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Numero 04 - 02 giugno 2007
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2 giugno
Giornata importante per gli italiani quella di oggi. Si festeggia la nostra Repubblica, quella nata dalla Resistenza, dalla lotta antifascista, la Repubblica che ha posto le sue basi su una Carta Costituzionale che afferma la libertà che ognuno, al di là di ceto, razza, sesso, credo politico o religioso deve godere appieno e, non ci stancheremo mai di dirlo, ripudia, ripetiamo, ripudia la guerra.
E oggi vedremo il nostro Capo dello Stato, dritto sul palco d'onore, a guardare ammirato le nostre Forze Armate passare perfettamente in riga a mostrare i propri muscoli. Come se la Repubblica sia merito loro, dei cannoni, dei caccia che sfrecciano nel cielo.
Ci piacerebbe per una volta vedere per il due giugno il Capo dello Stato entrare in una fabbrica, in un cantiere edile dove lavorano anche i rumeni non in regola, in una scuola, in un ospedale e dire grazie a tutti coloro che, malgrado i raggiri dei politici, le disonestà di certi imprenditori e dirigenti, continuano a costruire, a insegnare, a curare... perché questi sono le donne e gli uomini che fanno la Repubblica. Questi sono "i nostri ragazzi" a cui i politici dovrebbero dimostrare tutta la loro solidarietà e non rincorrere per opportunismo la vuota demagogia fascista dove si fa il proprio dovere solo se si è al fronte.
Che i militari ritornino dalle zone di guerra, stanno infrangendo un articolo della Costituzione ma, quel che è peggio, stanno diffondendo disperazione e morte per gli interessi di bottega di pochi.
