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ROMA (12 luglio) – Scontri questa notte a Casal Bertone.
Tutto è iniziato pochi minuti dopo la mezzanotte. Secondo
quanto riferisce la questura trenta giovani appartenenti a
gruppi di estrema destra hanno assaltato con spranghe,
catene e bastoni la scuola occupata da giovani dei centri
sociali in piazza De Cristoforis. In pochi minuti sul posto
sono arrivati agenti di polizia e carabinieri che hanno
faticato non poco per riportare la calma.
Secondo le stime della questura tre i ragazzi feriti ma non
in modo grave che sono stati soccorsi e medicati in
ospedale. Immediata la risposta dei ragazzi dei centri
sociali.

A notte fonda, sempre secondo quanto si apprende da fonti
investigative, alcuni ragazzi della scuola occupata in via
De Cristoforis hanno assaltato la sede di zona del partito
Fiamma Tricolore di via degli Orti di Malabarba, a due passi
da via di Casal Bertone, devastandone una sala. Cinque
ragazzi appartenenti a gruppi dell’estrema sinistra sono
stati fermati e indagati a piede libero per danneggiamento e
possesso di armi improprie. La polizia li ha infatti
sorpresi con spranghe e bastoni.

La testimonianza. Una aggressione durata mezz’ora: per
così tanto tempo si sarebbe prolungato secondo le
testimonianze degli aggrediti l’assalto di un gruppo di
giovani di estrema destra inneggianti al «Duce» nei
confronti di una trentina di occupanti della ex scuola
occupata in via De Dominicis dal Coordinamento Cittadino di
Lotta per la Casa da sei anni.

«Erano circa le 24 e ci trovavamo dentro la scuola
occupata quando una nostra compagna è entrata di corsa
dicendo che c’erano una quarantina di fascisti a cinquanta
metri da noi che dopo aver attaccato manifesti di Fiamma
Tricolore in piazza De Cristoforis venivano verso di noi con
caschi e mazze – ha detto una delle occupanti aggredite
– Una trentina di noi ha fatto appena in tempo ad uscire
dal cancello per capire cosa stesse succedendo e subito è
cominciata una fitta pioggia di pietre e oggetti contundenti
che hanno colpito molti di noi.

Tre sono dovuti andare in ospedale con le teste spaccate. In
tutto i feriti sono stati sei di cui due ricoverati, uno per
una coltellata all’inguine, alle figlie di San Camillo, e
una donna svenuta dopo essere stata colpita da alcune
pietre». Alcuni occupanti a quel punto hanno reagito
secondo il racconto della testimone e ci sono stati anche
momenti di colluttazione. «Subito dopo sono arrivate
diverse pattuglie delle forze dell’ordine che si sono
schierate in tenuta antisommossa tra noi e i fascisti – ha
continuato la donna – Dopo circa mezz’ora loro sono
scappati. Sul posto sono giunti intorno all’una anche
l’assessore comunale Dante Pomponi e il consigliere
municipale Maurizio Catroppa».

La denuncia di Acrobax. «Due aggressioni nell’arco di
due settimane confermano ciò che noi sosteniamo
dall’omicidio di Renato. Negli ultimi anni Roma è stata
teatro di decine di aggressioni legittimate dal clima di
equidistanza politica espressa dal consiglio comunale e
coperta dalle forze politiche della destra». Lo hanno
affermato i ragazzi del centro sociale Acrobax fuori
l’aula B del tribunale di Civitavecchia dove dalle 9 è
in corso la quinta udienza preliminare per l’omicidio di
Renato Biagetti ucciso il 27 agosto 2006 sul litorale di
Focene.

«Auspichiamo che da questo processo esca fuori la verità
politica. Sociale e culturale su tutta questa storia e sul
clima di aggressioni che si è generato nel nostro Paese e
a Roma. Teniamo a sottolineare – concludono i ragazzi di
Acrobax – che l’aggressione alla nostra struttura
politica è avvenuta la sera prima dell’udienza del
processo Biagetti. Noi non ci facciamo intimidire e
continueremo a denunciare pubblicamente e in ogni modo
quello che accade nel nostro territorio».

La conferenza stampa. Una maglietta nera con l’ascia
bipenne e la scritta «Oltre la morte» e un manifesto di
Fiamma Tricolore: questi gli oggetti ritrovati davanti
all’ex scuola occupata dove questa notte è avvenuta
l’aggressione da parte di
una quarantina di giovani che gridavano «Duce, Duce». I
due oggetti sono stati mostrati durante la conferenza stampa
che gli occupanti e il coordinamento cittadino di Lotta per
la casa hanno tenuto questa mattina all’interno dell’ex
istituto
scolastico. «Ieri sera eravamo qui, in questa sala,
riuniti per parlare e discutere della manifestazione di
sabato scorso a Villa Ada – ha detto un rappresentante del
coordinamento – Verso mezzanotte e un quarto alcuni nostri
compagni sono usciti e
hanno visto un gruppetto di persone che attaccava manifesti
della Fiamma Tricolore. Questi hanno subito indossato caschi
e con spranghe e coltelli e insieme ad un’altra ventina di
loro usciti da macchine appostate nei paraggi ci hanno
caricato.

Noi ci siamo difesi con le scope, con le toghe dei letti
rotti che abbiamo qui in occupazione. L’agguato, durato
circa 40 minuti, era organizzato. Li guidava un capo con
walkie talkie noto dirigente di Fiamma Tricolore. A quel
punto sono scesi i ragazzi della casa dello studente qui di
fronte ed anche gente del quartiere che è rimasta con noi
fino alle 3 di notte. Le forze dell’ordine che sono giunte
dopo 20 minuti si sono limitate a bloccare la strada senza
intervenire. Ci è stato impedito di
avvicinarci per 5 minuti che in momenti come quelli sono
un’infinità ad un nostro compagno ferito e giacente a
terra.Quando i fascisti sono scappati la polizia è venuta
verso di noi e gli aggressori si sono dileguati verso il
mercato».

«Niente opposti estremismi – dicono i rappresentanti del
coordinamento – Questa è stata una vera e propria
aggressione e noi ci siamo soltanto difesi. Noi stiamo a
casa nostra mentre questi sedicenti tifosi della sede di via
Orti di Malabarba da
dove è partita l’aggressione provengono tutti da Casa
Pound e da altre realtà fasciste di fuori zona. È
particolarmente grave che vengano ad aggredire una casa
occupata anche da immigrati con donne e bambini dimostrando
tutto il loro razzismo e xenofobia. Hanno aggredito anche
alla discoteca Qube alcuni giovani del Mario Mieli: anche in
quel caso possono parlare di opposti estremismi?».

Ancora spaventate alcune donne immigrate tra le 28 famiglie
che vivono nell’ex scuola. «La mia bambina è svenuta
– dice una delle donne – tutti i bambini non hanno
dormito per tutta la notte. È assurdo quello che è
successo, i nostri figli vanno nelle scuole del quartiere e
abbiamo buoni rapporti con i vicini. Ora viviamo nella
paura».

Oggi pomeriggio ci sarà un volantinaggio indetto dal
coordinamento a cui hanno aderito centri sociali, Arci e
politici di sinistra che partirà da piazza De Cristoforis
mentre per venerdì e sabato sono in programma altre
mobilitazioni e si annunciano contro manifestazioni nel
quartiere ad alcuni cortei indetti Da Fiamma Tricolore la
settima prossima. Le condizione dei due feriti ricoverati in
ospedale, dicono gli occupanti, non sono gravi, uno di
questi ha ricevuto due coltellate e una donna è stata
colpita al ventre con un grosso casco.



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Veltroni: stroncare odio e violenza

ROMA (12 luglio) – «Nessuno può sottovalutare quanto
accaduto questa notte a Casal Bertone. Dopo il grave fatto
di Villa Ada, con l’accoltellamento del giovane Marco Di
Pillo, nel giro di pochi giorni è la seconda, gravissima
aggressione violenta di forze neofasciste». È il
commento del sindaco Walter Veltroni sugli scontri di questa
notte a Casal Bertone.

«Esprimo la mia preoccupazione più grande – ha
continuato il sindaco -. Dopo l’omicidio di Renato
Biagetti, che sconvolge ancora, con i suoi familiari e
amici, tutta la città, il rischio è che questi siano i
segni ulteriori di un clima che, se non immediatamente
contrastato può portare nuove tragedie. La reazione
seguita questa stessa notte con l’assalto a sedi di
estrema destra da parte di gruppi di giovani cosiddetti
antagonisti, conferma quanto alto sia il pericolo che si
inneschino spirali di odio e violenza».



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Storace: compagni, non teppisti

ROMA (12 luglio) – «Veltroni chiami i teppisti con il
loro nome: compagni. Le cronache riferiscono che a
Casalbertone sono stati aggrediti militanti di destra e
denunciati estremisti di sinistra. Il sindaco la smetta di
fomentare odio, che si alimenta anche di illazioni e
provocazioni che dovrebbero lasciare il posto alla
sobrietà istituzionale. Veltroni avrebbe fatto meglio a
esprimere solidarietà alla Fiamma Tricolore». Lo afferma
in una nota il senatore Francesco Storace.



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Pomponi: distinguere fra aggressori e aggrediti

ROMA (12 luglio) – «L’escalation di violenza
neofascista di queste ultime settimane, ed in particolare il
clima di tensione e di intimidazioni ormai non più
tollerabile nel quartiere di Casal Bertone, impongono una
netta distinzione tra chi sono gli aggressori e chi gli
aggrediti, perché chi come me questa notte è stato a
piazza De Cristoforis non può avere dubbi su come sono
andate le cose».

È quanto afferma l’assessore alle Politiche per le
Periferie, lo Sviluppo Locale, il Lavoro, Dante Pomponi.
«Avevo già avuto modo nei giorni scorsi di esprimere,
con una lettera indirizzata al vice capo di Gabinetto del
sindaco, tutta la mia preoccupazione rispetto al Circolo
Futurista di Casal Bertone, che ospita la sede di Fiamma
Tricolore, una delle formazione politiche più dedite a
pestaggi ed aggressioni e che ha tappezzato le strade del
quartiere con manifesti di chiara ispirazione xenofoba e
fascista. Tutti quelli che si ergono a paladini di questa
formazione politica dovrebbero spiegarci: perché
partecipare a una corsa podistica organizzata dalla
parrocchia locale con maglie nere e slogan inneggianti al
Duce e al Ventennio, come è accaduto proprio a Casal
Bertone qualche settimana fa? Perché attaccare manifesti
xenofobi davanti a una struttura dove vivono migranti e
senza casa? Perché portare con sé spranghe e
coltelli?»

«Mi pare – prosegue Pomponi – che non ci siano dubbi
su chi sono gli aggressori e chi gli aggrediti. D’altra
parte, poiché la nostra Costituzione vieta qualsiasi
apologia del fascismo, credo che la magistratura debba
avviare un procedimento per valutare se esistono i
presupposti perché quella sede venga chiusa»



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Da La Repubblica

CASAL BERTONE, SERRA: “ESTREMISTI DESTRA NON VOLEVANO
AGGREDIRE”

“Giovani di estrema destra sono arrivati a un alterco con
un extracomunitario. In quel momento una cinquantina di
persone di estrema sinistra sono uscite dalla scuola
occupata e hanno innescato una colluttazione. Gli esponenti
di estrema destra erano di meno e non erano lì per
aggredire nessuno. Lo si evince dal fatto che datisi alla
fuga hanno abbandonato sul posto una macchina piena di
manifesti”. Così il prefetto di Roma, Achille Serra,
ricostruisce al termine del comitato per l’ordine e la
sicurezza pubblica, i fatti accaduti la scorsa notte a Casal
Bertone. (omniroma.it)
(12 luglio 2007 ore 18:40)


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