Uscire dal pantano di questo ceto politico
Ripartire dalla partecipazione democratica dei cittadini
Il 21 aprile e il 30 giugno scorsi diverse persone, stanche e deluse dal quotidiano teatrino della politica, si sono riunite a Firenze per ragionare su come tentare di costruire qualcosa di diverso, un movimento politico nuovo, fuori dagli attuali partiti.
La classe politica, nel suo complesso, ha dato vita ad un sistema in base al quale i gruppi dirigenti a tutti i livelli cercano di spartirsi voti e consensi tramite i partiti che ne dipendono, e di gestire una lotta di facciata agli interessi dominanti, senza ledere la struttura del loro dominio; una casta distante dai bisogni del popolo e indifferente alle reali esigenze di larga parte del Paese.
La riunificazione degli spezzoni della sinistra dellUnione sotto la pressione di una legge elettorale Erode, non contro i piccoli partiti già addomesticati, ma per scongiurare il nascere di soggetti politici fuori dal coro e che favorirà le aggregazioni attorno a Forza Italia da un lato ed il partito Democratico dallaltro (supportata dal centro-sinistra, come dal cl rischio di entro-destra) sta avvenendo allinsegna di unallocazione geografica delle personalità di spicco, piuttosto che basarsi effettivamente sulle proposte politiche; ciò significa ancora una volta la sconfitta di tutti i movimenti e di tutti quei cittadini che vogliono trasformare lo stato di cose esistente.
Bisogna porsi oltre le posizioni istituite e costituite, partendo dal basso, costruendo un nuovo soggetto politico, libero dai ricatti, dalle pressioni, dagli opportunismi di coloro che perpetuano un sistema di ingiustizie e soprusi ai danni degli Italiani.
Per porre argine al degrado ognuno deve uscire dalla propria trincea e spendersi insieme alle migliori forze del paese per rimettere al centro dellagire politico il bene comune, linteresse generale del nostro popolo. È dal ritorno allimpegno culturale, sociale e politico di migliaia e migliaia di donne e di uomini, e soprattutto dalla partecipazione di tanti ragazzi e ragazze, che si può cominciare a risalire. È dal sapere accumulato dallo studio critico dei problemi, da parte di «movimenti», e di tante persone di scienza e di cultura, che in Italia si può aprire una nuova stagione politica.
Il nostro programma generale muove dallapplicazione della sempre disattesa o distorta Costituzione Repubblicana, da aggiornare sulle attuali acquisizioni scientifiche di salvaguardia ambientale e del potere dellinformazione. La Costituzione parte dal ruolo e dai diritti dei lavoratori e riconosce il ruolo sociale dellimpresa, da situare in un fattivo governo delleconomia, a cui va connessa la riconsegna ai cittadini dellurbanità e del controllo del territorio, e la liberazione da tutte le forme di nocività ambientale. Con unirriducibile lotta agli sprechi di denaro pubblico si può contribuire al risanamento della vita politica e togliere lacqua in cui nuota la «classe politica» con i seguiti locali e il loro sistema di vassallaggio, ma è questo anche il modo, insieme alla lotta a evasione ed elusione fiscale, per reperire le risorse necessarie a combattere le ingiustizie sociali e garantire un sereno futuro al nostro paese e al suo popolo ricordando inoltre che va eliminata la criminalità organizzata, la quale ha in mano una rilevante quota della nostra economia e territorio, e gestisce la nuova forma di schiavitú dellimmigrazione clandestina. In politica estera, si deve ridare dignità e sovranità nazionale alla nostra patria, a cominciare dal superamento delle servitú militari straniere e dal porre fine alle guerre, di sterminio e di occupazione di altri paesi, in cui lItalia è stata trascinata da chi ha piegato limpianto pacifista della nostra Costituzione agli interessi dei potenti della terra. Per tutto ciò occorre un possente sviluppo della democrazia partecipata e attiva, dal basso, con la rottura degli accentramenti di potere e con lesercizio del controllo permanente su delegati e rappresentanti.
Per fare questo occorre sviluppare i rapporti con il maggior numero di movimenti, comitati, associazioni, gruppi, liste, attivi sul piano sociale, politico, culturale, civile, che non appartengano a organismi dipendenti in qualsivoglia maniera dai partiti o che non desiderino cercare consensi da convogliare
altrove.
SU QUESTE IDEE DI FONDO E CONVOCATO:
sabato 28 luglio, ore 10, un incontro operativo a Ferrara, presso la sede di «Officina Comunista - per il bene comune» (P.le Stazione 15, I° piano, sopra al Bar Fiorella), a cui partecipino due rappresentanti (possibilmente un uomo e una donna) di ogni Associazione, Movimento, Comitato cittadino, Gruppo, Lista Civica, Giornale o Sito Internet, etc. Linvito è rivolto a chi è interessato a essere partecipe e attivo della costruzione del movimento politico, che vuole diventare, con il tempo necessario, una formazione politica nuova, un partito nuovo (e non un nuovo partito, un altro dei partiti presenti). Purtroppo non è possibile, per i tempi di lavoro che ciò implicherebbe, allargare lincontro ad apprezzatissime ed utilissime adesioni individuali, per le quali cercheremo di lavorare accuratamente (anche tramite la massima informazione sui risultati di questa giornata di lavoro) in preparazione di una grande assemblea in Ottobre.
Nel frattempo valuteremo l'opzione di creare un gruppo (mailing list) alla quale chiunque potrà aderire per ricevere e scambiare commenti, suggerimenti, idee, critiche, proposte (chi è interessato, lo segnali).
MARIO MONFORTE, MONIA BENINI
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NOTE PER LA PARTECIPAZIONE:
Per organizzare al meglio la partecipazione e la rappresentatività delle varie
che intendono partecipare è necessario confermare la presenza contattando MONIA BENINI, e-mail: moniaben@??? ; cellulare: 338-2365168
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