lavoro repubblica
G8, quei silenzi senza attenuanti
I servitori dello Stato non hanno scusanti
PIERO OTTONE
Vorrei esporre qui di seguito alcune considerazioni su quel che accadde a Genova nel luglio del 2001, in occasione del G8. Vi furono dimostrazioni violente da parte di estremisti di sinistra: una guerriglia urbana. Il giudizio su tali dimostrazioni può solo essere di condanna, senza attenuanti.
Per quel che mi riguarda, sono piuttosto scettico su ogni manifestazione di piazza, anche su quelle più miti: lo scetticismo diventa esecrazione e sdegno quando i dimostranti commettono violenze, sia che distruggano un negozio, blocchino una strada, o aggrediscano carabinieri e agenti. So che certi estremisti sono capaci di tutto: vorrei che le sanzioni a loro carico fossero severissime. Purtroppo, non sempre lo sono.
Gli eccessi dei dimostranti, o le disfunzioni nell´amministrazione della giustizia, non giustificano tuttavia, mai e poi mai, violenze, percosse, sevizie, quali furono commesse da agenti alla scuola Diaz. Non costituiscono neanche una vaga attenuante. Chi pensa che gli eccessi degli estremisti inducano a chiudere un occhio sugli eccessi della polizia, o a comprenderli sul piano umano, commette un grave errore: mette allo stesso livello gli uni e gli altri, e distrugge, così facendo, il concetto di Stato. Come se il confronto fra le forze dell´ordine e gli estremisti di ogni genere fosse una guerra di bande.
Concetti semplici, mi sembra. Purtroppo, non sempre chiari fra i nostri concittadini. Neanche fra quelli che, servitori dello Stato, dovrebbero averli chiarissimi. Come dimostra il colpevole silenzio che gli alti gradi della polizia hanno mantenuto, per tutti questi anni, sui fatti di allora.
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