Caro Direttore del Manifesto,
Cara Redazione,
sono una delle persone che stanno lavorando ( da volontarie ) per
organizzare la manifestazione NOBUSH NOWAR del 9 giugno.
Per me questa E' la manifestazione, organizzata da centinaia di associazioni
e non solo dalle reti nazionali, col chiaro obiettivo di non limitarsi
soltanto ad agitare il
No al cattivone Bush, ma col proposito di contestare la politica di guerra
del governo italiano secondo una piattaforma identica nei contenuti a quella
della "Carovana controlaguerra". Il popolo che da Genova in poi ha detto NO
ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA sta con noi- come dimostra
la grande assemblea nazionale svoltasi ieri a Lettere a Roma.
Questo popolo protesterà in un grande e pacifico corteo di massa- come a
Vicenza
il 17 febbraio- contro la politica di terrore nel mondo, i massacri e gli
stermini
ed il suo capo militare e politico ( il presidente USA)-non solo un simbolo
ma
un POTERE in carne e ossa, un criminale di guerra in carne e ossa.
Ma dei crimini di guerra siamo complici anche tutti noi se ci facciamo
rappresentare
da un governo che invia in Afghanistan gli elicotteri Mangusta (mostruose
macchine
da guerra lanciamissili in grado di incendiare con uno solo di questi
missili interi
villaggi), se siamo acquiescenti e diamo copertura alle scelte che
arrostiscono gli esseri umani nei teatri di guerra , di cui siamo
corresponsabili con le nostre truppe di guerra. Io sarò in piazza a
protestare il 9 giugno con tutti e tutte coloro che mi somigliano, che
vogliono rompere la complicità col governo di guerra degli USA e non
vogliono più dare copertura a questo governo italiano ed alle sue menzogne
di guerra. Per questo credo che il sit-in convocato su altra piattaforma
(che non fa menzione delle responsabilità del governo italiano) da alcune
associazioni -ormai divise dal movimento di massa contro la guerra- e dai
partiti di governo, sia un modo sbagliato per protestare. Gli effetti
saranno quelli di denigrare la nostra manifestazione di massa, di spaccare
il movimento e criminalizzare il dissenso, di fornire copertura al governo
italiano e soprattutto alle scomode poltrone della ex- sinistra radicale.
Ma nonostante ciò esorto tutte e tutti con buona volontà a credere nelle
capacità del nostro movimento di rigenerarsi, di autoorganizzarsi, di
rialzare ancora la testa, di strapparsi via tutti i bavagli. Vi esorto a non
tornare a casa, a contestare a testa alta le ambiguità e le complicità dei
partiti di governo, a dare credito a chi come me non fa parte del ceto
politico, e sta lavorando seriamente per la partecipazione popolare e non
politicista a questa manifestazione. SALAM Nella Ginatempo
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