Ho dovuto purtroppo constatare personalmente che alcuni cosiddetti elettori del cosiddetto centrosinistra, che pure hanno votato il 27 maggio, non voteranno e invitano a non farlo per il ballottaggio in Provincia. Credo che sia del tutto inutile spendere fiato ed energie con questi autolesionisti, e neppure tentare di convincerli che Repetto è, come io penso, uno dei migliori amministratori della regione. Non servirebbe neppure ricordare loro il valore della posta in gioco e il fatto che (lo ho ascoltato poco fa da "sciaboletta" Scajola) il capo della banda di Arcore verrà due volte a Genova in questi giorni, a dimostrazione del carico da novanta che la destra ci mette sopra.
Credo invece che dovremmo rivolgerci a quelle decine di migliaia di astensionisti al primo turno, la stragrande maggioranza dei quali, addirittura la totalità, erano in precedenza elettori dell'Unione. Lo dimostrano i dati elettorali, se qualcuno ha davvero voglia di valutali con attenzione zona per zona, addirittura seggio per seggio.
Per farlo non è particolarmente difficile, se ci ricordiamo qualche minima regola organizzativa del passato. Dai dati seggio per seggio è facilissimo individuare le zone dove il fenomeno (forse è meglio dire noumeno) dell'astensione è più marcato, e concentrare lì volantinaggio e cassettaggio. Spero che a nessuno venga in mente che potrebbe essere un'ingerenza contro la privacy (in passato ho ascoltato anche una sciocchezza del genere!). Se ai gruppi dirigenti dei partiti della sinistra è rimasto ancora un po' di fiato in gola e non gli si sono atrofizzati gli indici e i pollici per telefonare ai soliti che non risolvono, potremmo attendere qualche segnale di risipiscenza. Poi il testo dei proclami cartacei possiamo concordarlo facilmente, purchè contenga un esplicito riferimento a un patto: quello di rimettere in piedi una politica fatta con la gente e non al di sopra delle loro teste.
Coraggio, Giuliani
