Re: [NuovoLab] lettera aperta

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Autore: Giuliano Giuliani
Data:  
To: Mailing list del Forum sociale di Genova
Oggetto: Re: [NuovoLab] lettera aperta
Ho letto la lettera di Norma. Piacevole. Scritta bene. Piena di quell'ironia che fa bene, l'unica arma il cui uso sia consentito e auspicabile da chi si dichiara pacifista e lo è davvero. E qui colpisce, anche perché Bertinotti ha offerto il fianco, con frasi e concetti inusuali, quando non banali, sbagliate, inutili, in qualche caso persino offensive verso altri.

La lettera di Norma ha un rischio, immagino calcolato: sostenere che Rifondazione è inaffidabile, tanto quanto il suo nume tutelare. E siccome fra pochi giorni si vota, pensiamoci.

Qui sono in pieno disaccordo con Norma. Perché non votare è un errore ben più grande di quello di Bertinotti (e dico non votare perché oggi l'astensione o la scheda bianca sono il salto più facile per chi votava Rifondazione). L'Italia é divisa in due, si dice. E se chi sta da una parte non vota più è pari pari al fatto che vota per l'altra parte. Sarà semplicistico ma é così.

Io credo invece che il pericolo maggiore, oggi, in Italia, venga da un'altra parte. Anzi, quel pericolo è presente da 147 anni ma recentemente ha assunto una pericolosità immensa e sottovalutata. Sto parlando di quel cancro al centro del Paese, che ne condiziona esistenza, scelte e futuro. Sto parlando del Vaticano e della gerarchia ecclesiastica. Non bastano a confermarlo l'omofobia, la difesa ad oltranza della pedofilia, la lotta ai DICO, a qualunque diritto delle coscienze laiche. L'ultimo esempio lo fornisce ancora una volta Bagnasco. Ha parlato di lotta alla povertà. L'altra sera Anno Zero ci ha informato che i primi a sfrattare e cacciare in strada le famiglie povere sono i padroni di un terzo della proprietà immobiliare di Roma, cioé la gerarchia ecclesiastica. Per parlare di allarme povertà avendo firmato la mattina l'ordine di sfratto e di sgombero ci vuole una bella faccia.

Cent'anni fa gli anarchici truculenti cantavano "impiccheremo l'ultimo papa con le budella dell'ultimo re". "Purtroppo" si sono limitati a cantarla. Oggi sarebbe impossibile e inutile (devo dire anche sbagliato, ovviamente?). Inutile perché di re per fortuna non ne abbiamo più e per l'ultimo discendente, quella specie di paguro bernardo sfruttatore di lucciole, sarebbe persino un indebito onore. Inutile perché abbiamo dovuto verificare che è proprio vero che "morto un papa se ne fa un altro", spesso peggiore del precedente.

Allora? Allora penso che, se si è d'accordo che quello è davvero un cancro, un pericolo, qualcosa possiamo e dobbiamo fare. Spiegare, diffondere l'informazione, rappresentare, rinforzare la coscienza di quelli che hanno la laicità debole. E farlo distinguendo la cancerogenesi della gerarchia dalla rispettabilissima fede in quel grande uomo che è stato Gesù Cristo e nel suo messaggio di pace. di amore fraterno, di solidarietà. In questo sforzo, ha ragione Norma, possiamo unirci tutti, credenti, atei, cattolici, musulmani, ebrei, e chi più ne ha più ne unisca.

Un ultimo suggerimento: leggete "Il vangelo secondo Gesù Cristo" di Saramago. E' una bibbia del ventesimo secolo!



Giuliano Giuliani

----- Original Message -----
From: norma
To: forumgenova@??? ; aderentiretecontrog8
Sent: Tuesday, May 22, 2007 10:24 AM
Subject: [NuovoLab] lettera aperta


Ho mandato questa lettera ai giornali, ma qualcosa mi dice che non la pubblicheranno......
Leggetela almeno voi; altrimenti che l'ho scritta a fare?
Norma
Lettera aperta a Fausto Bertinotti

Caro Compagno, Signor Presidente

La gelosia, si sa , è un brutto sentimento.E non fa onore a dei pacifisti.

Ma dobbiamo confessare di averlo provato quando abbiamo letto le tue opinioni sui paracadutisti della Folgore. Non possiamo credere che tu voglia più bene ai parà che a noi pacifisti e pacifiste. Eppure le tue parole sono chiare:

"La Folgore? La migliore vetrina del paese......Questa missione è la migliore vetrina per l'Italia. Vi sono grato e sono orgoglioso di appartenere a questo paese. Bisognerebbe che i politici ascoltassero questi militari, venissero qui in Libano a vedere la loro capacità di comprensione. La loro è davvero una presenza militare di pace.Se qui ci fosse una Ong, farebbe le stesse cose che fate voi. mi sono proprio commosso a vedere le divise dell'esercito con i bambini."


E allora siamo passati ad un severo esame di coscienza, e ci siamo accorti di averi davvero deluso.


Alcuni di noi, i migliori di noi, sono andati nei più vari teatri di guerra e di miseria, come i tuoi cari parà. Dove hanno sbagliato? Dovevano andare armati, farsi paracadutare, mettersi in divisa?

Ahimè, non c'erano soldi per quella roba. E poi sembrava loro un tantino inopportuno presentarsi con il mitra o con il FAL, visto che volevano solo distribuire viveri e curare ammalati.


Non abbiamo una "preghiera del pacifista", mentre , riconosciamolo, quella del parà è davvero bella.: Recita, tra l'altro: ".....Se è scritto che cadiamo, sia! Ma da ogni goccia del nostro sangue sorgano gagliardi figli e fratelli innumeri,orgogliosi del nostro passato, sempre degni del nostro immancabile avvenire........E per noi,o Signore, il tuo glorificante sorriso"

Una preghiera commovente davvero, specialmente nella parte sull'immancabile avvenire! Ma non è colpa nostra se noi non ne possediamo una: siamo inguaribilmente pluralisti, è quelli di noi che sono pagani, cattolici, musulmani, atei o altro cercano di dimostrare con i fatti e non con le parole la bontà della propria ideologia.


Alla fine delle nostre riunioni non ci salutiamo gridando "Folgore!" Ci auguriamo semplicemente la buonasera. Mentre un grido marziale è una cosa davvero simpatica,che rinsalda lo spirito di corpo ed il senso di appartenenza.... Ma cerca di comprenderci: alla fine delle riunioni qualcuno/a di noi deve ancora lavorare ( i più fortunati), studiare, stirare, lavare....Abbiamo tagliato un po' sulla coreografia, perdonaci.


Non abbiamo occupato pagine di cronaca con episodi come quello del paracadutista Emanuele Scieri caduto la notte tra il 13 ed il 14 agosto del 1999 da una torre per paracadute all'interno della caserma Gamerra di Pisa in un modo che ha lasciato molti dubbi. Ma non abbiamo caserme: solo sedi molto spartane, che paghiamo di tasca nostra. Pochissime le scale; pochissime le esercitazioni. Perdonaci.

E nonci siamo neppure fatti ritrarre in foto come quelle di Epoca e Panorama durante Restore Hope in Somalia (1993) che ritraevano una giovane somala terrorizzata e circondata da parà sghignazzanti.O quella con un ragazzo somalo steso a terra, mentre il sergente Valerio Ercole inizia la tortura con gli elettrodi ai genitali, dopo averlo bagnato per rendere più violenta la scossa. O quella di una ragazza violentata ed ancora un giovane incappucciato, legato con lo spago e trascinato via come fosse un animale.


Ma quando hai guidato la svolta nonviolenta di Rifondazione Comunista non ci hai spiegato che dovevamo fare dei prigionieri.....Perdonaci.


Norma Bertullacelli - a nome di alcuni pacifisti e pacifiste gelosi.



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