[NuovoLab] Zanotelli: "Che errore reprimere la gente indifes…

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Szerző: Edoardo Magnone
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Címzett: forumgenova
Tárgy: [NuovoLab] Zanotelli: "Che errore reprimere la gente indifesa"
A furia di commettere "errori" l'attuale governo riuscirà a (ri)consegnare il
paese a berluska....

Complimenti generalizzati a "quelli di sinistra" che ordinano una "repressione
di sinistra" con "sfollagente di sinistra" su "persone di sinistra"!

Edoardo Magnone


PS. Ho dovuto ripetere più volte il termine "sinistra" perche (personalmente) ho
sempre piu' difficoltà al credere alla storiella del "governo amico"! Mi da
l'idea che più passa il tempo e meno riesco a capire di chi sia, in realtà,
amico...


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commento

Che errore reprimere la gente indifesa

La monnezza Sono due i problemi legati ai rifiuti in Campania: la camorra e le
istituzioni. Entrambi puntano al business
Alex Zanotelli


Non basta che il ministro Ferrero sbatta la porta o che il collega all'ambiente
Pecoraro Scanio prenda una posizione forte, perché quello che è successo ieri è
un vero e proprio tradimento: c'era stato un patto venerdì tra il senatore
Sodano, presidente della commissione rifiuti, il prefetto di Salerno e il
commissario Bertolaso per rimandare la discussione a sabato mattina a
mezzogiorno, la popolazione di Serre era tornata a casa lasciando al presidio
una trentina di persone che sono state vigliaccamente caricate alle 8 di
mattina.

Si tratta di una popolazione che per 5 mesi ha manifestato in modo nonviolento.
Avrebbero potuto occupare l'autostrada o la ferrovia e invece hanno scelto di
rimanere pacificamente sulla loro terra a difenderla, ed è questo livello di
civiltà e consapevolezza che ci dà speranza.

Quello che è successo a Serre è gravissimo oltre che assurdo: attaccammo
Berlusconi per il decreto Matteoli e venerdì il governo Prodi ha fatto lo
stesso, affidando al Commissariato all'emergenza rifiuti poteri tali da
baypassare la legge e la magistratura, che vietano di installare una discarica
in un'area protetta, a maggior ragione dopo l'ordinanza del Tribunale di
Salerno che ne ha bloccato la costruzione.

Siamo di fronte allo Stato che schiaccia lo Stato. Ma quello che sta avvenendo è
soprattutto il trionfo delle lobby economiche, con il presidente degli
industriali campani Lettieri, dopo il decreto legge, che incita alla
costruzione dell'inceneritore ad Acerra.

Non si risolve il problema rifiuti con la repressione della popolazione, ma
affrontandolo sotto un duplice aspetto. Il primo è la camorra, che da oltre due
decenni ha capito che munnezza è uguale a ricchezza, riciclando nel territorio
campano i rifiuti tossici delle lavorazioni del nord Italia. Prima il triangolo
delle morte era concentrato nei territori di Nola, Acerra e Marigliano, ora si
sono spostati nella cosiddetta «Terra dei fuochi», cioè Giugliano, Cardito,
Caivano e Marigliano, dove bruciano incessantemente rifiuti di ogni genere,
rendendo l'area casertana una terra malsana per la salute, tra diossina,
metalli pesanti e microparticolati che infestano latte e verdura, rovinando
persino un'industria fiorente come quella casearia.

L'altra faccia del problema si chiama invece istituzioni, che hanno scelto di
fare dello smaltimento dei rifiuti un business selvaggio in mano alle lobby
economiche private. Solo così si spiegano 14 anni di emergenza continua senza
mai arrivare a una soluzione seria, con circa 2 mila miliardi di vecchie lire
spesi per produrre 6 milioni di tonnellate di ecoballe, che sono più che altro
una balla perché di «eco» non hanno nulla. Bruciate o seppellite finiscono per
rovinare territorio e salute.

L'unica via di uscita è la raccolta differenziata casa per casa, il riutilizzo
dei rifiuti e l'adozione di tutti gli strumenti possibili per una campagna di
informazione che educhi al consumo responsabile. Nella liberista america, a San
Francisco, viene recuperato il 73% dell'immondizia. Se l'obiezione è che qui non
c'è la cultura allora rispondo che in 14 anni e con tutti i soldi che hanno
sperperato avremmo già avuto dei cittadini responsabili, se qualcuno si fosse
preoccupato di questo. Quello che serve è un paese che investa in un modello
radicalmente diverso, che disincentivi l'utilizzo della plastica, degli
imballaggi inquinanti, dell'usa e getta, invece utilizziamo i soldi del Cip 6
inseriti nelle bollette che paghiamo all'Enel per finanziare inceneritori
anziché fonti rinnovabili, con un impianto enorme come quello di Acerra che ci
costa 254 milioni di euro.

Da "il manifesto" 13 Maggio 2007 - p.7