Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA, PASSO A PASSO
Servicio informativo de ASKAPENA, Nº 177
ABERRAZIONI
GIURIDICHE PER GIUSTIFICARE UN GENOCIDIO POLITICO.
Il PSOE ha perso le carte. Nel suo
spettrale"processo di negoziazione" non è riuscito a forzare la
sinistra basca affinché rinunciasse alle suo esigenze di sovranità.
Simile
atteggiamento provocatorio di una ridotta di vascones libertari è
intollerabile. Lo Stato deve farla finita con essi e liquidarli
politicamente.
Dato che stiamo in un preteso Stato di diritto e non risulta fattibile
il
genocidio fisico, non rimane altro rimedio che ricorrere al genocidio
politico:
privare la sinistra basca dei suoi diritti fondamentali civili e
politici.
Mentre si succedevano le
conversazioni
suppostamente negoziatorie, il PSOE ha mantenuto attivata la Legge dei
Partiti
come una minaccia dissuasoria per condizionare le conversazioni. Le
elezioni
municipali e provinciali di Maggio segnavano il punto chiave: o la
sinistra
basca si arrendeva o si applicava contro essa la Legge in tutto il suo
rigore
per ostacolare l'esercizio dei loro diritti di cittadini.
La strategia del PSOE era criminale
ma non esente
da difficoltà: da una parte la Legge, nonostante la sua oscenità
fascista, ha
le sue limitazioni. D'altra parte, la sinistra basca ha messo sul
tavolo una
serie di opzioni: l'iscrizione di un nuovo partito, ASB, la
presentazione di
260 liste con la denominazione di origine di "sozialista abertzaleak"
(patrioti socialisti); tutte queste candidature erano piattaforme
elettorali,
non vincolate a nessun partito, definitamente di sinistra e promosse da
85.000
cittadine e cittadini che avevano appoggiato con la loro firma la
presentazione
di tali piattaforme locali. In terzo luogo, un partito legale da 30
anni
-Azione Nazionalista Basca- presentava altre 252 candidature. Che cosa
fare
davanti a questa valanga di offerte elettorali?
Il primo passo dato dal PSOE è
stato quello di
respingere l'iscrizione e registro del nuovo partito -ASB-
considerandolo una
continuità di Batasuna. La Procura dello Stato impugnò questa nuova
sigla e la
sala 61 della Corte suprema accettò la domanda di illegalizzazione. La
difesa
di ASB presentò le sue allegazioni e reclamò la celebrazione di una
vista
orale. La Corte suprema accettò la proposta ma situandola in una data
-16 di
maggio- quasi coincidente con le elezioni che si celebreranno il giorno
27 di
maggio. Gli avvocati della difesa impugnarono il ritardo nella
celebrazione
della vista poiché una questione apparentemente frivola, come è quella
di
calendario, invalidava in realtà il nuovo partito per partecipare alla
campagna
nell'ipotesi (per niente probabile) che fosse legalizzato.
Nell'alba del giorno 5 di maggio,
la Corte suprema
ha ill egalizzato, le 260 piattaforme popolari che avallavano 85.000
cittadini,
suppostamente liberi, e le 130 candidature di ANV che il Governo aveva
impugnato.
L'inquisizione
cavalca di nuovo
Nella retta
finale di questa nuova caccia alle
streghe, è tornato a rimanere all'aperto il grossolano utilizzo della
giustizia
da parte dello Stato spagnolo. Ad una strategia politica previamente
assunta si
è tentato di dare forma giuridica. Tutto questo scandalo, viziato alla
sua
radice, ha potuto solo portare che si affretti manipolando il diritto
in
funzione di interessi politici fascisti. Queste sono alcune delle
manipolazioni
più evidenti.
-Utilizzo degli abusi di un Stato poliziesco. In
un tempo record, la Procura dello Stato ha disposto delle relazioni che
le hanno
apportato tanto la polizia nazionale come la guardia civil e la polizia
vascongada, relativi a 12.000 cittadini che sviluppano un'attività
normale.
Queste persone, e molte altre, sono schedate, i loro dati classificati,
i loro
movimenti registrati per il mero fatto di appartenere ad una
sensibilità
politica di sinistra. Richiama l'attenzione lo zelo speciale che ha
dispiegato
la polizia vascongada: nei quattro tomi di dati che ha apportato al
Pubblico
ministero dello Stato, includeva, oltre ai dati obiettivi, elementi
soggettivi
come "l'ideologia" di ognuno dei sospetti.
-La socializzazione del concetto
eretico-criminale
spaventoso di "inquinato". Riprendendo i vecchi atti di fede
inquisitori chi è considerato impuro, non può fare parte della società;
non gli
rimane un'altra opzione che essere purificato col fuoco. Il criterio
determinante di questo inquinamento è il non fare rinuncia esplicita
alla
violenza, di ETA. Chi ha appoggiato altre molte violenze sono puri:, il
PP e la
sua responsabilità nella guerra dell'Iraq; il PSOE e la sua
responsabilità nel
terrorismo di Stato del GAL. Chi ha fatto pentimento pubblico di avere
giustificato anteriormente la violenza di ETA, candidati del PSOE, di
Aralar...)
anche sono purificati. Come nella chiesa, benché fosse grande il suo
peccato,
tutto rimane redento se il peccatore si pente e si confessa colpevole
ai piedi
del potere.
Si dà la circostanza che tutto il
processo illegalizzatorio
si basa su un'esigenza altrui ai testi legali: il criterio determinante
di "purezza
democratica" è che si condanni la violenza. Al margine di già il
riferito
in quanto alle molte complicità con la violenza, il criterio imposto
come
esigenza definitoria va molto oltre la Legge di Partiti. Questa, non
esige in
nessuno dei suoi comma la rinuncia esplicita della violenza bensì la
scommessa
per metodi politici e democratici. Esigenza che compie già il nuovo
partito
ASB.
-Interpretazione fraudolenta della
Legge. ANV è un
partito legale da 30 anni. Per più dati, dimostra il suo disaccordo coi
metodi
violenti; cioè che compie tutti i requisiti che potesse esigersi ad un
partito
affinché partecipi alle elezioni, perfino superando quello che segnala
la Legge
di Partiti. L'Udienza Nazionale non ha altro da fare che riconoscere
che ANV è
un partito legale. Partendo da quel dato, tutte le sue candidature sono
legali.
Né la Legge di Partiti né la Legge Elettorale spagnola contemplano la
possibilità di impugnare alcune liste ed accettare altre, se tutte esse
corrispondono ad una stessa formazione legale. Il PP ha reiterato
questo dato
giuridico affinché si illegalizzino tutte le candidature di ANV. Il
Pubblico
ministero Generale, facendo l'impugnazione, ammette la peculiarità di
una
misura che non questo contemplata nella Legge. La stessa Corte suprema
riconosce in una parte della sentenza che non avrebbe competenze per
ammettere
le impugnazioni. Ugualmente, la Corte suprema non ha avuto nessun
inconveniente
nell'ignorare la legislazione vigente per privare di diritti civili e
politici
la sinistra basca. Bisognava forzare il testo legale per dare forma
all'oltraggio politico.
Uso della repressione, torture e
detenzioni per
cercare indizi nei che sostentare le sue tesi repressive ed
ilegalizadoras.
Irregolarità nel procedimento. La
difesa delle
candidature ricorse ha denunciato un difetto senza paragone. Hanno
conosciuto
le domande poche ore prima del termine limite. Hanno dovuto presentare
quasi
alla cieca le loro allegazioni
Nel frattempo, la base sociale della sinistra
basca, il resto di forze politiche sta in silenzio, stanno tirando
fuori alla
strada i suoi reclami e la sua giusta indignazione.
Euskal
Herria, 7 Maggio di 2007.
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