CONTRO LOSCURANTISMO CLERICALE, PER LA LOGICA DEL
DESIDERIO.
Negli ultimi tempi, la spinta della Chiesa cattolica a
sconfinare nellalveo politico ha assunto dimensioni
sempre più preoccupanti, sino a spingerla a dettare
letteralmente legge su tanti, troppi argomenti che non
le competono.
Le avvisaglie si erano già avute negli scorsi anni,
dal tentativo di interdire il World
Gay Pride del 2000 sino al recente boicottaggio del
referendum sulla fecondazione assistita.
Ma il culmine è stato raggiunto lo scorso 12 Maggio in
occasione di un discriminatorio Family Day, teso a
negare qualsivoglia legittimità alle forme di
convivenza diverse dalla famiglia tradizionale. Il
lungo processo di cesaro-papismo si è puntualmente
svolto con lamorevole ausilio di un centrosinistra
sempre pronto ad avallarne laffermazione, specie dopo
la morte del precedente Papa, celebrato come santo
anche sulle pagine dei cosiddetti giornali laici.
Non deve dunque sorprendere ciò che è accaduto in
relazione al disegno di legge sui Diritti dei
Conviventi che, nonostante i suoi contenuti
tutt'altro che audaci, è stato prontamente affossato.
Vi è stata una forte pressione da parte del Vaticano,
certo, ma non è mancato il contributo di frange
oscurantiste del centrosinistra, felicemente
trasmigrate nel non meglio identificato Partito
Democratico, in verità organo privo di un progetto
autonomo, nato per essere soggetto alle volontà tanto
della Confindustria quanto della CEI. Questa
situazione comporta una crescente diffusione di
politiche ed ideologie discriminatorie a discapito
delle coppie di fatto, destinata ad incidere anche
sulle prospettive delle generazioni future, la cui
libertà di scelta sessuale appare gravemente messa in
pericolo dalle cosiddette istituzioni, prima su
tutte la sopraccitata famiglia, da sempre veicolo dei
valori più retrogradi.
La manifestazione di oggi rappresenta dunque un grido
di libertà, contro tutte le forme di discriminazione
praticate dei vari governi a discapito di una comunità
che, dopo aver vissuto l'orrore del confino fascista e
dei campi di concentramento nazisti, continua ad
essere fortemente perseguitata (in molti Paesi
lomosessualità è a tuttoggi un reato gravemente
sanzionato).
Il collettivo Corrispondenze Metropolitane ha scelto
di partecipare al Gay Pride 2007 contro ogni
discriminazione sessista, per la libertà e
lautodeterminazione della propria identità sessuale.
Riteniamo però, di dover fare una precisazione: è
forse il caso di smettere di appellarsi alla cultura
laica. Essa ha ormai raggiunto la bancarotta e non può
che piegarsi a quel Vaticano che, per quanto in crisi,
riesce ancora ad attrarre, offrendo la garanzia di
una vita migliore (nell'aldilà). In fondo, non è
difficile smarcarsi da quei profeti del pensiero laico
che ci promettono lacrime e sangue senza nessuna
consolazione, terrena o ultraterrena che sia.
Basta lasciar riemergere, senza mediazioni ed al di
fuori di ogni mercificazione, quello che è stato
l'aspetto più dirompente del movimento omosessuale
degli anni '70:
ovvero la teoria e la pratica dell'eros libero,
l'espressione dei propri desideri fuori dalle identità
e dai ruoli sessuali socialmente prestabiliti.
Corrispondenze Metropolitane collettivo di
controinformazione e d'inchiesta
Mail: cmetropolitane@???
(riunione ogni martedì sera, ore 21.00, al Comitato di
Quartiere Alberone, in Via Appia Nuova 357).
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