Autor: Federazione Anarchica Torinese Data: Para: cerchio Asunto: [Cerchio] L'auto di Ferrentino e la Federazione Anarchica
L'auto di Ferrentino e la Federazione Anarchica
Lunedì 2 luglio 2007
Comunicato
La notizia dei danneggiamenti subiti dall'auto di Antonio Ferrentino circolata domenica 1 luglio non ci aveva stupito: conosciamo la violenza e la volgarità dei sostenitori della lobby del cemento e del tondino, che anche in passato non si è risparmiata insulti, minacce, intimidazioni.
Lunedì mattina leggendo il quotidiano "La Stampa" apprendiamo invece che qualche politico di area governativa è convinto che a tagliare le gomme e danneggiare la carrozzeria dell'auto del presidente della Comunità Montana Bassa Val Susa sarebbero stati nientemeno che i No Tav. Un fatto che la dice lunga sulla coda di paglia che certi politici di professione hanno di fronte ad un movimento incompatibile con i giochi di palazzo, un movimento che non fa sconti a nessuno, un movimento che non ha governi "amici", un movimento che quando il governo Prodi ha inserito la linea ad Alta Velocità tra Torino e Lyon tra i punti prioritari del proprio programma di governo ha ribadito con forza la propria opposizione al Tav.
Il nostro disincanto si è mutato prima in stupore e poi in indignazione quando abbiamo letto che lo stesso Ferrentino, pur smentendo il coinvolgimento del movimento No Tav, alluderebbe ad un collegamento tra i danneggiamenti alla sua auto ed un manifestino affisso nella bacheca di S. Antonino dalla Federazione Anarchica. Della faccenda si starebbe occupando la Digos, allertata - secondo La Stampa - dallo stesso Ferrentino. Il presidente della CMBS, da noi interpellato telefonicamente oggi pomeriggio, ha negato di aver fatto collegamenti malevoli tra il Manifesto della FAI e i fatti che hanno visto protagonista la sua auto. Ha peraltro confermato che la Digos avrebbe sequestrato i manifesti. Ci ha annunciato che avrebbe smentito pubblicamente quanto riportato da "La Stampa".
Di fronte a questi eventi ci pare chiaro che in questo momento delicato, in cui il movimento No Tav sta svolgendo un dibattito serrato, a volte aspro ma sempre aperto ed alla luce del sole c'è chi ha interesse a mestare nel torbido, a creare un clima di diffidenza e sospetto. In prima fila i giornali e quei politici che puntano ad una divisione del movimento No Tav tra buoni e cattivi, tra chi è disponibile al dialogo e chi no.
Costoro dovrebbero ben sapere che il movimento No Tav di tagliente ha solo la forza delle proprie argomentazioni e le critiche nei confronti delle scelte dei politici, compresi quelli della Val Susa come Ferrentino, si esprimono sempre in modo pubblico ed all'insegna del rispetto delle diverse posizioni e punti di vista.
"La Stampa" in un pezzo il cui "titoletto" di testa è "Retroscena" individuerebbe nelle differenti valutazioni di merito tra Ferrentino e i comitati No Tav l'humus nel quale affonderebbe le radici il gesto intimidatorio verso il presidente della CMBS.
Nel manifesto finito nel mirino della Digos e dei cronisti de "La Stampa" abbiamo espresso forti critiche nei confronti delle trattative svoltesi in questi due anni e culminate nell'incontro del tavolo di Palazzo Chigi del 13 giugno scorso. Le stesse critiche che abbiamo espresso, la gran parte di noi è parte attiva del Movimento No Tav e lavora all'interno dei Comitati e Coordinamenti di Comitati, in modo pubblico nelle numerose occasioni di confronto che si sono susseguite in queste ultime settimane.
Riportiamo il testo del manifestino che, secondo la Stampa - il condizionale è ovviamente d'obbligo - Ferrentino avrebbe sottoposto all'attenzione della polizia politica di Torino, la Digos: "Le barricate hanno fermato il TAV / I tavoli politici gli stanno riaprendo la strada / Sulla vita e la libertà non si tratta / Contro la lobby della politica e degli affari / Azione diretta autogestione". Il manifestino in questione è firmato con tanto di indicazione di sede e mail della FAI torinese. Chi fosse stato interessato ad approfondirne gli argomenti poteva scriverci una mail o darci un colpo di telefono. Ma ovviamente in tal modo si sarebbe perso l'effettaccio dei "volantini della Federazione Anarchica ritrovati di fronte all'abitazione di Ferrentino", quasi si trattasse di fogli anonimi, misteriosi, clandestini.
In questi mesi abbiamo sostenuto che l'osservatorio tecnico presieduto da Mario Virano e il tavolo politico di Palazzo Chigi servissero solo far passare con le astuzie della politica quello che i manganelli del precedente governo non erano riusciti ad imporre. L'esito dell'incontro del 13 giugno, quando il governo ha sostenuto di aver trovato l'accordo con la delegazione dei sindaci della Val Susa, a nostro avviso ha confermato i nostri peggiori timori. Abbiamo detto a chiare lettere che un percorso diverso da quello che LTF cercò di realizzare nel 2005 non rendeva meno forte l'opposizione ad un'opera inutile, follemente costosa, comunque distruttiva ovunque passi. Una critica politica forte e netta che non ha mancato di toccare anche i sindaci che hanno condiviso le conclusioni del tavolo di Palazzo Chigi, critiche espresse pubblicamente anche durante l'assemblea del 19 giugno a Bussoleno.
I metodi vergognosi dei Si Tav, sempre pronti alla calunnia ed alla criminalizzazione del movimento e, in particolare, delle sue componenti più radicali, li conosciamo sin troppo bene.
Non è certo la prima volta che i mezzi di dis-informazione tentano di criminalizzare le nostre posizioni e probabilmente non sarà neppure l'ultima: in questo momento l'attacco a noi, ma, più in generale a tutto il movimento No Tav, è parte di una strategia volta a fiaccare una resistenza che dalla Val Susa si è estesa alla Val Sangone ed alla stessa città di Torino. Si sbagliarono due anni fa, quando in valle comparvero "bombe pacco", si sbagliano anche oggi. Abbiamo affrontato le botte della polizia e sapremo affrontare un po' di miserie a mezzo stampa.
Restiamo pertanto in fiduciosa attesa che Ferrentino metta per iscritto la sua smentita telefonica rendendola pubblica a quegli organi di stampa che fanno uso abituale dell'allusione, dell'insinuazione e della calunnia.
Federazione Anarchica Torinese - FAI
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