la guerra è la guerra così come un morto ammazzato è un morto ammazzato non un
caduto ,e non c'è pace senza pace, paci ,pilar
Due manifestazioni distinte «risponderanno» alla presenza di Bush in
Italia in forme diverse e in riferimento a valutazioni differenti.
Possiamo pensare che una delle due «piattaforme» sia più vicina alle
nostre convinzioni.
Siamo tuttavia preoccupati di non contribuire, aderendo a una e non
allaltra, a una divisione che tende a costituire una contrapposizione
più che una discussione.
Ciò che univocamente e unanimemente si definiva nel 2003 «movimento
per la pace» ha conosciuto e conosce innegabili difficoltà interne.
Ci si aspetterebbe che «essere per la pace» abbia significati e
obiettivi più ampi, più costruttivi, e che «essere contro la guerra»
rappresenti semplicemente un presupposto, una condizione
indispensabile.
In Italia, sono affiorate difficoltà nel momento in cui essere «per la
pace» ha imposto di essere «contro la guerra»: una situazione, almeno
apparentemente, incomprensibile.
Lintrecciarsi di fedeltà alle appartenenze e fedeltà alle convinzioni
ha dato luogo a lacerazioni.
Lassunzione di responsabilità di governo ha posto luno di fronte
allaltra il «realismo politico» e lispirazione ideale.
Settori del «movimento per la pace», non trascurabili per storia,
significato e consistenza, si ritrovano a ribadire ideali di pace, ma
si trovano in difficoltà nellessere «contro la guerra».
Gli ideali diventano così astrazioni e le pratiche concrete diventano
estranee ai pensieri.
Si compiono operazioni poco persuasive sul senso delle parole e dei
pensieri.
Si tende a superare linconciliabilità dei significati dislocandoli in
tempi diversi.
La pace si trasferisce in un futuro ipotetico e auspicabile.
Il contenuto e gli effetti dellimpiego delle armi non sono altro che
la distruzione di esistenze umane, dellambiente, delle possibilità di
convivenza, di attività economiche
in una parola: la distruzione
delle possibilità di vita o anche solo di sopravvivenza.
Sostituire alla parola «guerra» un altro nome è un espediente che non
muta questo contenuto e questi effetti.
Emergency è estranea tanto a impegni di governo quanto a pratiche di
adeguamento, ma ritiene che governare non comporti necessariamente
adeguarsi.
Crediamo che non sia un destino inevitabile la «coerenza passiva»
delladeguare le idee alle situazioni.
Crediamo al contrario che sia necessaria, oltre che possibile, una
«coerenza attiva».
Ricondurre le situazioni alle idee ci pare la sola pratica che dia
motivazioni, significato e dignità al governare, il solo cammino
percorribile per costruire, non subire, il futuro.
Emergency
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Volontari
EMERGENCY
Life Support for Civilian War Victims
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