[Forumlucca] MANGANELLI PROMOSSO, COSTITUZIONE CALPESTATA

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Autore: aunchb@tin.it
Data:  
To: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] MANGANELLI PROMOSSO, COSTITUZIONE CALPESTATA
25.06.07
MANGANELLI PROMOSSO, COSTITUZIONE CALPESTATA
COMITATO VERITA'
E GIUSTIZIA PER GENOVA
www.veritagiustizia.it - info@???

comunicato stampa


MANGANELLI PROMOSSO, COSTITUZIONE CALPESTATA

L'arrivo di Antonio Manganelli al vertice della polizia di stato non
cambia nulla. Il potere politico ha scelto la strada della continuita',
senza affrontare il caso G8 nella sua gravita'. A Genova nel luglio
2001 furono sospese le garanzie costituzionali e alla scuola Diaz, come
ha detto un funzionario di polizia, ci fu una "macelleria mssicana". La
polizia di stato in questi anni, anziche' assumersi le sue
responsabilita', sospendere i dirigenti indagati e collaborare con la
giustizia, ha ostacolato le inchieste e addirittura promosso i gli
imputati di grado piu' alto, un vero insulto alla legittimita'
costituzionale. In sei anni non si e' fatto nulla per recuperare la
credibilita' perduta, si e' anzi agito in senso contrario, e il fossato
fra forze dell'ordine e cittadinanza si e' allargato ancora.
Gianni De
Gennaro e' stato avvicendato - cosi' ha spiegato il presidente del
consiglio - per 'scadenza naturale' del mandato. Di fronte a vicende
come quelle accadute a Genova, in qualsiasi paese davvero democratico
il capo della polizia si sarebbe subito dimesso o sarebbe stato rimosso
dal potere politico. In Italia no.
In Italia i diritti costituzionali
sono passati in secondo piano, la dignita' dei cittadini e' stata
calpestata due volte: prima con le violenze, poi con la protezione dei
responsabili degli abusi e le promozioni dei maggiori imputati al
processo Diaz. Nessuno - lo ricordiamo anche all'attuale presidente del
consiglio - ha ancora chiesto scusa, a nome dello stato, alle vittime
della "macelleria messicana" e degli altri abusi commessi nel luglio
2001 nelle strade, nelle caserme, nelle carceri.
Diciamo la verita':
l'Italia rifiuta di fare veramente i conti con l'abisso di illegalita'
costituzionale che abbiamo vissuto nel luglio 2001 e si dimostra
incapace di anteporre le garanzie costituzionali agli interessi degli
apparati. La carriera di un dirigente vale piu' dei diritti dei
cittadini. Il dottor Manganelli, che non era a Genova nel 2001 ma fu in
costante contatto con i dirigenti imputati per la Diaz, come lui stesso
ha riconosciuto quando e' stato chiamato in tribunale come testimone,
non e' affatto l'uomo della svolta. Il governo, nel sostituire De
Gennaro, non ha fatto cenno alle sue oggettive responsabilita' -
etiche, professionali e politiche - per la distrastrosa gestione del G8
e per l'inaccettabile comportamento tenuto dalla polizia nei sei anni
successivi.
De Gennaro se ne va inseguito da un'accusa infamante, come
indagato per istigazione alla falsa tetsimonianza, e intanto 27
imputati su 29 al processo Diaz, anziche' testimoniare e assumersi le
proprie responsabilita', si avvalgono della facolta' di non rispondere.
E' questa la misura del rispetto per il tribunale e per
l'amministrazione della giustizia? E' accettabile una condotta del
genere da parte di funzionari dlelo stato?
Ancora una volta, il potere
politico assicura protezione a un apparato di polizia che ha perso
credibilita' e che non accetta di operare con la trasparenza che
sarebbe necessaria in un ordinamento democratico. Il coro di consensi
che si sente questi giorno per la nomina di Manganelli, nasconde il
cedimento del potere politico, la sua incapacita' di garantire la
supremazia della lettera e dello spirito della Costituzione.
Siamo
profondamente delusi e amareggiati. A Genova, nostro malgrado, abbiamo
perso fiducia nelle forze di polizia e nella loro lealta' alla
Costituzione. I fatti di questi anni e le scelte di questi giorni
purtroppo non ci hanno consentito di cambiare idea.

Genova, 25 giugno
2007

Info: Lorenzo Guadagnucci 3803906573, Enrica Bartesaghi
3355681314

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