COMUNICATO STAMPA
14 giugno 2007
DENUNCIATA PER DIFFAMAZIONE LA CLEAN CLOTHES CAMPAIGN
La Fibres & Fabrics International continua la sua azione di intimidazione
per cercare di azzerare le critiche e fare tacere le organizzazioni della
società civile che hanno portato all'attenzione dell'opinione pubblica
internazionale le gravi violazioni in corso nelle sue unità produttive
In seguito al lavoro di informazione e di sostegno ai lavoratori che hanno
subito gravi violazioni e abusi presso la FFI/JKPL di Bangalore, la Clean
Clothes Campaign e l¹India Committee of the Netherlands sono state invitate
a comparire presso la corte del Tribunale Civile di Bangalore il 25 giugno.
Le organizzazioni sono state accusate di cyber crime, atti di razzismo,
xenofobia e diffamazione.
Questa è la prima volta che un¹azienda denuncia la Clean Clothes Campaign e
l¹India Committee of the Netherlands per aver pubblicato informazioni sulle
condizioni di lavoro nel settore tessile sui rispettivi siti. Le interviste
con i lavoratori condotte nel Novembre 2005 e nel Marzo 2006 avevano messo
in luce una situazione grave in cui si consumavano abusi fisici e
psicologici, lavoro forzato, straordinari non pagati. Queste denunce erano
state confermate da una missione ispettiva di 7 organizzazioni dei diritti
umani effettuata in Agosto 2006 cui era seguito un report dettagliato.
Nonostante gli attacchi in corso le due orgaizzazioni stanno continuando a
sostenere il lavoratori della FFI/JKPL.
FFI con la sua sussidiaria JKPL ha denunciato la Clean Clothes Campaign e
l¹India Committee of the Netherlands per diffamazione, dopo avere perseguito
azioni legali finalizzate a silenziare i sindacati e le organizzazioni di
attivisti che agivano in difesa dei lavoratori. Da luglio 2006 infatti il
Garment and Textile Workers Union (GATWU), il New Trade Union Initiative
(NTUI), il Civil Initiative for Peace and Development (CIVIDEP), il Women
Garment Workers Front Munnade e la Clean Clothes Campaign Task Force Tamil
Nadu devono sottostare ad una ingiunzione del tribunale di Bangalore che
impedisce loro di diffondere informazioni circa le condizioni dei lavoratori
alla FFI/JKPL, dentro e fuori dall¹India.
³Denuniciare le organizzazioni della società civile che rendono pubbliche le
condizioni di lavoro nell¹industria tessile a Bangalore non risolverà
nulla², dice Esther de Haan, del segretariato internazionale e una delle
dirette accusate. ³Noi chiediamo che la FFI/JKPL accetti di aprire il
dialogo con il GATWU e le altre organizzazioni locali per sviluppare normali
relazioni industriali e risolvere le problematiche sollevate dai
lavoratori²
FFI/JKPL produce o ha rifornito importanti marchi internazionali come
G-Star, Mexx, Gap, Armani e Ra-Re. La Clean Clothes Campaign e l¹ICN
continuano a richiamare l¹attenzione dei grandi marchi committenti affinchè
esprimano una posizione pubblica di netta condanna della FFI per il grave
comportamento assunto nei confronti delle organizzazioni locali attive nella
difesa dei diritti umani che hanno difeso i lavoratori dell'azienda
produttrice di jeans.
La Campagna Abiti Puliti ( Clean Clothes Campaign italiana) richiama in
particolare le imprese italiane ad esprimere una posizione chiara, in
controtendenza con il silenzio assordante che ha caratterizzao fino ad oggi
il loro irresponsabile comportamento.
Sono stati accusati di diffamazione anche gli internet providers Antenna
and Xs4all.
Per maggiori informazioni e interviste contattare:
Deborah Lucchetti - 338 1498490
http://www.abitipuliti.org
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La Clean Clothes Campaign è un network internazionale di ong e sindacati che
lavora per il miglioramento delle condizioni di lavoro ed il rafforzamento
dei lavoratori nell¹industria tessile globale. In Italia la Campagna Abiti
Puliti è promossa da Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Coordinamento
Lombardo Nord/Sud del Mondo, FAIR, Manitese con l¹adesione di Altraqualità,
Assobotteghe, CTM-Altromercato, LiberoMondo e Rete Radie Resch.