[NuovoLab] armi chimiche israeliane!

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著者: Elisabetta Filippi
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To: forumgenova
題目: [NuovoLab] armi chimiche israeliane!
Letto su forumpalestina. Ecco cosa provocano le armi usate da Israele!
Guardate le foto su:
http://www.forumpalestina.org/news/2007/Luglio07/03-07-07Appello.htm

Elisabetta

Cari compagni del Forum Palestina,
vi invio due foto del bimbo Kaled visitato dalla ns volontaria lo scorso
aprile. Le ferite sono dovute all'uso di armi DIME (Dense Inert Metal
Explosion). E' un'arma ancora alle prime fasi di sviluppo negli USA, ha un
rivestimento in carbonio e contiene polvere di tungsteno e piccoli
proiettili di metallo. Provoca potenti esplosioni ma in un raggio limitato.
Le parti del corpo vengono bruciate, per prosciugamento della parte liquida
del corpo. Le informazioni sono il risultato di un lavoro di ricerca di un
gruppo di medici e scienzati che hanno potuto lavorare su materiali
prelevati da Gaza.
Purtroppo il bimbo ha subito anche un intervento di colostomia.
Se possibile preghiamo di diffondere. Grazie

Francesca Bettini
per Gazzella onlus

Gazzella Onlus Roma


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Appello al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite
Oggetto: stabilire se vi siano rischi sanitari di lungo periodo per la
popolazione civile di Libano e Striscia di Gaza in seguito all'uso da parte
israeliana di nuovi tipi di armi durante i conflitti dell'estate 2006.

Il gruppo di studio Nuove Armi raccoglie scienziati e ricercatori che hanno
deciso di lavorare insieme dopo i conflitti in Libano e Striscia di Gaza che
hanno avuto luogo durante l'estate del 2006. Il nostro essenziale obiettivo
è verificare i rischi collegati all'uso di differenti agenti tossici
contaminanti sulla salute della popolazione esposta. Questo importante tema
non sembra essere sufficientemente indirizzato dall'organismo delle Nazioni
Unite appositamente creato dopo i conflitti.
L'11 agosto 2006 il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha
dato vita alla Commissione di Inchiesta sulle violazioni dei diritti umani
in Libano e Palestina “col mandato di stabilire i fatti” che erano accaduti.
Nel rapporto che è seguito all'inchiesta, la Commissione ha osservato che
“la politica adottata – dall'Idf, le forze armate israeliane – di assimilare
ogni persona ad un potenziale nemico ha causato violazioni dei diritti
umani, che si è risolta in una punizione collettiva”; inoltre “l'uso di
alcune armi è stato illegale, come l'uso di bombe a grappolo” che viene
definito nel rapporto “eccessivo e non giustificato da necessità militare” e
che “è andato oltre argomenti di proporzionalità. Erano una violazione
flagrante delle convenzioni internazionali”.
Ciononostante, la Commissione ha stabilito anche che “nessuna delle armi di
cui è noto l'uso da parte delle forze armate israeliane è illegale di per sè
secondo il diritto internazionale”. Il rapporto della Commissione non
indirizza il problema dell'uso estensivo e possibilmente sperimentale di
armi e munizioni di nuovo sviluppo e di conseguenza non fornisce alcuna
risposta alla preoccupazione fondamentale che ha generato il mandato della
Commissione stessa.
La mancanza di preoccupazione circa i potenziali rischi alla salute della
popolazione civile esposta ai bombardamenti è incomprensibile. La
Commissione non sembra promuovere studi adeguati sul problema. Tuttavia, dal
punto di vista di dottori e scienziati, così come dei diritti della
popolazione, questo è un punto essenziale.
Noi chiediamo al Consiglio, di cui è prevista una riunione a giugno, di
promuovere e organizzare la continuazione del lavoro della Commissione
attraverso la creazione di due nuovi gruppi di lavoro:
- uno composto di medici e scienziati libanesi e palestinesi col compito di
raccogliere le evidenze mediche già disponibili e di raccoglierne di nuove;
- uno composto di medici, veterinari e scienziati libanesi e palestinesi col
compito di realizzare i test sul campo secondo procedure riconosciute per
stabilire la presenza di elementi tossici e altri rischi sanitari nelle aree
fortemente bombardate e distrutte nel sud del Libano. Il ruolo di questo
panel sarebbe quello di stabilire se sia necessario diramare degli allarmi
per la salute della popolazione, circoscrivere le regioni a rischio e
attivare le procedure di allarme nelle strutture mediche locali, che
attualmente sono inadeguate ad affrontare il potenziale emergere di problemi
di questa natura, di definire protocollo epidemiologici per gli anni a
venire e promuovere la cultura locale su questo genere di conseguenze della
guerra.
Siamo preoccupati che una inchiesta inziata per stabilire la verità possa al
contrario trasformarsi in un modo di ammettere la presenza in guerra di una
grande varietà di tipi e modelli di armi illegali, contraddicendo in questo
modo i vincoli delle convenzioni di Ginevra e della convenzione per il
controllo delle armi chimiche e le altre armi di distruzione di massa.

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