare
scommessa azzardata, pero' proprio non riesco ad averne paura.
vorrei immaginarmi che, per quanto pericolosi distorsori delle
affermazioni altrui, noi si possa gestire questo rischio ed essere in
grado di determinare loro anziche' esserne determinati.
il lavoro da fare per evitare le loro cazzate e' delicato ma importante:
riuscire ad articolare una, due, addirittura tre affermazioni semplici
che vogliamo che siano il messaggio che da hackmeeting arriva al
lettore, senza dare soddisfazione al giornalista su tutte le sue
necessita' di avere qualche immagine feticcia o qualche racconto
"soffiata" su chissa' quali mirabolanti intenzioni terroristiche o
chissa' quale altra minchiata.
proviamo a pensare un poco come sara' la struttura del meeting, dal
punto di vista del palinsesto e delle cose che vorremo comunicare.
io mi immagino un venerdi' in cui la gente arriva e da una certa
iniziano i seminari, verso sera mi immagino che qualcuno di noi si
prende la briga di portare un videoproiettore nella piazzetta dove gli
universitari fanno aperitivo e gli si propongono dei materiali video
(io mi immagino per questo momento una scaletta di video tipo gli spot
sul DRM che no1984 aveva tradotto, video brevi che comunicano cose in
maniera efficace su temi complessi, in primis). piu' tardi si puo'
pensare di proiettare un paio di film tra quelli che si dicevano nelle
scorse mail, non so se si riesce a fare sempre in piazza (avrei bisogno
di un sopralluogo per sapere se tecnicamente e' possibile e serve poi
una autorizzazione per non dover battagliare con gli sbirri) o se e'
meglio pensare di farlo nel cortile del rebeldia.
il sabato saremo nel pieno dei seminari e il lan space sara' il solito
bordello di cavi onde wireless e smanettoni (con mio estremo gaudio),
pero' mi immagino che una delle stanze dei workshop sara' con una
scaletta di appuntamenti in inglese (armin medosh e maghun del CCC,
forse riusciamo a stanare pure emmanuel goldstein, ma questa e' ancora
incerta, molto incerta). nelle altre stanze seminari a go go.
magari il sabato mattina potrebbe essere un buon momento per preparare
i giochi con il wifi in citta' e pensare che per la sera verso aperitivo
la gente tra una bevuta e l'altra se ne va alla scoperta degli access
point cittadini.
queste attivita' che ho elencato mi fan pensare ad un po' di messaggi
brevi che sicuramente e' nostro interessa comunicare al mondo:
- NO DRM e piu' in generale NO TECNOLOGIE PER IL CONTROLLO DEI
COMPORTAMENTI DELLE PERSONE (da drm a videocontrollo)
- ACCESSO AL WIFI come risorsa per la condivisione senza controlli da
parte dei provider (ad esempio, poi se qualcuno ha delle riflessioni
da proporre sul wimax ci informi nel dettaglio)
- SI AL NETWORKING come modalita' di relazione magari stando piu'
attenti ai luoghi in cui lo si pratica (riflessione sul "web 2.0" e
messa in produzione delle corporation di cio' che la gente gli regala
piu' o meno consapevolemente, piu' o meno spiato
- SI TECNOLOGIE PER LA CONDIVISIONE DEI SAPERI (da free sw a p2p)
- NO CENSURA (vedi pretofilia e bigottismo imperante di questo neo
medioevo bushista, maghun se ci racconta della germania offrira'
lo spunto a tutti per delle riflessioni sulla situazione a livello
internazionale, potremmo pensare di prendere parola e denunciare quel
che accade)
- SI LIBERTA' DI ESPRESSIONE (dal pubblicare sui blog alla FULL
DISCLOSURE in materia di sicurezza informatica)
in principio sono affermazioni semplici, le spiegazioni possono farsi
complesse, pero' non credo ci manchino le parole o gli argomenti, o le
capacita' per limitare i giornalisti a queste questioni e non farli
sbracare in cazzate di ogni genere (sperando che non ci capiti il solito
mitomane che vuole farsi intervistare per raccontare quante pugnette si
fa ogni volta che buca il sito di suo cugino).
se vogliamo queste cose le possiamo scrivere in forma piu' completa per
dare una cartella stampa ai giornalisti, possiamo decidere di dirgliele
in una mini conferenza stampa il primo giorno quando decideremo di
aprire le porte del rebeldia, possiamo metterle solo sul sito e basta
o possiamo decidere che ce le teniamo per noi e non lo diciamo a nessuno
cosi' restano ignoranti (tie').
boh, integrate, modificate, sfanculate, pero' cerchiamo di capire
insieme cosa ci interessa dire al mondo sapendo che il filtro sono anche
i giornalisti.
se non vogliamo dire un cazzo a nessuno mi domando perche' ci troviamo
in un luogo pubblico a fare cose insieme quando potremmo fondare una
setta vivere appartati e dedicarci alle droghe ed al sesso sfrenato.
quasi quasi fondo una setta.
ciao
bombo