Fonte:
www.tradewatch.it Campagna L'Africa non è in vendita!
Abbiamo poco tempo per fermare gli Accordi Epas. Attivati!
L'Unione europea sta esercitando un'enorme pressione sui 76 Paesi
dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, affinché firmino entro la fine
dell'anno questi accordi commerciali iniqui.
A partire dal mese di luglio, il Portogallo ha assunto presidenza di turno
dell'Unione Europea nella persona del suo primo ministro José Sócrates
Carvalho Pinto de Sousa. Con questo messaggio vogliamo dire al primo
ministro portoghese che il suo Paese ha l'opportunità di aiutare milioni di
poveri, a patto che le regole commerciali rispondano agli obiettivi di
sviluppo sostenibile dell'agricoltura e dell'industria nei Paesi poveri. La
Ue ha promesso che lo sviluppo sostenibile sarebbe stata una priorità di
qualsiasi nuovo accordo commerciale. Purtroppo, le attuali bozze dei testi
negoziali degli Accordi Epas evidenziano che le priorità europee sono gli
interessi delle proprie imprese e non quelli di milioni di persone povere
nel mondo.
Il tuo contributo è essenziale!
Fai sentire la tua voce sollecitando il primo ministro José Sócrates
Carvalho Pinto de Sousa affinché il suo Paese favorisca l'adozione da parte
dell'Unione europea di accordi commerciali equi.
È questo il momento: invia una e-mail al prossimo presidente dela Ue!
Per inviare la lettera vai al seguente link
http://www.epa2007.org/main.asp?id=307
Sotto la traduzione italiana del testo
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Politiche commerciali europee: i poveri sono la priorità
Egregio Signor Primo Ministro José Sócrates Carvalho Pinto de Sousa
La presidenza di turno dell'Unione Europea Le offre un'opportunità unica per
cambiare la direzione dei negoziati sugli Accordi di Partenariato Economico,
affinché rispondano alle esigenze di milioni di poveri dell'Africa, dei
Caraibi e del Pacifico e del loro ambiente.
Affinché l'Unione Europea tenga fede agli impegni assunti con l'avvio dei
negoziati Epas in materia di sviluppo sostenibile, è urgente che ponga
termine all'enorme pressione esercitata nei confronti dei Paesi ACP per
firmare questi accordi commerciali iniqui.
Inoltre, crediamo necessario che la Ue si impegni:
· A non forzare i Paesi ACP ad aprire i propri mercati alla
concorrenza sleale europea che danneggerebbe le loro economie ed il loro
ambiente.
· A smettere di pretendere accordi reciproci in materia di accesso
al mercato per i beni, così come a voler includere negli accordi tematiche
che vanno oltre gli impegni assunti dai Paesi ACP in ambito
dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
· A che siano realizzate adeguate valutazioni e confronti
partecipati e trasparenti sui testi negoziali, coinvolgendo esperti
indipendenti, i parlamenti nazionali, le organizzazioni contadine, i
sindacati, le industrie e tutti gli altri soggetti interessati.
· A che i Paesi membri della Ue adempino ai loro obblighi legali
impegnandosi, in caso di mancata firma degli accordi Epas entro la fine di
quest'anno, a non alzare le tariffe, o comunque a non peggiorare la
situazione, delle esportazoni ACP verso il mercato europeo.
· Che l'Ue stanzi nuove risorse a sostegno dell'aumento della
produttività delle economie ACP e della loro partecipazione all'economia
mondiale. Tali nuove risorse non devono essere condizionate alla firma degli
accordi in questione.
Sicuri della Sua considerazione
Cordiali saluti
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