[Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] passo a passo 174, LA RI…

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Autore: info
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To: eh-info-it
Oggetto: [Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] passo a passo 174, LA RIBELLIONE DELLE FIRME.


In nostra web videos de la sinistra basca en acto politico.

www.askapena.org

Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA, PASSO A PASSO
Servizio informativo di ASKAPENA Nº  174

_LA RIBELLIONE DELLE FIRME_.

Il movimento fatto dal la sinistra basca alla fine di marzo
lasciava allo scoperto le intenzioni di tutti gli agenti. Il registro
di un nuovo partito politico con la sigla di ASB riaffermava l'impegno
dei promotori per facilitare l'avanzamento del processo risolutivo. La
sinistra accettò di sottomettersi alle esigenze spropositate di una
legge ingiusta per riaffermare la sua tenace volontà a beneficio
dell'accordo: vuole essere soggetto politico attivo nel lavoro
istituzionale e vuole spingere fino a dove possa il processo
risolutivo del conflitto.

Rimangono anche bene in evidenza le vere intenzioni del PSOE e del
suo socio, la destra basca del PNV. Questa coalizione che si può
qualificarsi come "sinistra alleanza", non cerca una risoluzione ma
una resa. Reiterano dalla loro prepotenza che lo sforzo della
sinistra non è sufficiente e che deve impegnarsi più; in altre
parole, o piegarsi o morire. Conseguente con questa posizione di
intransigenza, il Governo spagnolo iniziò il processo giudiziario per
chiudere il passo ad ASB poche ore dopo che questa nuova formazione
sollecitasse il suo registro.

_UN SECONDO COMPLOTTO _

Questo atteggiamento, tanto ostile quanto scoraggiante, non ha
demotivato la sinistra basca. Ha sofferto e sta soffrendo troppo come
per perdere la rotta e rimanere incagliata. Sa che bisogna fare strada
alla soluzione ed è disposta a tentarlo a tutti i costi. Non rinuncia
alle sue nuove sigle perché considera che ASB rispetta tutte le
ingiunzioni dell'infame Legge di Partiti, ma neanche rimane con le
braccia incrociate. Conosce molto bene l'impulso politico della
magistratura; se è stata la stessa Procura dello Stato quella che ha
sollecitato la proibizione del nuovo marchio, la Sala 61 della Corte
suprema, controllata dalla destra, tornerà a commettere un altro
nuovo oltraggio contro la democrazia. All'esigenza di rispetto verso
ASB, l'accompagna la convinzione che la Corte suprema decreterà
l'illegalità della nuova formazione politica che è stata proposta.

C'è un'altra opzione "estrema" che si tentò già quattro anni fa con
scarsi risultati: le piattaforme cittadine. Il sistema elettorale
spagnolo contempla la possibilità che un gruppo di cittadini,
debitamente avallato dall? 1 percento del censimento elettorale,
possa presentarsi come candidatura non sostenitrice per intervenire
nelle elezioni municipali e locali. Non trattandosi di un partito
politico propriamente detto, neanche è obbligato a presentare statuti
che si adattino a quello che contempla la Legge di Partiti. Però, deve
ottenere l?appoggio di quell?1 percento avallato mediante firma in
un'estamento istituzionale o ufficio notarile.

Quattro anni fa, anche la sinistra basca ricorse a questa seconda
alternativa. Di nuovo lo Stato applicò in suo contro la volontà
repressiva che mantiene e la legislazione dittatoriale di cui si è
dotato. Rivide poliziescamente e minuziosamente la composizione di
queste candidature popolari. Molti dei suoi membri, come non poteva
essere di un'altra forma, erano persone che avevano dimostrato in
mille forme la loro volontà e compromesso come persone di sinistra.
Quello fu motivo sufficiente affinché la maggior parte delle
candidature di impulso popolare fossero illegalizzate come
continuatrici dell'illegalizzata Batasuna. Solo poche che lo Stato
spagnolo considerò altrui alla dinamica della sinistra basca,
poterono superare il vergognoso filtro antidemocratico che impose e
mantiene lo Stato spagnolo.

_PROTAGONISMO POPOLARE E DI SINISTRA _

Risulta molto duro tentare di nuovo questa seconda possibilità
quando tutti gli apparati dello Stato ed i suoi incondizionati
collaboratori della destra basca stanno notando fino alla sazietà che
perseguiranno anche con zelo inquisitorio questa nuova iniziativa. I
dirigenti della stessa sinistra sono coscienti che hanno esposto una
mobilitazione di alto rischio poiché tutto lo sforzo può essere vano
e rimanere illegalizzato.

Ma le basi della sinistra basca non intendono scoramenti. Sono
impegnate in instancabili mobilitazioni e non le preoccupa una di
più. Sono abituate a navigare politicamente avendo tutti i venti
contro e non sono disposte a rimanere in secca davanti alle
innumerevoli intimidazioni che ora arrivano loro dai quattro punti
cardinali. Sanno che nessuno regalerà loro niente e che la loro lotta
tenace e laboriosa si starà solo facendo strada. Hanno molto presente
l'attestazione di Iñaki de Juana che smascherò lo Stato affrontandolo
quasi fino alla morte. Hanno appena ascoltato Filippe Bidart che,
all'uscita della prigione nella quale era rimasto quasi 20 anni,
riaffermò la sua fede nella lotta popolare con la stessa forza che
nel giorno in cui cominciò. Una sinistra che si forgia giornalmente
nella scuola dell?impegno e dell'azione non può essere imbavagliata
con le minacce ingiuntive dei suoi nemici secolari.

_"SE BISOGNA FIRMARE, SI FIRMA" _

Migliaia di cartelli incollati in altrettanti muri invitano a porre
la firma a beneficio della partecipazione democratica popolare ed a
beneficio del processo. Piccole note che passano di mano in mano
informano dei posti e le ore per registrare la firma. Le reti
particolari elettroniche trasportano in tutte le direzioni lo stesso
invito ed informazione. Come una dimostrazione di più dello spirito
partecipativo della sinistra basca, i punti per la raccolta di firme
stanno essendo un'ebollizione di cittadine e cittadini di tutte le
età che aspettano pazientemente il loro turno per pore la firma a
beneficio del processo.

Dai media, il Governo spagnolo, ed il suo alleato il PNV,
vociferano e ricordano ai firmatari che il loro lavoro è inutile,
(che cosa sapranno essi di quello che il paese considera come
utile?!). Le lunghe file di firmatari tacciono e sottoscrivono. È
molto probabile che tutte le loro firme rimangano invalidate da un
Stato dispotico e da alcuni alleati vili. Ma l'insurrezione delle
firme è già un fatto. La discreta firma popolare è una sfida ai mezzi
di comunicazione che li tacciano di "terroristi" ed agli ideologi del
potere che vedono rotto la loro strategia smobilizzatrice: "Di dove
tirano fuori questa maledetta ostinazione i pertinaci baschi?.
Nonostante tutte le difficoltà seguono sulla loro strada."

Se il potere spagnolo conoscesse qualcosa della coscienza
partecipativa e popolare capirebbe qualcosa di quello che sta
succedendo ma non è arrivato a quel capitolo basilare della
democrazia. Tutto l'apparato politico dello Stato si sta dedicando a
perseguire qualunque possibile movimento che permetta alla sinistra
di esercitare i suoi diritti. La furibonda faccenda del PP va più
lontano: reclama al Governo che proibisca alla cittadinanza anche il
diritto a porre una firma.

Euskal Herria, April di 2007.

www.askapena.org

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