Autore: antonio bruno Data: To: forumSEGE CC: forumgenova, forumambientalista, fori-sociali, forumsociale-ponge Oggetto: [NuovoLab] Unità a sinistra, ci vuole coerenza e radicalità
liberazione 27.6.07
Nessun "oltre" inteso come scioglimento è auspicabile: sarebbe una perdita
non un arricchimento
Unità a sinistra, ci vuole coerenza e radicalità
La Sinistra europea è il patrimonio collettivo
Vittorio Agnoletto*, Elio Bonfanti**
Gli interventi apparsi su Liberazione sulle prospettive della sinistra dopo
la nascita di Sinistra europea ci stimolano ad alcune riflessioni che
vorremmo confrontare e discutere con tutti i soggetti che si sono impegnati
nel tentativo di costruire una soggettività unitaria della sinistra nel
nostro paese.
1. Innanzitutto il problema dell'"oltre", ovvero di che rapporto costruire
fra le soggettività oggi esistenti ed il soggetto unitario in primis
Sinistra europea. La nascita di Sinistra europea non è solo il frutto della
convergenza attorno all'antiliberismo, al pacifismo ed alla laicità, di
realtà politiche e di movimento, di esperienze di ricerca e di lotta. La
precondizione che ha reso possibile questo progetto è la convinzione
profonda, da parte dei soggetti che hanno dato vita a Sinistra europea,
della loro parzialità. Parzialità intesa come incapacità delle singole
formazioni politihce e sociali di dare una risposta globale alle
contraddizioni del nostro tempo; ma anche di più.
Con la costruzione di Sinistra Europea abbiamo assunto piena consapevolezza
della necessità di superare un vecchio retaggio del marxismo novecentesco,
che pensava ad un unico soggetto della trasformazione sociale - la classe
operaia - e quindi al soggetto politico come rappresentanza del soggetto
sociale stesso. "La classe operaia che liberando se stessa libera tutti" si
diceva... Ci siamo accorti in questi anni dei limiti di questa
teorizzazione, sia sul piano nazionale che su quello internazionale, del
suo sostanziale economicismo, della sua incapacità di cogliere le novità
dei movimenti sociali.
I primi a criticare praticamente questa concezione ed a proporre il
concetto della pluri-centralita nel processo di trasformazione sono stati i
movimenti altermondisti (non è un caso che lo chiamiamo movimento dei
movimenti) ed il femminismo. Da quest'ultimo in particolare abbiamo
compreso l'importanza della critica alla politica dei due tempi nella
trasformazione sociale, che in virtù alla lotta di classe scordava la
critica al patriarcato ed alla famiglia, rimandando sine die i processi di
liberazione e di emancipazione non solo delle donne ma anche individuali.
Assumere la pluricentralità dei soggetti della trasformazione per Sinistra
europea significa molte cose.
Innanzitutto pensare e strutturarsi come un soggetto confederale dentro il
quale convivono, cooperano e si confrontano esperienze e paradigmi diversi.
Ma perchè questo sia vero significa considerare le pluralità in confronto
"essenziali": credere che tutti i soggetti che hanno costruito Sinistra
europea siano davvero indispensabili e che compito di Sinistra europea sia
stimolare altre "parzialità essenziali" ad aderire al processo. E' questo,
crediamo, il modo davvero inedito e politicamente fecondo di pensare
all'"oltre". Non la semplificazione ma l'ampliamento della ricerca, in un
percorso che considera le altre ricerche essenziali anche per la propria e
crede in un soggettto che le mette in relazione.
In altre parole le modificazioni sociali tipiche di questa fase del
capitalismo, la sua complessità, hanno messo in crisi e reso inservibili
concezioni teoriche che pensavano ad un unica centralità nel processo di
trasformazione sociale. Oggi la critica al liberismo è fatta di una
molteplicità di temi e di centralità ed il percorso della trasformazione
non può che prevedere un soggetto che offra a queste il luogo del confronto
e della sintesi intesa come "approssimazione successiva". Nessun "oltre"
come scioglimento è dunque auspicabile: sarebbe una perdita collettiva non
un arricchimento.
2. I sostenitori del partito unico della Sinistra usano la grande domanda
di unità che viene dal nostro popolo per sostenere la loro tesi. Ed a
questo uniscono la necessità, dopo la nascita del Partito Democratico, di
avere a disposizione una massa critica in grado di contare e di far contare
la sinistra. L'argomento contiene grandi elementi di verità. E' evidente la
domanda di unità a sinistra, ma accanto a questa è evidente allo stesso
tempo la forte richiesta di coerenza e di radicalità. La parte del nostro
popolo che alle ultime elezioni amministrative ha scelto di non andare a
votare lo ha fatto non solo perché non c'è unità ma anche perché sta
perdendo la speranza e si trova nella morsa fra la necessità di chiedere
più radicalità ed il rischio di far tornare Berlusconi. Ed alla fine,
disincantata, sceglie l'esodo dalla politica, nella duplice forma del
radicalismo impotente e della delusione, della atomizzazione sociale.
Il fatto che alla nascita del Partito democratico abbia corrisposto la
rottura dentro i Ds e la nascita di Sinistra democratica è di grande
rilevanza politica. Sicuramente apre la strada ad una superiore unità della
sinistra, il patto di unità di azione sottoscritto in Parlamento ne è la
prova ed un primo necessario passo. La proposta del Cantiere della sinistra
è praticabile senza abiure, ne subalternità se si lavora davvero per
costruire una nuova cultura della sinistra, se si da vita ad un Cantiere
dei contenuti, un luogo in ogni territorio - non solo a Roma! - dove le
sinistre si confrontino, costruiscano programmi e lotte, si contaminino.
Sui temi della tutela ambientale e del risarcimento sociale, sulla
relazione con il comunitarismo solidale e con la grandi vertenze
territoriali, sul rinnovo dei contratti e le pensioni, sul no al Dal Molin
e alla Tav c'è la possibilità di una grande unità a sinistra. Le soluzioni
organizzative in questo quadro sono necessarie ma vengono dopo la
condivisione di lotte comuni nei territori. Va costruita una unità che
nella critica dell'autonomia della politica dalla dialettica sociale sappia
trovare l'altro fondamentale terreno della sua sperimentazione. Una
sperimentazione che faccia del protagonismo sociale l'elemento centrale su
cui misurare l'esistenza o meno di una nuova politica.
Le primarie sui contenuti, sugli atti del Governo,che come Sinistra Europea
dovremo proporre da subito, possono essere uno strumento che risponde a
questa esigenza. Unità, radicalità, protagonismo sociale sono concetti che
devono camminare assieme.
Il 16 e 17 giugno scorsi a Roma abbiamo fatto un primo passo in questa
direzione costituendo un punto fermo per una superiore unità a sinistra. Le
lotte, i conflitti dei prossimi mesi sono il banco di prova per una unità
ancora più vasta, a cui lavorare.
*Europarlamentare - Forum
Sinistra Europea
**Socialismo XXI