[NuovoLab] Genova: La cavia dello svluppo

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Genova LA CAVIA DELLO SVILUPPO

IL mostro del Porto

Non ci sono sorprese a Genova.
Il centrosinistra e' compatto dietro la candidata sindaco Marta Vincenzi, che ha scelto come motivo conduttore della campagna elettorale lo slogan “Genova futura. Una nuova stagione da vivere insieme”
Vincenzi e' stata consigliera comunale e assessora in due giunte di centrosinistra, nonche' Presidente della Provincia di Genova e parlamentare europea.
Una vita nelle istituzioni, appunto.
Non ci sono sorprese; e difficilmente ci sara' un ballottaggio: il progetto di citta' del centrosinistra disegnato nelle due giunte Pericu ( e che ha portato per esempio il primo caso italiano di privatizzazione del trasporto pubblico) raccoglie i consensi degli industriali e dei costruttori, che stanno investendo milioni di euro in parcheggi e infrastrutture in una citta' gia' satura.
I temi della difesa del territorio e dei beni comuni, del lavoro (pochi giorni fa i camalli hanno protestato dopo l'ennesimo omicidio sul lavoro) entrano nella campagna elettorale quasi solo come cosmesi.
Un omaggio dovuto o poco piu'.
La ristrutturazione di quel che resta del welfare locale (complice un effetto Bagnasco sulla chiesa genovese) risente dell'impostazione paternalistica che i centristi dell'Unione cercano di far passare anche a livello nazionale.
E le privatizzazioni non si fermeranno.
Il test elettorale genovese, forse, e' interessante per questo: per capire fino a che punto il capoluogo ligure, con le sue pecularieta' industriali e storiche, possa diventare uno dei laboratori dell'anima “sviluppista” dell'Unione.
Le premesse, purtroppo, sembrano ottime.
Il sito di Marta Vincenzi, un po' glamour e molto atteno ai trend comunicativi (gli spot elettorali sono su YouTube) allude appena ai partiti che sostengono la sua candidatura.
Niente simboli vistosi, solo un sorriso rassicurante per venire incontro alle inquietudini dei genovesi, un po' spaesati in una citta' che fatica, dopo le Colombiadi e l'anno in cui e' stata capitale europea della cultura, a ritrovare ruolo e senso.
Qualcuno ci prova a smuovere lo stagno, come Antonio Bruno, dalle liste di Rifondazione Comunista.
Un candidato vicino ai movimenti sociali, che sperano, in caso di sua elezione, in un ruolo che non sia solo di testimonianza.
Sorprese post-elettorali? Forse.
Genova e' capace anche di questo.

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