[NuovoLab] Lettera di zanotelli a prodi

Üzenet törlése

Válasz az üzenetre
Szerző: Giovanna Caviglione
Dátum:  
Címzett: forumgenova@inventati.org
Tárgy: [NuovoLab] Lettera di zanotelli a prodi
Dal sito di arcoiris.
Giovanna Caviglione

Egregio Presidente del Consiglio,
Pax et Bonum. Le auguro di cuore che questa antica benedizione francescana
che raccoglie quella ebraica dello Shalom (pienezza di vita) diventi il Suo
programma di governo. Io avevo tanto sperato che il suo governo avrebbe
riportato l'Italia a essere Paese non più in guerra con altri Paesi, come
prevede la Costituzione italiana (art.11). Purtroppo non è stato così. Ne
prendo atto con rammarico. Devo confessarle che non me lo aspettavo. Non mi
aspettavo la decisione di rimanere in Afghanistan. Una guerra ingiusta
contro un popolo che non ci aveva fatto proprio nulla. Ma soprattutto non mi
aspettavo una politica che mira a rendere l'Italia un Paese armato e a
immetterlo nel complesso militar-industriale mondiale.

I fatti sono sotto gli occhi di tutti:


1. Il suo invito, lo scorso settembre durante la sua visita in Cina di porre
fine all'embargo europeo e italiano per la vendita di armi al colosso
cinese, è stato per tanti di noi un primo colpo al cuore.


2. La finanziaria di quest'anno ha stanziato 22 miliardi di euro per la
Difesa. Un aumento del 12% rispetto alla ultima finanziaria del governo
Berlusconi. Siamo al settimo posto al mondo per le spese militari.


3. Nella finanziaria di questo anno l'articolo 113 istituisce "un fondo per
le esigenze di investimento della difesa" cioè per la ricerca militare. Si
tratta per i prossimi tre anni di qualcosa come quattro miliardi e mezzo di
euro. È un fatto di estrema gravità.


4. Il sottosegretario alla difesa, on. Forcieri, ha firmato a Washington lo
scorso febbraio il protocollo di intesa su produzione e sviluppo del caccia
F-35 (Joint Strike Fighter). Se ne costruiranno oltre 4.500 esemplari al
prezzo di 45 milioni di euro cadauno. Per questo progetto l"Italia dovrà
stanziare subito un miliardo di euro.


5. La decisione di ampliare la base americana di Vicenza (aeroporto Dal
Molin) presa dal suo governo contro la forte opposizione della popolazione
vicentina è molto grave.


6. Il rafforzamento delle basi militari americano e Nato, soprattutto nel
Sud Italia, che diventa la nuova frontiera della guerra al terrorismo. La
base di Sigonella (Sicilia) è in procinto di essere triplicata, mentre
Napoli diventa la nuova sede del Supremo Comando navale americano di pronto
intervento che giocherà tramite il "Comando dell'Africa" (Afri-Com) un ruolo
notevole per il controllo americano del continente nero.


7. La firma, lo scorso febbraio di un memorandum di accordo quadro per fare
entrare il nostro Paese sotto l'ombrello dello "Scudo" antimissile. Un
accordo negato all'inizio dal suo governo e in un secondo tempo, ammesso.
Così l'Italia e Polonia sono dentro il programma dello scudo antimissile
mentre Grecia e Turchia non lo hanno accettato. Questo spacca ulteriormente
l'unione europea e fa infuriare la Russia che grida alla "minaccia".


8. Secondo il rapporto del suo governo presentato in parlamento lo scorso
marzo, l'Italia ha venduto armi per un valore di oltre 2,19 miliardi di euro
con un aumento di vendite del 61% rispetto all'anno precedente. Grossi
affari per le banche armate, ma soprattutto per il suo governo che è il
maggior azionista delle fabbriche di armi italiane.


Da tutto ciò mi sembra ovvio affermare che il suo governo sta marciando a
piena velocità verso una militarizzazione del territorio e verso
l'inclusione dell'Italia nel complesso militare industriale mondiale. Che
questo avvenga proprio sotto un "governo amico" coperto da una "stampa
amica" proprio non riesco ad accettarlo. E più grave ancora, mentre troviamo
i soldi per le armi, non li troviamo per la solidarietà internazionale
(siamo fanalino di coda nella lista Ocse per l'aiuto ai Paesi impoveriti). E
non troviamo neanche 280 milioni di euro per pagare il "Fondo globale" per
la lotta all'Aids, come era stato promesso ai vertici G8.


Presidente, che delusione! Soprattutto che tradimento dei poveri! Le auguro
che l'urlo degli impoveriti che per 12 anni ho ascoltato nel mio corpo nella
baraccopoli di Korogocho giunga al suo orecchio e l'aiuti a cambiare rotta.
Sono solo un povero missionario comboniano.


p. Alex Zanotelli
(Direttore di Mosaico di pace)
Napoli, 27 aprile 2007
http://www.disarmo.org/rete/articles/art_21538.html)