LE COOPERATIVE SOCIALI BATTONO CASSA DA VELTRONI
Un comunicato stampa delle centrali cooperative di pochi giorni fa "batte cassa" nei confronti del nostro "futuro premier(?)".
La situazione nelle cooperative sociali è veramente curiosa. A volte si tratta di un paradossale circolo vizioso che sembra perfetto, fatto cioè apposta per prendere per i fondelli gli operatori sciali, educatori o assistenti domiciliari che lavorano a contatto con l'utenza. Perchè? Perchè quando viene chiesto alle cooperative sociali l'applicazione integrale dei Contratti Collettivi Nazionali di lavoro loro rispondono "picche!". Eppure la legge, le convenzioni e l'albo di accreditamento presso gli enti pubblici direbbero che non si possono avere un appalti o servizi dalla pubblica amministrazione se non si applica il CCNL e le leggi sulla sicurezza. Ad incardinare la situazione nell'immobilismo più completo, ci hanno pensato le cooperative che hanno sempre mandato avanti le loro Centrali per difenderle rispetto a possibili controversie e contestazioni dell'Osservatorio del Lavoro di Roma. Hanno messo in ballo la cosiddetta "legge Salvi", una legge che prevede
capitolati d'appalto economicamente adeguati (?) da parte degli enti pubblici, tali da permettere l'applicazione dei CCNL. Ma quanto deve essere il prezzo corrisposto dagli enti locali? Come mai da tantissimi anni Sindacati, Centrali cooperative e Comune di Roma sguazzano dentro e non hanno risolto questa diatriba? Perchè non hanno spazzato via, con accordi legalmente inoppugnabili, ogni alibi e dubbio alla giungla contrattuale delle cooperative sociali affidatarie di servizi? Evidentemente se in tutti questi anni non si è arrivati a questo, due sono, a mio avviso, le ipotesi: o c'è un interesse perchè la situazione rimanga indefinita e ognuno possa limitatamente "fare come gli pare" con i contratti degli operatori esternalizzati. Oppure potremmo pensare che, vista la debolezza della categoria, è meglio che la cosa rimanga così vita natural durante e quando il sindacato va davanti ad un dirigente di cooperativa e gli chiede di corrispondere agli operatori gli
arretrati previsti dall'ultimo CCNL si sente rispondere: "ma a noi il Comune che ci ha prorogato il servizio non ci ha dato gli adeguamenti". Prendetevela con il Comune. E il sindacato ci casca e si ferma. Mentre la cooperativa "pesca nel torbido" accettando proroghe allo stesso costo in cambio della benevolenza del dirigente comunale che, in teoria, potrebbe elargire favori con la concessione di altri servizi. Che indecenza!
Il testo del comunicato delle centrali cooperative e approfondimenti su
www.ciardullidomenico.it
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