[NuovoLab] Ciao Pietro,hasta la victoria siempre.

Stasera, stravolto dal dolore ho dovuto leggere una fiaba a mia figlia Alice per farla addormentare. Raccontava di 7 gnomi che coloravano il mondo ,ognuno un colore diverso. Pietro per come l’ho conosciuto era tutti i colori assieme. Colorava il mondo, ma se devo sceglierne uno, non ho dubbi era lo gnomo del rosso.
La sua vita è stata dedicata a colorare questo mondo di rosso per renderlo migliore. Giorno dopo giorno. Ci ha lasciato oggi, mentre stava organizzando una manifestazione per domani, contro la firma del contratto degli statali, contro sta minchia di Governo Prodi.
Me lo ricordo in mille occasioni , alla festa dei Senegalesi a Castello de Albertis che ballava con la sua amata compagna, o alla cena di Natale a pranzo dal mitico pino’s, a mangiare muscoli da me a Deiva o sull’autobus che ci portava a Roma per lo sciopero generale del 30 marzo. Per 24 ore di seguito mangiammo e bevemmo, sua era la teoria che praticavamo tutte le volte possibili, che la politica con la P maiuscola doveva essere anche gioia e divertimento.
Lo ricordo,compagno delizioso, affidabile ,efficiente,fantasioso con il suo inseparabile computer. In questi anni assieme ci siamo divertiti militando, tra enormi difficoltà di ogni tipo, praticando il conflitto, mettendo davvero i nostri corpi a disposizione di quell’esercito di straccioni,gay,donne, bambini,provando davvero a rendere migliore questo cazzo di mondo. Con cervello e cuore senza secondi fini. Un grande dirigente del sindacalismo di base, della sinistra antagonista. Mi mancherà enormemente, gli volevo bene. Diverso da me, ma entrambi disadattati, con i suoi modi mi toglieva paure ed ansie rispetto alle cose da fare. Rendeva semplici le imprese più difficili.

…. E raccontano i più vecchi tra i vecchi delle comunità che ci fù un certo Zapata che si levò per loro e che la sua voce cantava, più che gridare,”terra e libertà”.E raccontano i vecchi che egli non è morto, che tornerà. E raccontano i più vecchi tra i vecchi che il vento, la pioggia e il sole dicono al campesino quando preparare la terra, quando seminare e quando mietere.
E raccontano che anche la speranza si semina e si raccoglie. E dicono i vecchi che il vento, la pioggia e il sole stanno parlando in altro modo alla terra; che non si può continuare araccogliere morte per tanta povertà, è l’ora di raccogliere ribellione.
Così dicono i vecchi. I potenti non ascoltano, non riescono a sentire, sono resi sordi dall’abbruttimento che il potere gli grida all’orecchio.”Zapata”, ripetono piano i giovani poveri;”Zapata” insiste il vento…………

Ciao Pietro.



Attilio Ratto
Via Adamello
16159
Genova (Italia)
telefono:3493691844


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