Re: [Hackmeeting] (senza oggetto ed e' meglio che sia cosi')

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著者: caparossa
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To: hackmeeting
題目: Re: [Hackmeeting] (senza oggetto ed e' meglio che sia cosi')
Alle 19:55 di lunedì 4 giugno 2007, Alessio L.R. Pennasilico ha scritto:
> Appurato che l'ironia non puo' essere utilizzata su questa lista,  
> visto che sembra assolutamente indispensabile prendersi sempre e  
> comunque sul serio, facciamolo, magari serve a qualcosa ...


Io amo l'ironia e quando posso ne faccio uso (non sempre mi riesce); e
sono contento della tua "felice" esperienza veronese.

Ma la storia recente, e meno recente, racconta anche cose diverse:

A Roma, per esempio, negli ultimi casi ci sono stati svariati assalti
all'arma bianca di fascisti verso centri sociali e singoli compagni,
con tanto di morto:

http://veritaperrenato.noblogs.org/

E non voglio dimenticare Dax, ammazzato nel 2003 a Milano.

http://www.reti-invisibili.net/dax/

Ma anche nella "rossa" toscana, con non pochi casi a Lucca e altrove.
Una semplice ricerca con un qualsiasi motore di ricerca ti svelerà la
singolarità della tua esperienza. Questo, tanto per dire, è riferito al
solo 2005:

http://www.ecn.org/antifa/article/897

Questi sono i casi più tristemente famosi e i più recenti; ma visto che
ormai sono vecchietto, non dimentico gli attacchi organizzati qualche
anno fa contro il centro sociale Torchiera di Milano o ancora più
indietro l'aggressione con coltellata ad un compagno spagnolo nei
pressi del centro sociale leoncavallo di Milano (e qui siamo negli
anni '80).

Non ricordo, invece, di agguati ai fasci con conseguente coltellata, da
parte di compagni, singoli o organizzati.
Almeno non dopo gli anni '70 (in cui, cmq, non venivano usati i
coltelli, ma spranghe e/o chiavi inglesi. Non che sia meglio...).

L'unico episodio di attacco ai fasci, di cui abbia memoria in tempi
recenti, fu proprio dopo l'accoltellamento dello "spagnolo" a Milano,
in cui venne attaccato e raso al suolo un noto bar della città, in cui
solevano trovarsi quei personaggi (individuati come responsabili
dell'aggressione): oltre alla distruzione dei locali, tra i presenti ci
furono solo feriti lievi, a mò d'avvertimento.
Poco elegante, magari, e sicuramente il Mahatma Gandhi non avrebbe
approvato ma il risultato, pratico, fu che per almeno una decina d'anni
nessuno fu più aggredito a Milano se andava in giro con una keffia o
cmq vestito "alternativo".

Per finire, io non sono un amante de "l'antifascismo militante", che
considero la scappatoia in cui si rifugia il "movimento" nei suoi
momenti di calo (come sta succedendo in questi anni, dopo il 2002); e
dove, spesso, vengono fuori le "anime" peggiori del movimento stesso,
quelle che stanno più in palestra che in biblioteca (per dire).
E rimango convinto che è il nostro agire, politicamente e culturalmente,
nella società che depotenzia la protervia neofascista.
E bla bla bla.

MA l'autodifesa è altrettanto fondamentale, e se mi vieni a rompere i
coglioni ti anniento.

Per questo, per la mia storia e per la storia dei tanti che sono morti o
sono rimasti seriamente menomati per mano delle merde fasciste, quando
sento parlare con tanta superficialità di questi argomenti, tutta
l'ironia di cui sono capace viene meno. E me ne dispiace.

--
"E se mi prendono?"
"Ti hanno gia' preso, coglione.
E se ti liberi?"
http://www.crimethinc.com