Ciao pelùse/i,
è troppo tempo che non scrivo e che mi affosso su me stesso... ma ora
basta!
Non sò come ho fatto a rimanere indifferente o anzi sofferente per
tutto quel che sta succedendo a DePIL (e altro)...
Come ho fatto a non dire niente su morte e quantaltro di questo
gruppo...
Ma ora mi sono ripreso, vispo più che mai, giunto ad una nuova tappa
del mio cammino mi sono ricordato chi sono e cosa voglio fare... e non
c'era bisogno, come erroneamente ho fatto, di cercare cosa non andava
in me o in altri e tentare di cambiarlo, come se qualcosa non
funzionasse.
Gli alti e bassi sono normali, solo che forse io per i bassi soffro un
po' troppo.
Comunque ho capito che non devo far altro che essere quello che sono,
ovvero uno che vive per la felicità degli altri, e che è felice se vede
che cè un riscontro... il resto mi interessa poco, è puro contorno.
Forse è stato proprio questo a farmi stare male, vedere che non c'era
più quel ritorno di una volta... ma era un momento così, non una morte
generazionale, anzi .... di cose da fare ce ne sempre, e visto che in
sto mondo schizzofrenico di felicità si ha sempre più bisogno, io non
posso far altro che continuare a fare quel che sento dentro, senza
paura di quel che succederà poi.
Ma parlando di DePIL...
un canante sconosciuto diceva che "sangue che scorre senza fantasia
porta tumori di malinconia",
bè, credo che non dovremmo averne di questi problemi, e che se
quest'anno è andato così per varie ragioni (è stato un anno morto in
tutta Bologna) non dobbiamo scoraggiarci, e anzi dobbiamo reagire con
ancora più forza e dare libero sfogo a tutta la nostra fantasia.
Intanto vorrei ricordare che il pranzo in aula C, per quanto possa
sembrare una cosuccia da niente, in realtà è carico dei nostri più
originali e rivoluzionari contenuti che la maggior parte degli altri
gruppi bolognesi manco si sognano.
Per settembre si potrebbe veramente fare un sacco di robe.
Il nostro sgurado critico è fulminante, e trapassa qualsiasi schermo,
andiamo ben oltre le solite dinamiche politiche, siamo dei visionari
illuminati lungimiranti, e se non facciamo qualcosa ora rischiamo
veramente di farci venire dei "tumori di malinconia".
Io personalmente non ne voglio e per questo care/i illuminate/i vi
propongo di iniziare da subito a fare qualcosa, non lasciare che il
tempo ci renda di nuovo monotoni imbecilli, chiusi nelle solite
dinamiche politiche senza uscita, etichettando e dividendo la gente.
Vi butto lì l'idea di fare (come fra l'altro avevamo già pensato con
le nostre menti a neuroni biturbo) di fare per la fine giungno un
mercatino del baratto in giardino a scienze politiche, sfruttare
l'occasione che molte persone cambiano casa e rimettere in circolo
questa pratica banale ma geniale.
In più ora come ora, momento in cui il giardino è additato dalla
presidenza come un luogo dove "si deve solo studiare", dove non ci
possono essere cani, bestie pericolose, Manzini... dobbiamo regaire col
potere del pelo!
S.O.S. Ziddu, aiutatelo a ritornare felice
Un abbraccio spezza vertebre
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