Anche se forse per alcuni questa potrebbe essere una di quella notizie da
censurare o, semplicmente, da non "riportare" mai (la censura politica piu`
subdola e controproducente e` proprio quella di non parlare o trascurare
volontariamente particolari che particolari non sono!) allego.
Edoardo Magnone
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Il 51% della famiglie vive lincubo della
Uno studio di Eurispes e Federcasalinghe sulle economie degli italiani
Più di cinque milioni di nuclei familiari sono già indigenti o a rischio povertà
Metà delle famiglie stringono la cinghia
"Linflazione ritorna a crescere"
ROMA - Metà delle famiglie italiane vive lincubo della "terza settimana": già
al venti del mese non riescono a far quadrare il magro bilancio. Cinque milioni
di famiglie, due su dieci, sono povere o rischiano di diventarlo. Basta un
divorzio, la perdita del lavoro o una malattia, a compremettere lequilibrio
finanziario di una fetta sempre più grande di nuclei familiari. Solo il 24%
della famiglie non ha problemi economici; tutti gli altri ammettono di dover
tirare la cinghia. Aumentano coloro che usufruiscono delle mense: alle porte
della Caritas bussano sempre meno immigrati, sempre più italiani.
"Italia a due economie". Uno studio realizzato da Eurispes in collaborazione con
Federcasalinghe, "La famiglia di fronte alla crisi del welfare", mostra
unItalia a due economie: uneconomia delle famiglie e una delle imprese. Gian
Maria Fara è il presidente dellIstituto di studi politici economici e sociali
di Roma che ha condotto lanalisi: "Da un lato cresce il PIL, sostenuto
prevalentemente dalle esportazioni e non dai consumi interni; dallaltra, manca
una condivisione della crescita che, per il momento, si risolve ad esclusivo
vantaggio delle imprese".
"Linflazione ritorna a salire". Secondo lEurispes linflazione ha ripreso a
salire: Per primi lanciammo un segnale dallarme nellagosto del 2002
denunciando uninflazione galoppante all8%", ricorda Gian Maria Fara. "Subimmo
per questo dure critiche, ma per noi linflazione non è né di centrodestra né di
centrosinistra. Oggi, a distanza di cinque anni, segnaliamo nuovamente che
linflazione, dopo un periodo di stasi, sta tornando a crescere più di quanto
indicato dalle statistiche ufficiali".
Gli italiani tagliano le spese. Ma dove tagliano gli italiani per ridurre le
spese? Innanzitutto, riducono le risorse destinate ai regali ("abbastanza" nel
39,9% dei casi e "molto" nel 23,1%); poi privilegiano lacquisto dei prodotti
in saldo (il 40,8% lo fa abbastanza spesso e il 23,6% ancora più
frequentemente). Il 56,3% si rivolge "molto" o "abbastanza" frequentemente ai
punti vendita più economici come i discount. I grandi magazzini e gli outlet
affascinano invece i consumatori quando si tratta di abbigliamento "molto" o
"abbastanza" rispettivamente nel 24% e nel 43,2% dei casi.
"Aumenta la povertà in giacca e cravatta". In aumento la povertà definita
dallEurispes in "giacca e cravatta", quella che colpisce i ceti medi in
difficoltà. Come coloro che hanno acceso un mutuo per acquistarela casa ma non
riescono a pagarlo. E allarme, per lEurispes, sullinsolvenza dei mutui. Il
numero dei contratti non onorati è in aumento; si calcola che nel solo 2006, le
famiglie in difficoltà nel pagare le rate del mutuo sono cresciute del 5,1%. Il
debito complessivo in sofferenza è di circa 11 miliardi di euro nel 2006 e le
famiglie coinvolte sono almeno 410.000.
"Sempre più finanziarie". "Un numero sempre crescente di famiglie - spiega
lonorevole Federica Rossi Gasparrini, presidente di Federcasalinghe - è
assediato da una comunicazione martellante che spinge verso un sempre maggiore
indebitamento. Basti pensare che la pubblicità delle finanziarie è aumentata
del 28% negli ultimi anni ed oggi rappresenta un fenomeno sfacciato".
(12 luglio 2007)
http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/economia/eurispes-inflazione/eurispes-inflazione/eurispes-inflazione.html