[Incontrotempo] 2 giugno: proiezione de "il leone del desert…

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Autore: corrispondenze metropolitane
Data:  
To: incontrotempo, marxiana
Oggetto: [Incontrotempo] 2 giugno: proiezione de "il leone del deserto" a Roma
Sabato 2 giugno, ore 18,00
presso la sede di via Efeso 2/a - METRO Linea B - S.
Paolo Basilica
proiezione del film
IL LEONE DEL DESERTO
Si tratta del film, diretto da Mustafa Akkad, che ha
subito forse la più pesante censura nella storia
dell'Italia
repubblicana. E' dedicato al genocidio italiano della
popolazione libica ed alla forte
Resistenza che incontrarono le forze armate italiane,
soprattutto in Cirenaica: un episodio di inquietante
attualità che fa
capire la continuità fra le passate "missioni
civilizzatrici" e le presenti
"missioni di pace".
A seguire, dibattito: centro-destra e centro-sinistra
portano avanti una politica di
sfruttamento e intervento militare sul piano
internazionale e una politica
antiproletaria sul piano interno. Entrambi i piani
sono due facce di una stessa
medaglia: quella dell’imperialismo italiano. Bisogna
rilanciare la mobilitazione per
il ritiro immediato di tutte le truppe dall'estero,
collegandola alle lotte dei
lavoratori in difesa delle proprie condizioni.
Per denunciare e smascherare in ogni momento
l’imperialismo del nostro paese, i veri compiti dei
soldati italiani
all'estero, il reale obiettivo di oppressione, rapina
e sfruttamento delle “missioni umanitarie”. Chi
mantiene il
silenzio su questa realtà si rende oggettivamente
complice dell'imperialismo e delle sue aggressioni. È
necessario contrastare la retorica degli “italiani
brava gente”, il mito con cui l'imperialismo italiano
ha da
sempre mascherato i propri interessi economici e che
ancora oggi è utilizzato dai mass media,
pronti quando fa comodo, a denunciare i “cattivi”
inglesi e americani di Abu Ghraib per esaltare, di
contrasto, la “bontà” dei soldati italiani. Ma i
“bravi ragazzi” di cui parlano tv e quotidiani, sono
quelli che in passato massacrarono e deportarono i
libici, colpirono con i gas tossici la popolazione
etiope, rapinarono e distrussero villaggi e città nei
Balcani e che oggi si fanno
ricordare per stupri e violenze (Somalia, 1993), per
l'uranio impoverito che ha avvelenato e avvelena
tutt’ora
un popolo intero (Serbia, 1999), per le ambulanze
fatte saltare in aria o il tiro al bersaglio sui
civili (Iraq, 2004).

organizzano: Corrispondenze Metropolitane
(cmetropolitane@???),
GCR - il lavoratore comunista (lav_com@???), e i
compagni/e di via Efeso.








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