(26/05/2007) La vedova di Nassiriya Adele Parrillo e Alessandro Zan
sono entrati nel PalaCongressi imbavagliati. Un cartello recitava:
Bindi non imbavagliare le famiglie.
FIRENZE – "Sono una vedova di
Nassiriya e protesto anche perche' con il mio compagno non ero sposata,
con lui formavo una famiglia. Nella nostra unione ho messo tutti i miei
risparmi e ora sono ridotta sul lastrico. E per questo protestiamo
contro la decisione del ministro Bindi, a nome di tutte le famiglie
eterosessuali e omosessuali di averci escluso da questa conferenza".
Queste le parole urlate da Adele Parrillo, vice presidente della Liff,
prima di essere cacciata dal Palaforum di Firenze sala dove si stavano
concludendo i lavori della Conferenza nazionale della famiglia. Con lei
anche Alessandro Zan, presidente dell’associazione e candidato alla
presidenza Linfa (Lega italiana nuove famiglie) che sostituirà a giugno
la Liff. I due regolarmente accreditati sono entrati in sala, si sono
imbavagliati e hanno alzato un cartello: "Bindi non imbavagliare le
famiglie".
Poco prima era intervenuto Amato invitando "a non alzare i
ponti levatoi" verso i diritti dei conviventi. Il ministro dell'interno
ha poi parlato del testamento biologico: “Non si vuole così procurare
la morte ma accettare che non si può impedire".
Intanto fuori dal
cancello centinaia di persone fra extracomunitari, conviventi,
militanti delle associazioni omosessuali e della sinistra hanno aderito
alla protesta di ‘Facciamo Breccia’. "Io mi vergogno di aver votato
questo centrosinistra – ha attaccato Aurelio Mancuso, presidente
nazionale dell'Arcigay – Questa è una conferenza parziale e pericolosa
che guarda a visioni ideologiche