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Auteur: info
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Sujet: [Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] Passo a passo 178, ANCHE IL GOVERNO BASCO MANIPOLA GLI VICTIME
Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA, PASSO A PASSO
Informazione d'ASKAPENA, 178

SOLO IL POPOLO SALVA IL POPOLO
L'apparato giudiziario spagnolo ha completato il suo ciclo, non a
beneficio dell'equità bensì contro la sinistra basca. Senza
addentrarci in complesse sfumature legali, informiamo che la Corte
suprema diede ragione allo Stato e confermò le illegalizzazioni che
sollecitava la Procura. Le ragioni giuridiche che allegò erano
vergognose.
Rimaneva l'ultima istanza: il Tribunale Costituzionale. Gli avvocati
delle candidature perseguite presentarono ricorso davanti all'ultima
istanza giudiziaria spagnola benché, la base sociale della sinistra
basca, conosceva già in anticipo il verdetto: il montaggio
giudiziario è stato ed è una farsa per giustificare un'apartheid
furiosamente antidemocratico. Le previsioni di quanti hanno perso
ogni fiducia nella giustizia spagnola, si realizzarono. Il Tribunale
Costituzionale vidimò quello che aveva risolto il Supremo e,
previamente, aveva deciso il Governo spagnolo.
La scandalosa illegalizzazione di 380 candidature dietro il pretesto
di essere inquinate da persone della sinistra basca, è stato un fatto
di estrema gravità. Conosciuto a livello internazionale e che ha
provocato reazioni molto varie. Nel Passo di oggi vogliamo
raccogliere alcune delle reazioni più significative che lo scandaloso
oltraggio ha suscitato.

LA SPAGNA ANTIDEMOCRATICA

Il PSOE, promotore dell'iniziativa, si è congratulato dell'attuazione
esemplare degli apparati di giustizia. "Lo Stato di diritto ha
funzionato. La Giustizia non ha sopportato nessuna coazione né
impulso politico da parte dell'Esecutivo. Si è garantito lo stretto
compimento della Legge e si è lasciato solo al margine del gioco
democratico chi non si adatta alle esigenze dello Stato di diritto."
Il PP, crociato implacabile contro i nemici della Spagna, non è
rimasto soddisfatto. Considera che il PSOE ha fatto una transazione
con ETA-Batasuna. Quello che succede ora a partire dal posto vacante
intollerabile poiché la sinistra basca torna a infilarsi nelle
istituzioni provinciali e municipali. Farà un'interpellanza
parlamentare e promette, se torna a governare, di tirare fuori la
sinistra dalle istituzioni come fece già prima.
Sinistra Unita, sparisce dallo scenario al momento del crimine.
Realizzò già in precedenza il suo compito, predisponendo la società
spagnola per quello che sapeva che andava a succedere. Durante tutto
il processo previo, è stata collaboratrice necessaria con la
strategia che aveva progettata il PSOE. Coprì le spalle di questo e
trasportò tutta la responsabilità a quelle che sarebbero state le
vittime. Questa formazione è una di quelle che più hanno contribuito
a socializzare l'infamante concetto di "inquinamento"

L'EUSKAL HERRIA ANTIDEMOCRATICO

Il Governo Basco collabora attivamente nell'applicazione della Legge
di Partiti. Quando il Pubblico ministero chiese informazione ai
differenti poliziotti per agire contro le candidature dalla sinistra,
la polizia basco-spagnola fu la più diligente nello svolgimento del
compito. Rovesciò tutti i dati di cui dispone - non invano si tratta
di una polizia politica - per facilitare il lavoro illegalizzatore
del Pubblico ministero. Simultaneamente, il Consigliere di Giustizia
del Governo Basco, in rappresentazione di tutto il Governo, fa una
dichiarazione istituzionale contro la Legge e denunciando l'oltraggio
che si stava commettendo. Un modello perfetto di ipocrisia integrale.
Il PNV ha fatto in Euskal Herria lo stesso lavoro che ha realizzato
Sinistra Unita a livello dello Stato. Come il PNV conosce l'ampio
rifiuto che suscita la Legge di Partiti tra noi, ha fatto uno
spettacolare esercizio di cinismo ed ipocrisia. Respingeva senza
molto entusiasmo la Legge di Partiti ma, contemporaneamente,
giustificava la sua applicazione trasportando la responsabilità su
Batasuna. Ha minimizzato e ridicolizzato gli sforzi di questa
formazione per fare valere i suoi diritti; ha tacciato le
rivendicazioni di "circo", "mascherata", "chiasso"... In quella forma
ha cercato di trasformare la lotta per l'esercizio dei diritti in una
grossolana mascherata.
Materializzato l'oltraggio, il PNV torna a ridicolizzare le proteste
della sinistra allegando che utilizza quanto successo per fare
vittimismo.
EA, Aralar ed altre formazioni politiche che si muovono nell'orbita
della nave madre, PNV, non sono tanto oscene come questo ma hanno
dato pure una disastrosa immagine. Non hanno mosso un dito per
denunciare il complotto inquisitorio. E si sono lamentati nel senso
che il tema "ormai risulta noioso" o che a Batasuna, con
l'illegalizzazione, sta facendo una campagna favolosa. Molto precisi.

IL CLAMORE DI PERSEGUITI ED EMARGINATI

Sono questi, diffidando totalmente dello Stato e dei suoi
collaboratori che hanno assunto sotto la loro resposabilità la difesa
dai loro diritti violati. Si sono lanciati nelle strade per
socializzare la loro denuncia.

Il giorno 3 di maggio, mentre il Governo preparava il broglio
elettorale, la sinistra basca celebrò concentramenti di protesta
davanti alle sedi del PSOE in Euskal Herria.
Il giorno 5 di maggio, e mentre la Corte suprema era riunita, si
celebrarono mobilitazioni in varie capitale basche.
Il giorno 6 di maggio, dopo la comunicazione della risoluzione del
Supremo, rappresentanti delle candidature illegalizzate compaiono in
Donosti qualificando come "trappola" l'attuazione del PSOE e del PNV
tanto durante il processo di negoziazione come durante il processo
pre-elettorale
Il giorno 7 di maggio, rappresentanti della sinistra considerano
grave la situazione che si è creata dopo l'illegalizzazione di 380
candidature. Da parte sua il partito ANV, partito legale al quale
sono state annullate 130 candidature, considera la misura una
dimostrazione di "giustizia coloniale" della Spagna contro Euskal
Herria. Invitano la cittadinanza a mobilitarsi a Bilbao il giorno 12.

Dal momento in cui si conosce la risoluzione del Supremo la Squadra
Giuridica della sinistra basca lavora contro il tempo e presenta
ricorso davanti al Tribunale Costituzionale. Il ricorso, come era da
prevedere, non ha modificato la decisione dello Stato.
Il giorno 9 di maggio, giornata di mobilitazioni popolari in città e
paesi.
Il giorno 11, la sinistra illegalizzata affronta la sua campagna
dalla strada con mobilitazioni generalizzate.
Il giorno 12, è ANV che convoca le sue genti a Bilbao. In quel
pomeriggio, quasi 20.000 persone si lanciano nelle strade reclamando
il diritto ad esercitare i loro diritti civili e polìtici.

Quando diciamo che "il popolo salva il popolo" abbiamo presenti, con
gran soddisfazione e riconoscimento, quanti si sentono popolo con
noi. Persone che appartengono ad altre collettività ma che
condividono la nostra rabbia e la nostra disubbidienza. Senza
soffrire sulla propria pelle l'apartheid, stanno alzando la loro voce
per denunciarlo con noi. Molte grazie.
Euskal Herria, Mayo di 2007.www.askapena.orginfo@askapena.org