DOPO LE GESTA DEL MINISTRO FIORONI SEGNALATOSI PER LA DECISIONE, SENZA PRECEDENTI, DI PREMIARE IN TERMINI DI CREDITI SCOLASTICI ( ...NELL'ALDIQUA, QUINDI, OLTRE CHE NELL'ALDILA', COME DA CREDITI DIVINI ) GLI STUDENTI CHE OPTANO PER L'ORA DI RELIGIONE CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA, DOPO AVER AUMENTATO I FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE MATERNE PRIVATE (LEGGI CATTOLICHE), DOPO AVER CONFERMATO LA VERGOGNOSA ESENZIONE DALL'ICI PER GLI IMMOBILI AD USO COMMERCIALE DI PROPRIETA' DELLA CHIESA CATTOLICA (INTRODOTTA CON GRAVE SCANDALO [A QUEL TEMPO!] DA BERLUSCONI), SI SEGNALA L'ULTIMO INTERVENTO DI UN MINISTRO DELL'ATTUALE LAICISSIMO GOVERNO!
E' EVIDENTE L'INTENTO DI CONTRASTARE EFFICACEMENTE LE INGERENZE DELLA CHIESA E LE SUE POLITICHE DI SEGNO PESANTEMENTE INTEGRALISTA!!
Fw: [FacciamoBreccia] Mastella mette la mordacchia al giudice"anticrocifisso.Date: Fri, 22 Jun 2007 07:38:10 +0200
Mastella mette la mordacchia al giudice "anticrocifisso.
Nel settembre del 2006 il giudice di Camerino Tosti Luigi ha chiesto al Ministro di Giustizia Mastella di rimuovere i crocifissi cattolici dalle aule giudiziarie preannunciando che, in caso contrario, si sarebbe rifiutato di presenziare al processo penale che sarebbe stato celebrato a suo carico a gennaio dinanzi ai giudici dell'Aquila. Nella lettera il dott. Tosti ha giustificato la sua richiesta col rispetto del principio costituzionale di laicità dello Stato italiano, così esprimendosi: "Ribadisco, poi, che nella mia qualità di imputato mi rifiuto di farmi processare da giudici partigiani che si identificano platealmente nei crocifissi cattolici appesi sopra la loro testa, e non nei simboli neutrali dell'unità nazionale che, guarda caso, sono accuratamente estromessi
dalle aule giudiziarie italiane: tanto più in processi nei quali questi giudici di parte cattolica -che cioè accettano di far parte di un'Amministrazione connotata di cristianità- sono chiamati ad esprimere un giudizio di colpevolezza o di innocenza in relazione ad un mio comportamento che è diametralmente opposto, cioè di rifiuto radicale di giudicare in nome di quel "loro" idolo".
Ebbene, questa frase ha mandato su tutte le furie il Ministro cattolico Mastella che, istigato dal collega On.le Francesco Storace, ha sfogato il suo livore con un'immediata azione disciplinare contro la toga anticrocifisso, incolpandola di "avere tenuto un comportamento non corretto nei confronti dei giudici del Tribunale di L'Aquila, esprimendosi in violazione dei criteri di equilibrio e misura".
Il Tosti ha respinto l'incolpazione, rilevando che le sue parole, oltre ad esprimere una verità oggettiva e incontestabile, non potevano essere "censurate" perché rientravano nell'ambito del legittimo esercizio del diritto di difesa e di libertà di pensiero e, inoltre, non potevano neppure integrare un illecito disciplinare alla luce della nuova normativa di cui al D. Leg.vo 23.2.2006 n. 109: si trattava, infatti, di un comportamento tenuto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni di magistrato.
Accortisi dell'infondatezza dell'accusa, si sono subito cambiate le carte in tavola per mantenerla in piedi: con un "tocco di magia", come nella favola del lupo e dell'agnello, è stata infatti mossa al giudice anticrocifisso una nuova incolpazione con la quale si è sostenuto -si badi bene- che la frase incriminata integra addirittura "un fatto costituente reato per il contenuto gravemente ed ingiustificatamente lesivo dell'ordine giudiziario nel suo complesso nonché del Ministro destinatario della istanza". L'istruttoria è stata chiusa con solerte rapidità, tant'è che il Presidente del CSM Nicola Mancino ha già rinviato la toga anticrocifisso al giudizio della Sezione Disciplinare per la pubblica udienza che si terrà il 21 settembre prossimo.
Questo è il commento del dr. Tosti: "Se il Ministro cattolico Mastella e i membri di questo Governo "laico" -Prodi, D'Alema, Rutelli e Bertinotti in testa- si illudono di tapparmi la bocca con quella stessa criminale mordacchia con la quale gli augusti antenati di questa Colonia del Vaticano la tapparono a Giordano Bruno, prima di arrostirlo "cristianamente" sul rogo, hanno fatto male i conti. E' triste per me doverlo ammettere pubblicamente, ma il Ministro di Giustizia Roberto Castelli, al quale avevo inoltrato lettere esattamente identiche a quella "censurata" da Mastella, ha dimostrato di essere un perfetto galantuomo. Credo proprio che mi presenterò al cospetto della Sezione
Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura col capo cosparso di cenere e gli occhi bassi per la vergogna: dire la verità in un regime che si regge sulla menzogna è infatti disdicevole perché si rischia, prima o poi, di essere scoperti".
Si consiglia vivamente di non pubblicare questa notizia, potendo nuocere al regime di disinformazione imperante nella Colonia del Vaticano.
Luigi Tosti, Via Bastioni Orientali n. 38, RIMINI; tel. 0541 - 789323. Cell.: 338 - 4130312.
E.mail: tosti.luigi@???
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