[Forumumbri] articolo sull'aggressione squadrista di Villa A…

Delete this message

Reply to this message
Autore: Biblioteca Libertaria Orvieto
Data:  
To: Undisclosed-Recipient:;
Oggetto: [Forumumbri] articolo sull'aggressione squadrista di Villa Ada a Roma
Di seguito un articolo scritto da un compagno, in seguito all'aggressione squadrista di Villa Ada a Roma, di qualche giorno fa.
Sempre per stare in tema anche con i nostri fascisti locali, e con l'indifferente substrato in cui essi piantano semi.
baci a tutti.
mirko.
------------------------------------------------------------------------
Emicranie
Cinquanta. Sessanta. Qualcuno di meno. Bardati di nero, col caldo che fa. Rasati, convocati dal capo a bucare pneumatici d'intrusi, a marciare compatti - come nostalgia comanda - ad assaltare cancelli chiusi. E poi, per alleviare il tedio d'una serata estiva e sentirsi leoni nella Savana, fiori all'occhiello della stirpe, a scorrazzare in branco alla ricerca di quindicenni con la maglietta con la stella. Immancabili le lame per i custodi dell'onore. Immancabili le spranghe. Corollario d'ordinanza, sbirresco, all'agguato vigliacco.
Non c'è che dire: coraggiosi come sempre, questi fascisti.

Fascisti...

Venziani dice che non bisogna saltare a facili conclusioni.
Il fatto che gli aggressori di Villa Ada vestissero come fascisti, che salutassero come fascisti, che scandissero slogan fascisti, non autorizza gli osservatori, le vittime o Moni Ovadia a tacciare di fascismo chicchessia. A dare al raid una colorazione politica. Già.
A maggior ragione adesso, che pare che anche Forza Nuova abbia preso le distanze da questi "impresentabili", che mal accordano la loro tribale rozzezza con le longuette della Mussolini a "Matrix".
E allora cosa? Di cosa parliamo? Bullismo?
Bulli da istituto tecnico pure quelli che sganciarono tonnellate di gas sui villaggi etiopi? Bulli del professionale pure quelli che infamarono ai nazisti i nascondigli delle vecchie a Marzabotto? Ci sto, vi seguo (a patto che poi mi spieghiate in cosa si concretizza l'agire politico, se neppure una spedizione punitiva è politica... In che cosa si concretizza il fascismo-movimento, se neppure l'estetica della violenza fine a sé stessa affascina più i pensatori reazionari del paraculismo parastatale)...

Eppure...

Sforzandomi di trovare un nesso circolare, di forgiare dal ferro un parere coerente e liscio come la Ferrarelle, non riesco neppure a scorgerlo questo famoso abominio... L'orrore levigato e cervellotico, il motivo primo e ultimo dello scandalo che vanno biascicando le anime candide della sinistra da ventiquattro ore a questa parte. A dire il vero neppure l'untuosa colpevolezza di questi camuffati esemplari della romanità m'appare evidente, inchiostro sul bagnasciuga. I fascisti hanno fatto i fascisti. Cosa pretendevamo facessero? Dovrei inorridire dinanzi ai coltelli, ai bastoni, ai caschi di una retata organizzata, ad un agguato concimato per far male? Non inorridisco, non ci riesco. Li conosco, i fascisti. Inorridisco di più, se mi è concesso, dinanzi all'inerzia, dinanzi alle cifre che "Repubblica" e qualche testimone snocciolano:ai trecento, cinquecento, mille spettatori rimasti intrappolati, barricati nel parco, auto-segregatisi dinanzi alle prime bombe carta. Inorridisco dinanzi allo sguardo virginale di certi compagni sgomenti, di certi progressisti che si chiedono cosa mai stia accadendo, di quegli stessi che ai nostri scampanelii avevano scrollato le spalle trattandoci come avanzi di manicomi criminali, come visionari alla William Blake.
Inorridisco dinanzi a certa stampa che scopre i fascisti oggi (quattro anni dopo Dax, un anno dopo Renato), come nel Novanta scoprì la mucillagine in Adriatico, e confeziona - in men che non si dica - il pistolotto sulla violenza "roba di ieri", ferrovecchio d'un epoca di valori e somministra al bovino popolo sermoni da chiesa in luogo di indagini in qualche modo motivate.

Prevale la rabbia dell'impotenza. Eppure sappiamo tutti che è questione di rapporto: rapporto di forza, reattività, capacità di conflitto. Possiamo non dircelo esplicitamente, ma lo sappiamo. Qualcuno opina: ma cosa volevi facesse quella gente? Erano andati a vedere un concerto, mica a scavare trincee? Erano in villa per rilassarsi, non certo per giocare alla guerra... Mi domando candido: se questa gente fosse stata colta da un incendio domestico durante i rigori di Italia-Francia, avrebbe sacrificato il proprio appartamento al relax? Non credo, in tutta franchezza. Avrebbe spento l'incendio, presumo. Leggo quest'oggi che risposta c'è stata, che gente che si è precipitata - con coraggio - sulle teste di cazzo nerovestite, ce n'è stata. Onore a loro. Non so se basti, ma credo che da questo si debba ripartire. Giacché l'idea che neppure da un concerto di quelli pesanti (sebbene finito da un'ora), con tanto di inno sovietico canticchiato a mo' di refrain, tante t-shirt guerrigliere, tante spille, escano i figli dell'officina in grado di stordire il capomanipolo e far disperdere i pecoroni, mi tormenta con sufficiente frequenza. E mi regala un'emicrania che non mi serve.
----------------------------------------------------------------