Noi, ONG e Associazioni italiane impegnate in Libano in progetti di
solidarietà e cooperazione internazionale
trasmettiamo la nostra forte preoccupazione per lennesima situazione di
crisi che sta attraversando il nord del Libano. In particolare richiamiamo
la vostra attenzione sulla difficile situazione che stanno vivendo i
palestinesi del campo profughi di Nahar el Bared, sia quelli rimasti nel
campo suddetto, sia quelli (circa 18.500 persone) che hanno trovato rifugio
principalmente nel vicino campo di Beddawi, sistemati in affollate scuole e
altri spazi pubblici.
A 10 giorni dallinizio del conflitto tra lesercito libanese e il gruppo di
Fatah el Islam presso il campo di Nahr el Bared, si registrano ancora
pesanti combattimenti e la presenza di circa 12000 profughi ancora residenti
nel campo, che non hanno potuto o voluto abbandonare le loro case e che si
trovano in un grave pericolo di vita. Queste persone sono civili -tra cui
anche un certo numero di bambini- estranei alle attività terroristiche.
Lartiglieria pesante dellesercito libanese, impossibilitato ad entrare nel
campo, ha già colpito e distrutto circa 2000 tra abitazioni e strutture e
con il passar dei giorni aumenta drammaticamente la probabilità di colpire
la popolazione rimasta nellarea.
Alcuni di noi lavorano direttamente con i Palestinesi dei campi, altri hanno
delle relazioni di solidarietà di lunga data: tutti ci sentiamo coinvolti
alla stessa maniera da questa nuova tragedia. Sentiamo quindi il dovere di
mobilitarci non solo sul piano operativo -come siamo soliti fare attraverso
progetti e concrete azioni di solidarietà- ma anche dal punto di vista
politico, per richiamare con forza lattenzione e limpegno delle autorità
italiane nei confronti di tutti quei Palestinesi che stanno vivendo
questassurda condizione di profughi tra i profughi.
In particolare, richiediamo con forza che il Governo Italiano, anche in
occasione della prossima visita del Ministro degli Esteri DAlema in Libano,
faccia tutto il possibile affinché:
0. Le ostilità in corso presso il campo di Nahr el Bared
cessino immediatamente per consentire lapertura di un corridoio umanitario
ed evitare che il campo sia raso al suolo lasciando senza casa i suoi 40.000
abitanti;
0. Sia assicurato ai profughi palestinesi ancora presso il
campo di lasciare lo stesso e mettersi in salvo in un luogo sicuro anche con
lassistenza delle organizzazioni umanitarie internazionali;
0. Siano facilitati i soccorsi e gli aiuti ai profughi
oltre che nella prima fase demergenza anche per la seconda fase di rientro
con la garanzia del sostegno materiale e della ricostruzione delle case e
delle strutture di pubblico servizio (scuole, servizi socio-sanitari, luoghi
daggregazione sociale) gravemente danneggiate.
Chiediamo con forza che:
- LItalia, avvalendosi del forte ruolo di mediatore che ha voluto
coprire in Libano a seguito del conflitto dellestate scorsa, utilizzi tutti
gli strumenti a sua disposizione per intervenire anche a favore delle
comunità palestinesi rifugiate in Libano a partire dal 1948;
- Il Governo italiano solleciti il Governo libanese affinché si
adoperi politicamente e materialmente per migliorare le condizioni di vita
dei rifugiati Palestinesi -costretti in 12 campi profughi- garantendo loro
accesso ad abitazioni adeguate, assistenza sanitaria, scuole, accesso al
mercato del lavoro ed a tutti gli altri diritti fondamentali;
- Il Governo italiano e la comunità internazionale prendano una
posizione ancora più decisa in favore della pace e della risoluzione dei
conflitti che stanno sconvolgendo larea medio orientale (Libano, Palestina,
Iraq) affinché finiscano le occupazioni militari e a tutti i popoli sia dato
di controllare il proprio futuro.
Come ONG italiane operanti in Libano, vicine allintera popolazione di
questo paese e dellarea mediorientale, riteniamo ormai non più prorogabile
per la comunità internazionale limpegno prioritario e assoluto per la
ricerca della pace attraverso la risoluzione dei conflitti: perché il nostro
lavoro e la nostra presenza qui in Libano che non si può limitare
allassistenza umanitaria in situazioni di emergenza, ci impegna a farci
portavoce delle istanze delle società civili che chiedono di essere tutelate
e messe nelle condizioni di promuovere il proprio sviluppo liberamente e con
la garanzia del rispetto dei diritti umani.
Le ONG e le Associazioni italiane impegnate in Libano:
Un Ponte per
ARCI-ARCS
CISS - Cooperazione Internazionale Sud Sud
RC - Ricerca e Cooperazione
Prosvil - Progetto Sviluppo
Terre des hommes Italia
Associazione per la Pace
CRIC
Associazione Zaatar
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