[Cm-milano] un report incompleto sulla ciemmona interplaneta…

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Autore: Alex Foti
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To: critical mass milano - crew ::: http://www.inventati.org/criticalmass/ ::: la rivoluzione non sara' motorizzata !!!
Oggetto: [Cm-milano] un report incompleto sulla ciemmona interplanetaria
sorelle pink e fratelli provo, eccovi il mio riportino.

La più grande ciemmona di sempre. Così han detto i romani contemplando
lo spettacolo di più di 3000 bici che da piazza del popolo han
risalito il pincio per poi irrompere nel centro di roma fra fori
imperiali, lungotevere e circo massimo. Si era già capito dal giorno
prima alla piramide che la massa era su di giri: euforia pink
anarcociclista al 100%. Noi siamo arrivati in treno con le bici appese
ai ganci del vagone del macchinista. Viaggio lungo ma in iperrelax.
Vicino a montalto di castro uno con una lunga cicatrice sul ginocchio
si avvicina e fa: ma è vostra quella bici con rota fixa senza freni? è
un ciclomane! (e si scambia vedute con Kordusit, e ci racconta di come
le bici hanno sostenuto la protesta nocoke). Cambio liscio a Livorno e
discesa a Ostiense: comdo e low-carb. Alla piramide all'appuntamento
convenzionale della massa si sentivano già 4 lingue (francese,
spagnolo, inglese, romanesco), tano d'amico faceva le foto e una pink
samba era pronta sulla macchina a pedali. Bandiera gialla di critical
mass al vento, distribuzione di spillette cicloguerrigliere, umanità
accaldata e ridente pronta a sciamare verso la periferia romana.
Bellissimi i grilli e le bici a due piani sfornati dalla ciclofficina
del pigneto alla ex snia, dove si era aperto due giorni prima il forum
eurociclico (alta la partecipazione dalle masas criticas spagnole
--gran belle tshirt-- che sabato hanno fatto pubblicità al 9 giugno
con scritte su propri corpi nudi). Tante le pubblicazioni di
ciclofilia: dall'enCICLOpedia al pamphlet di stampalternativa venduto
dal partito ciclista italiano. Molto calda l'accoglienza della
periferia romana, applausi dalle finestre, approvazione sui
marciapiedi. A un certo punto abbiamo bloccato il raccordo anulare:
una figata! Arrivo al tramonto nel setting rururbano della snia col
campeggio ciclolibertario (di pifano;) e le bici carretti a mo' di
trotter per portare piante e altri materiali.

Dopo altri 15 km per trivare il nostro giaciglio, risveglio e pranzo
romanesco a ponte milvio deturpato dai lucchetti dei coatti, ci
presentiamo a piazza del popolo sabato alle 4:30 dove un frastuono
pseudolive8 organizzato da veltroni con i soldi dell'unione europea
(ma perché nn hanno messo in un container tutto il palco e l'han
spedito ai bisognosi?) ci contende la piazza. Ci sono attivisti per
l'acqua con la maglietta che con le fontanelle romane stilizziato (più
diffuse, ma ti devi inginocchiare per bere; meglio le nostre grifate).
Arrivati becchiamo subito il disperso Bunning, dinoccolato londinese
queer+vegan+nowave di radical europe. Sta leggendo fantomas in
italiano. Baci e abbracci felici. Un sorso di whisky e siamo
carburati. Si stende uno striscione NO OIL enorme al capo opposto
della piazza. Bici innalzate e applausi. Le nubi si aprono. Arriva il
contingente finale dal campeggio: si parte! E' un caleidoscopio
fantastico di eresie e devianze: le 100celle city bikers capeggiate da
2 adipose gemelle, i ciclogiardinieri dei 4cantoni
(http://4cantoni.blogspot.com/) con le zolle takeaway da piantare,
bambini su rimorki di ogni tipo, la ciclofficina di s.donato, ragazzi
con le magliette nere con cassa toracica disegnata con la bottiglia di
vino al posto della bottiglietta che tengono a bada gli insidiosi e
fastidiosi motorini che vorrebbero infiltrarsi a tutti i costi.
Insieme all'aureola pink di tandala e gli adesivi "MALEDICTUS XVI", la
bandiera europea con le foglie di maria al posto delle stelle gialle,
danno un po' la cifra iconografica della ciemmona. Di fronte al
monumento patriottico bianco come la varekina il megafono annuncia che
siamo 4mila: boato di esultazione. Finalmente il tempo di una canna.
Alcuni autoinscatolati intrappolati dalle bici spengono il motore e si
rilassano: sarà loro concesso di defluire, al contrario di mercedes e
bmw che claxonano e cagano il cazzo (meno suv a roma, ma più scooter
stronzi). Ci dirigiamo verso il tevere. Li è il momento che finalmente
si riesce a vedere tutto l'enorme sciame con un colpo d'occhio: è
festante, gioioso, sereno sotto le fronde: viola, pink, nero,
tardofreak e postpunk, solar queer y mechano-hacker. Puoi parlare con
tutte/i a partire dai messaggi stampati sulle loro tshirt o
incorporati nel proprio mezzo biciclico (vedi il tritandem e la bici
con quattro pedali con il passeggero dietro che può aiutare il
manubrista davanti); le ricombinazioni random fra persone sono
infinitamente di più rispetto a una manif a piedi: ci si aggancia, ci
sgancia, ci si riaggancia. Domenica la massa balneare, ma noi siamo
sul treno che attraversando la maremma e l'appennino ci riporterà a
NoMilaNo. Com'è andata domenica?

baci, lx